da: EccoCosaVedo
di Valerio Passeri
Si parla ormai costantemente della possibilità di uscire da questa crisi economica che “ci ha colpito”. L’unica soluzione che ci si sente propinare da TV e media ufficiali che fanno da cassa di risonanza a politici e tecnici, può essere riassunta nelle parole “speranza” e “sacrifici”. Bisogna gettare lacrime e sangue – per continuare ad usare parole ricorrenti – per avere speranza. Ma la speranza è qualcosa che si realizza concretamente o funge da “oppio per i popoli”?
Sperando in un avvenire migliore, che non arriverà mai, si accettano cose che normalmente non si accetterebbero. Continuare a fare sacrifici, seppur con la promessa di un domani felice, porta frustrazione e smarrimento. Frustrazione che necessariamente poi dovrà essere riversata contro qualcun altro. Questo qualcuno però non sarà di certo colui che ci offre speranza –senza il quale ci sentiremmo persi –
ma sarà l’emigrato, qualcuno che faccia parte di una categoria sociale che sentiamo antagonista o più semplicemente la prima persona che ci rivolge la parola. Queste tensioni sociali portano conflitto sempre contro l’ “altro”, perché magari questi sta meglio di noi e quindi bisognerà tentare di “farlo fuori” per prendere il suo posto. In situazioni di crisi non si ha tempo per guardare al problema, non si cercano soluzioni per risolverlo, si cerca di sopravvivere a discapito degli altri aspettando che il politicante economista di turno ci risolva tutto, come promesso. La crisi porta alla disgregazione sociale. Un popolo diviso, fatto soltanto di singoli, non riesce ad agire propositivamente, ognuno può solo tirare a campare, sperando che la prossima vittima del sistema non sia lui, ma magari il suo vicino. Pensare di dover abbandonare ogni speranza per andare avanti, può sicuramente recare spavento, in quanto siamo abituati a pensare che senza speranza, ci si pari davanti la realtà nuda e cruda da accettare per quella che è, anche se non ci piace.
Invece è proprio senza rifugiarci dietro una prospettiva che non si attuerà mai da sola, senza delegare il cambiamento a qualcun altro e ad un altro tempo diverso da adesso, che saremo in grado di migliorare la nostra vita e questo sistema politico, economico e sociale. Se si smette di credere a promesse e speranze propinate dall’alto, l’unica cosa che rimane da fare è agire proprio ora.
E quando si comincia ad agire il cambiamento è già arrivato.
oggi la sensazione é che non abbiamo scelta anche perché nessuno è in grado di proporre un modello diverso
RispondiEliminaBenvenuta civettacanterina!
EliminaSì, la gravità della situazione sta proprio in questa incapacità di porre un'alternativa. C'è da dire che il potere fa di tutto per "passare" questa sensazione...infatti dove i popoli non si sono fatti ingannare, hanno avuto la capacità di farlo (Argentina, Islanda). Diciamo piuttosto che da noi nella civilissima Europa, manca completamente il coraggio di rischiarle delle strade alternative.
Altrimenti ci sarebbero..la proposta di MMT, per esempio.
Un abbraccio!
Namastè
Piace anche a me il blog di Ecco cosa vedo. Speranza e sacrifici è proprio OPPIO. E la gente continua a sperare in cosa? Non hanno capito che corrono verso il burrone? Che serve perché aprano gli occhi?
RispondiEliminaCiao Rosa, ma dimmi, hai sentito qualcosa sulla rete oscurata? O sono solo frasi . . .
Buona giornata
Sì EccoCosaVedo è un ottimo blog!
EliminaPer sperare deve essere premesso un cambiamento che giustifichi la speranza, ma sinceramente a me non sembra di vederlo.
Piuttosto mi sembrano in corso una serie di aggiustamenti da parte del potere per ri-perpetuare sé stesso.
Rispetto alla rete oscurata non ho sentito nulla di preciso, per ora.
Un abbraccio Dioniso caro.
Namastè
Ciao Rosa, concordo in pieno con l'autore del post e pemso che la speranza sia l'oppio per i popoli. Per quanto riguarda il futuro mi è piaciuto molto l'ultimo articolo della dott.ssa Conforto Elettromagnetismo o Biomagnetismo?. Se lo leggi mi dici che ne pensi.
RispondiEliminaNamastè
Trovo l'articolo di Giuliana Conforto molto interessante, non ho la preparazione scientifica per confutarlo, posso però dirti che impressione mi ha fatto "empaticamente" ed ammetto di averlo trovato grandemente esaustivo.
EliminaSono convinta che la scienza, santificata, sia pressoché cieca. Sicuramente arrogante e parziale, molte delle asserzioni " di corollario" della dott.ssa Conforto le ho trovate anche in altre dissertazioni scientifiche e quindi questo mi fa pensare che i suoi postulati di partenza siano corretti, ma d'altra parte lei stessa ci dice che quello che "intuiamo" e più ancora "vediamo" è una miserrima parte del tutto.
Un abbraccio e felice sera.
Namastè
Ciao Rosa, ho appena letto il nuovo post sul sito I lupi di Einstein relativo al mercato dei feti (aborti) ... io non approvo la violenza ma questa storia mi lascia letteralmente sconcertato: sono riusciti a farci credere che abortire è un diritto (secondo me solo in rari casi può essere considerato "giusto" perchè senza il rispetto della vita in tutte le sue forme non ci si può considerare civili) quando alla fine serviva solo "materia prima" per i LORO sporchi affari. Non riesco più a capire come faccia la gente ad accettare un sistema così marcio ... mi sento come una pentola a pressione che sta per esplodere. Sono stufo di sentire che siamo una società civile avanzata solo perchè abbiamo il cd benessere economico (che "giustamente" ci stanno togliendo)... siamo solo schiavi e pecore, non siamo degni della parola civiltà, nemmeno di quella di umanità.
RispondiEliminaA forza di messagi "veicolati" di pace, amore e tutto è uno (giustissimi solo dal punto di vista di crescita personale) ci hanno rammolito ancor di più: LORO non si fermerrano mai e le "buone maniere" servono veramente a poco. E' dura avere fiducia ancora negli uomini ...
Lo so Rosa che questo mio commento non è molto positivo ma sinceramente non so più che fare ... tutti pensano solo ai propri problemi e io mi sento veramente "diverso" forse sto solo semplicemente impazzendo, magari è un effetto delle scie chimiche. Permettimi un piccolo sfogo: potenti e leccapiedi del sistema andate tutti a ....
Viva l'anarchia !!!
Namastè
Questa mattina, prima di andare al lavoro, anche io ho letto quell'articolo e come te ne sono rimasta a dir poco sconcertata!
EliminaIl rischio della reazione rabbiosa è quello di confondere i diritti con l'uso che l'uomo ne fa. Abortire non è un diritto, anzi è sempre un dramma, ma l'assistenza medica "pubblica" in caso di aborto lo è. Non dimentichiamo i tempi dei "cucchiai d'oro" e delle mammane. L'uso che l'uomo poi fa di questo diritto è terribile, ma l'umanità non è nuova a queste nefandezze e, soprattutto non lo è quella che chiamiamo scienza e con la quale spesso le giustifichiamo. Questo ribadisce a miei occhi la necessità di un nuovo modo di pensare, senza il quale nessun reazione avrebbe senso. Personalmente non sono favorevole all'aborto, ma pronta a difendere il diritto all'assistenza. Credo che una storia orribile, come quella narrata nell'articolo, sia il risultato ultimo di una società malata che si nutre di oscurantismo e di bigottaggine ipocrita, che ha perso il senso della propria spiritualità trasformandola un "atteggiamento comportamentale".
Quindi credo che sia un'ulteriore dimostrazione della necessità di un nuovo umanesimo, di una nuova spiritualità...
Comunque sono con te e condivido il tuo sfogo...Viva l'Anarchia!!!
Un abbraccio.
Namastè