da: "Un ascolto profondo" di Thich Nhat Hanh
domenica 24 dicembre 2017
Il mio augurio: Fermarsi, ascoltare ed ascoltarsi... Giorni buoni a tutti.
«Ascoltare profondamente è sapersi fermare e sapersi far pervadere da ciò che si ascolta, diventando uno con esso, che provenga dall'interno o dall'esterno di noi».
da: "Un ascolto profondo" di Thich Nhat Hanh
da: "Un ascolto profondo" di Thich Nhat Hanh
lunedì 18 dicembre 2017
Inarrestabile distruzione
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Povera umanità, prigioniera della propria stessa miseria, avvolta in una materialità che la condanna all'incomprensione ed al silenzio dell'empatia.
Il disagio di un nulla di fatto che si ripete nella storia con una ciclicità preoccupante.
Il disagio di una ricorrenza dell'imbecillità, di questa madre di cretini sempre incinta, ma che qualcuno continua ad ingravidare.
Per i molti quello che abbiamo intorno è una conquista, a me appare come una lunga strada verso il degrado, fatta di scelte sbagliate che portano ad altre persino peggiori.
Siamo imprigionati in una falsa immagine che definiamo tecnologia e scienza ma che, in realtà, con la sua artificiosità, con la sua incompatibilità ci sta portando verso un gigantesco buco nero.
Rosa Bruno
lunedì 11 dicembre 2017
Cupi pensieri
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Come potremo salvare questo pianeta?
Sarà davvero difficile farlo con questa umanità attaccata alla sua superficie. Sì perchè ci comportiamo come fossimo la sua malattia, incurabile.
Non la vedo più la speranza, purtroppo, vedo invece troppa inutile competizione, troppa aridità. Dio è morto o ha girato la testa dall'altra parte per non vedere, per non intervenire.
Molti sostengono che sia il bene che il male provengano dall'unica fonte, ma l'umanità pare essere pericolosamente sbilanciata verso l'oscurità e la negatività.
La volontà, la voglia di cambiare di migliorare non c'è e non la vendono da nessuna parte. Nemmeno in offerta in occasione del Natale.
Siamo, in un modo o nell'altro tutti nel gregge, tutti uniformemente imbruttiti… o disperati e soli.
Qualcuno dirà che la speranza non deve morire, che l'ottimismo ed il pensiero positivo sono indispensabili… certo lo si ripete da millenni, ma cosa è cambiato? Nulla mi pare!
Il denaro, il consumismo sfrenato, il materialismo e l'egoismo rendono l'umanità, ogni giorno che passa, meno umana e sempre più moltitudine e marasma.
Il cattivismo diventa filosofia ricorrente, la guerra e l'odio l'unico linguaggio condiviso. Non mi piace questa umanità. Non più. Ho la netta sensazione che essa corra senza alcun freno verso un burrone fatto di incompatibilità con la natura, di genocidio animale, di distruzione sistematica della propria stessa tana… Unico animale tanto folle da fare questo.
Come potremo salvare questo pianeta? Come potremo salvarci... da noi stessi?
Rosa Bruno
lunedì 27 novembre 2017
Sì, libero...
«La perfezione mi fa schifo, mi repelle. Tutte quelle donne e quegli uomini che cercano la perfezione negli stereotipi creati dalla società mi fanno venire il vomito. Fottuti manichini di carne, senza personalità o amore per se stessi. Stessi vestiti, stessa musica, stesse espressioni, stessi cibi, stesse scopate, stesse auto, stesse vite, e alla fine?... Stessi suicidi neurali di massa. Perché vivere come un automa è senza ombra di dubbio un suicidio. Quando tutti si è uguali, Tutti si è nessuno. La perfezione è un uccellino in gabbia che vive, mangia, caga e muore con il solo scopo di essere ammirato. Lo voglio libero, spiumato, infreddolito, denutrito ma libero...»
[Charles Bukowski]
[Charles Bukowski]
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domenica 19 novembre 2017
La necessaria maturazione
Ho sempre pensato che i compromessi sul benessere animale fossero monumenti all'ipocrisia. L'animalismo come "atteggiamento" è molto diverso da quello come "comportamento e scelta di vita". Essere parte del tutto e comprendere che ogni particella di vita lo è altrettanto è molto diverso dal "generico senso di colpa" di gruppi di ex onnivori annoiati.
Comprendere che la fine del genocidio animale è un passo indispensabile per una civiltà diversa e per una visione altra è fondamentale anche per la crescita spirituale che siamo qui per portare a termine.
La nostra maturazione come Umanità passa da questa coscienza, dalla capacità di capire di non essere gli unici portatori della scintilla... gli unici figli dell'Anima Mundi.
Rosa Bruno
sabato 18 novembre 2017
Caccia e dintorni...
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Rifletto su Donald Trump e sulla revoca del divieto d'importazione negli USA di trofei derivanti dalla caccia all'elefante. Certo, non mi stupisco, sta nel personaggio, si adatta al suo profilo; uno così li ama i safari e ci tiene ad esibire i suoi trofei.
La mia riflessione però si allarga, partendo dagli elefanti a tutta la caccia ed a tutto il mito “dell'uomo cacciatore” a questo suo preteso diritto allo sterminio di ciò che ancora non ha iniziato veramente a comprendere.
Apice della creazione? Ma davvero?
La Caccia è prepotenza pura, gusto dell'ammazzare, mitologia del sangue, nella caccia si perpetua l'arroganza, la prepotenza, la prevaricazione. L'idea malata che la morte possa essere divertente, uno sport.
Quest'anno come gli altri anni si sprecano le storie d'assurdità derivanti da questo folle e macabro diletto. Perchè poi, quando hanno in mano un fucile, si trasformano, diventano tutti marines e vanno sparacchiando ovunque a destra a manca a qualsiasi cosa viva o che si muova. Ma anche se non si muove, fa lo stesso.
L'Atteggiamento del cacciatore è prepotente, fanfarone, auto-giustificatorio.
Stanno, e questa volta lo dico, stanno, perchè non c'entro con questo e non voglio entrarci se non per manifestar loro il mio disprezzo, stanno contribuendo alla distruzione del pianeta. Come possiamo pretendere che sia pace se per sport acconsentiamo alla morte ed al piacere di procurarla. Come potrebbe un cacciatore essere mentalmente sano?
La caccia rientra fra le brutture umane, certo non l'unica, ma fa parte di un pensiero (e qui torniamo a Donald Trump) che lo rappresenta.
Quello stesso che poi produce i gruppi di supremazia bianca che lo portano al potere, che qui da noi giustifica il fascistume putrido e la prepotenza razzista. Stesso solco, medesimo pensiero e medesima logica. Un aspetto del genocidio animale fra i più odiosi, fra i meno giustificabili, ammesso che ve ne siano di accettabili... e lo dubito.
Che siano gli elefanti è odioso, ma non da meno sono i pettirossi, i cigni imperiali, i passerotti, i fagiani e le quaglie, i cinghiali, gli orsi, i lupi... o quei leprotti deliziosi che incontro attraversando le mie campagne quando il divieto di caccia me lo permette. Non da meno sono le nutrie, che pure hanno diffuso e importato e che ora sterminano, perchè danno loro fastidio!
La caccia è un rapporto malato con il pianeta, con i nostri fratelli Anima-li. È la glorificazione della miseria umana.
Rosa Bruno
venerdì 6 ottobre 2017
In cammino... e in crescita
La consapevolezza di sè è fondamentale nella coscienza del tutto; credo sia importante sapere dove si è e quale sia la propria fase di crescita.
Senza nascondersi dietro una falsa modestia e senza supponenza che nutra l'Ego, sapersi riconoscere è parte della coscienza.
Se tutto parte dall'umiltà necessaria ad apprendere e ad ascoltare, riconoscere le proprie possibilità è parte dell'auto-coscienza indispensabile alla comprensione completa.
Il maestro è prima di tutto cosciente di esserlo e non solo per riconoscimento esteriore, ma per sapienza interiore innata.
Rosa Bruno
giovedì 5 ottobre 2017
Storie Zen -- Lava la ciotola
Un novizio appena entrato in un monastero Zen, era tutto compreso del suo nuovo destino e continuava a fare domande per seguire al meglio la disciplina.
Giunse anche dinanzi al maestro e gli chiese: "Sono appena entrato nel monastero e vorrei giungere quanto prima alla liberazione. Cosa devo fare?".
Il maestro allora gli chiese se quel giorno aveva pranzato. "Sì", rispose il novizio, attendendo una grande rivelazione. "Bene -fece il maestro- allora lava la ciotola!".
***
Mia riflessione:Il cammino per la liberazione non ha bisogno di gesti eclatanti, ma di riempire i gesti quotidiani, anche quelli più semplici e umili, del loro vero significato.
Il novizio si attendeva chissà quale rivelazione, mentre le regole da seguire per raggiungere la liberazione sono veramente poche e semplici.
C'è anche chi attende continuamente i miracoli, ovvero fatti soprannaturali, apparizioni, profezie, ecc. per credere al divino, mentre non si accorge dei veri miracoli che continuamente avvengono attorno a sè.
Il vero miracolo non è volare in aria o camminare sulle acque, ma camminare sulla terra! 😉
sabato 23 settembre 2017
1.000.700 ... e briscola!
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E' nato quasi per gioco... 10 aprile 2010. Sette anni! Non avevo ben chiaro cosa ne avrei fatto; come e quanto lo avrei tenuto "in vita". Ma col passare del tempo mi ha appassionata sempre più, in fondo era una mia creatura e un po' gli volevo anche bene!
Poi, uno alla volta, siete arrivati voi e siete tanti: 463!
Ed è stato bello conoscervi, attraverso i commenti... devo ammettere che qui ho trovato persone davvero belle.
In questi anni abbiamo chiacchierato amabilmente, scambiato saluti, pareri, opinioni... con qualcuno si è anche discusso, ma sempre in maniera intelligente perchè questo spazio è stato sempre ben frequentato...
Ad un certo punto però, ho vacillato, ho trascurato la mia creatura... ed anche voi!
Ma, malgrado le mie lunghe e frequenti assenze, ogni volta che torno qui a postare un mio pensiero (scorrendo le statistiche del blog) ritrovo i più affezionati.
E mi accorgo solo ora che questo piccolo (non)luogo è stato visitato oltre 1.000.700 volte! (e chi se l'aspettava!)
Insomma, questo è per ringraziarvi! Un grande GRAZIE a tutti voi!
Un grazie lungo sette anni! :)
martedì 19 settembre 2017
SCELTE DI VITA
Che fatica (e che rottura di zebedei!) essere messi di continuo alla gogna per aver operato delle scelte diverse e contrarie dalla massa!
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Trovo questa nuova polemica fra carnivori e vegani, su chi sia maggiormente asservito alle Major e comunque alle mode, infantile e sciocca. Arriva ad estremismi demenziali come l'affermare che il veganismo sia una moda indotta da una ipotetica lobby della soia. Una moda radical-chic per anoressici potenziali annoiati.
Per contro un certo visceralismo dei “fanatici vegani” presta il fianco alla pesante ironia decisamente strumentale dei carnivori.
È innegabile che il sistema, e comunque il mercato, tenda a cavalcare ed appropriarsi di qualunque fenomeno, ma fra questo e la generalizzazione insulsa c'è un abisso.
Credo che molti, come me, siano vegani per amore e per scelta e credo anche che questo comportamento sia, nella maggioranza dei casi accompagnato da una coscienza sociale e da una fortissima empatia. Non sono affatto convinta, sebbene si cerchi di farlo passare per una sorta di dieta, che l'atteggiamento “salutista-naturista” sia quello prevalente, quantunque questo risvolto sia importante e ben presente nella scelta senza “proteine animali”.
Spero che a muovere questa scelta, non sempre facilissima, siano motivazioni spirituali ed etiche, come è stato per me.
Sono lontana, malgrado sia radicale per quanto riguarda le mie scelte, dalla partecipazione attiva a questa disputa, non mi interessa. Come per molti altri comportamenti ritengo che essi passino da una maturazione personale, individuale e che diventino contagiosi per esempio virtuoso e non per predicazione.
Di mio scelgo, di evitare prodotti marcati e pubblicizzati, leggo le etichette con attenzione, scelgo prodotti etici e lontani, dove possibile, dalla grande distribuzione. Evito con cura la vocazione tardiva e speculativa del sistema verso quella che tentano di ridurre a moda. Valorizzo l'autoproduzione, cucino i miei cibi ed evito le "scorciatoie" precotte. Dove sia costretta all'acquisto di prodotti pre-lavorati o confezionati, scelgo l'artigianale, la nicchia, il prodotto a km 0.
Perchè una scelta di vita è tale se orienta la nostra esistenza… ed io l'ho operata a monte, molti anni fa e per motivi che nulla hanno a che vedere con alcuna moda o comportamento collettivo.
L'unica cosa che spero davvero divenga virale è l'attenzione alla vita, l'amore per l'unicità dell'esistenza… la condivisione del pianeta con i nostri fratelli Anima-li.
Rosa Bruno
domenica 3 settembre 2017
MALA TEMPORA...
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Ci sono periodi storici, come quello che stiamo attraversando, che sono a cavallo di due ere.
Sono evi mediani o medioevi… che dir si voglia. Sono periodi in cui la ragione ed il buon senso perdono terreno. In questo particolare periodo, poi, vengono messe nel cassetto anche Compassione e Solidarietà.
L'evoluzione spirituale pare fermarsi e gli esseri umani, nella loro maggioranza, sembrano farsi cattivi, egoisti e stupidi.
Le guerre non mancano mai sotto il nostro cielo, ma vi sono momenti in cui esse appaiono particolarmente legate alla bassezza umana. Non che ne esistano di nobili, certo… ma ve ne sono di peggiori.
A volte mi perdo dentro tutto questo, mi sento sola, lontana, aliena e mi rifugio nel mio silenzio interiore, nelle mie passeggiate in campagna … nella solitudine. Lì ritrovo me stessa e la compagnia del mio maestro interiore che mi ascolta, mi calma e mi consola.
Mi è capitato di pensare, ed anche di dire, come a volte resti solo la speranza, eppure anch'essa è un sentimento di grandissima valenza, importante. La speranza, come il sogno sono premesse alla visione d'un mondo nuovo. Certo bisogna stare molto attenti all'illusione che è altro, ma la speranza va coltivata.
Si dice che tutto quel che "immaginiamo" è vero e allora, sì: mi appello alla speranza!
Rosa Bruno
sabato 2 settembre 2017
venerdì 18 agosto 2017
Dentro il vortice del terrore...
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Cordoglio, sì! Per carità, lo premetto, onde evitare le stolte sequenze di indignazione... sebbene io abbia sulla morte e sul destino convinzioni molto radicate che me li fanno affrontare senza il terrore ed il cordoglio che generalmente si sprecano in questi casi; tutto è perfetto sulla strada che stiamo percorrendo e tutto è conseguenza del nostro essere come siamo.
Eppure ho grande frustrazione per l'uso della paura che gli oscuri adottano come forma di controllo.
I vampiri, è noto, si nutrono di paura (oltre che di sangue, ma in questo caso si tratta di vampiri energetici) ed è beffardo e profondamente tragico che essi non possano entrare in alcun luogo se non espressamente invitati da chi vi abita.
La nostra paura li fa entrare nella nostra vita, li invita, li nutre. Il terrorismo è esattamente questo la “gestione della paura”. Ci chiederanno di fare cose stupide e crudeli, molto presto… e noi, purtroppo le faremo ringraziandoli anche, perchè ci stanno proteggendo!
Eppure l'unico a guadagnare in questo rapporto è il vampiro, il burattinaio. Il potere!
Rosa Bruno
domenica 6 agosto 2017
Attenti all'invasione!
Una riflessione, sui dati reali dell'immigrazione e sul numero dei rifugiati va, secondo me, fatta.
E' importante per capire, anche perchè comprendendo un fenomeno lo si può governare e, governandolo, esorcizzarne gli eccessi e dominarne le conseguenze.
Svezia 23,4 ogni 1000 abitanti, al primo posto Germania 8,1 ogni 1000, al 7° preceduta (nonostante le percezioni e le opinioni dei razzisti nostrani) da Austria, Norvegia e Malta con percentuali maggiori. L'Italia, nonostante il pianto greco e la diffusa denuncia di immanente invasione è al terzultimo posto il 16° con 2,4 rifugiati ogni 1000 abitanti. È, ovviamente, di rifugiati che sto parlando. I dati dell'immigrazione reale e totale sono sullo stesso piano. Per capirci, il dato reale di immigrazione totale nel 2017 allo stato, cioè ad oggi, conta in termini previsionali 35.000 arrivi in Italia e 64.000 in Grecia entro Settembre (e comunque, per quanto riguarda l'Italia, solo 7.500 si fermeranno sul solo italiano). Questi sono i dati reali dell'invasione! Della sostituzione etnica progettata dagli Imam islamici nel segreto delle loro moschee.
Detto questo, però, se un popolo intero vive un problema come se esistesse, alla fine questo problema esiste. Quali le soluzioni? Leggi speciali? Costruzione di muri? Filo spinato e nidi di mitragliatrici? Per arginare un problema che non può essere arginato? Che fa parte, da sempre, della natura umana?
Detto questo, però, se un popolo intero vive un problema come se esistesse, alla fine questo problema esiste. Quali le soluzioni? Leggi speciali? Costruzione di muri? Filo spinato e nidi di mitragliatrici? Per arginare un problema che non può essere arginato? Che fa parte, da sempre, della natura umana?
Le migranze hanno originato questo mondo così com'è? Qual'è allora la soluzione? L'organizzazione della convivenza! L'applicazione della legge e delle regole. L'Accoglienza non buonista, ma “realista” che comprende l'educazione alle regole del paese ospitante, ma per far questo occorrerebbe una volontà ad accogliere… una capacità di superamento dell'egoismo campanilista. Una capacità bilaterale di adeguarsi alla situazione oggettiva. Perchè l'Italia, al contrario di altri paesi dà la sensazione che per sopravvivere occorra essere furbi e non ligi alle leggi? Perchè chi si ferma qui si convince che vivere di espedienti possa essere meglio che lavorare e produrre ricchezza? Forse perchè l'aria che tira dalle nostre parti è quella? Forse perchè gli italiani sono i primi ad accettare queste non regole?
Se l'irresponsabilità, l'indifferenza, l'egoismo, la legge del più furbo e del più forte, la convinzione che il proprio Dio sia l'unico possibile sono il pane quotidiano e la regola del gioco come si può pretendere che gli ultimi siano altro da quello che sono?
Rosa Bruno
riferimenti:
martedì 27 giugno 2017
COLPEVOLE SILENZIO!
Mentre, qui da noi l'egoismo viene esaltato ed assunto a linea politica. Mentre il pensiero comune diventa terribile avvicinandoci a coloro che riempirono, e riempiono, le piazze dei Benito e degli Adolfo di ogni tempo.
Mentre l'indifferenza condanna l'umanità intera ad un trauma umiliante e necessario... in Congo si consuma, nel silenzio un genocidio senza precedenti e senza vergogna. I moralisti 2.0 con i padroni del mondo di tutto parlano, infuriandosi per una invasione inesistente, mentre l'Africa muore. Europa e USA, campioni della memoria, ipocriti da sempre ne sono complici, dove non addirittura artefici.
Purtroppo non è esagerazione ed ancor meno “timore complottistico” è una tristissima realtà che sta dietro alle ragioni vere delle migranze, anche se noi preferiamo pensare ad un'invidia generalizzata per il nostro sudato benessere.
Le colpe dell'occidente? Oltre a quelle di aver dissanguato un paese dalle immense ricchezze (diamanti, oro, stagno, gas, petrolio, coltan)è anche e soprattutto quella di aver permesso che la tragedia del Ruanda si trasformasse nel disastro epocale di una parte del Centro Africa, appoggiando ad oltranza le nefandezze del governo ruandese e permettendo un esodo senza precedenti e senza alcuna regola d'umanità. Aiutati in questo massacro che ha colpito in stragrande maggioranza donne e bambini da Uganda e Burundi. Tutti attratti dalle enormi ricchezze della Repubblica del Congo (che produce il 60% del Coltan mondiale, elemento indispensabile per componenti elettroniche di televisori, computer, smartphone e testate missilistiche) di cui i principali fruitori sono Stati Uniti ed Europa … ma tu guarda caso!
Però dato che questo massacro fatto di di stupri ripetuti, massacri, decimazioni, bambini soldato e campi di sterminio… questa macelleria a cielo aperto appare tutta inter-africana Europa ed USA sollevano le mani, ovviamente… stando a guardare ed omettendo l'appoggio alle varie dittature congolesi, alle milizie Ruandesi e Ugandesi che questi massacri reiterati compiono fisicamente.
Certo solo i congolesi potranno risolvere il loro problema di guerre fratricide, ma Europa ed USA dovrebbero smettere, immediatamente, di armare ed appoggiare i vari governi fantoccio congolesi e di appoggiare le milizie armate di Uganda e Burundi che nutrono questo stato di guerra perenne.
6.000.000 SEIMILIONI di morti, di cui il 50% donne e bambini, non colpiscono gli europei? Non fanno notizia, non sollevano nemmeno un granello di polvere dalle nostre parti, anzi i nostri telefonini, i computer e la tracotanza della nostra presunta superiorità militare valgono molto di più delle vite di sei milioni di negri!
Il silenzio, omertoso e complice, dei media del primo mondo avvolge questo dramma epocale, ma poi chiediamoci perchè … alla fine vengono con il cappello in mano a bussare alle nostre porte!
Rosa Bruno
martedì 13 giugno 2017
Ma quale privacy!
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È di questi tempi l'assillo, quasi maniacale, sulla “privacy”, preoccupazione importata di cultura tipicamente anglofona come il termine che la identifica.
È strano come, in un sistema che potrebbe (e in realtà può!) contarci, usando un francesismo, i peli del culo, che può entrarci in casa attraverso i nostri mezzi elettronici persino quando sono spenti, che può presentarsi al nostro balcone oppure alla finestra del bagno con un drone, persino armato, che può identificarci ed individuarci in qualsiasi momento tramite il nostro immancabile smartphone, è strano dicevo che “coltivi” con cura questa nuova preoccupazione questa “paura 2.0”; ingigantendola, facendone business e cultura diffusa.
In realtà i motivi sono ovvi ed investono l'illusione ipnotica in cui siamo calati. Fanno parte del teatrino che il sistema ha allestito per noi, per tenerci buoni e servili.
Voglio fare una considerazione, così, tanto per fare; oggi mi va... Questa “preoccupazione” è, in fondo, del medesimo ordine dell'illusione della democrazia, della “dichiarazione esteriore e formale” del diritto di dire e pensare ciò che si vuole. Tutti quanti, sappiamo benissimo, quanto questo sia illusorio e falso (anche se preferiamo non dirlo, e fingere che tutto vada bene). Eppure ci ostiniamo a cercare strade legali per dichiarare questo diritto che in realtà non esiste affatto! Il sistema non vuole che noi pensiamo e diciamo, ma ci illude di poterlo fare.
Così esso è fondato sul controllo continuo ed ossessivo, ma ci illude d'essere liberi e di avere addirittura una privacy da difendere.
Ultima considerazione: La libertà è uno stato dell'anima, una volontà spirituale ed interiore! Così come la capacità di dire e pensare in modo proprio. La donna o l'uomo liberi lo sono a prescindere dall'ambiente che li circonda, la vera libertà si disinteressa del sistema nel quale naviga, perchè essa è. Così la sfera dell'ambito personale essa è perchè noi siamo e le preoccupazioni sono legate al possesso, all'accumulo, all'ipocrisia dell'agire di nascosto, non certo alla libertà!
Rosa Bruno
mercoledì 31 maggio 2017
L'AFFERMAZIONE DI UN'IDEA
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Vivo in provincia, certo questa non è una notizia fondamentale, lo so... ma in questo contesto ha una certa importanza. Vivo in provincia, dicevo, ed il bar più 'IN' della piazza della mia piccola città ha esposto un cartello molto particolare. Gelato Artigianale recita... Anche Vegano aggiunge.
Che un bar di provincia, in una zona di tradizione agricola legato all'allevamento intensivo ed alla produzione di latte, si preoccupi di esporre un cartello siffatto è, a mio parere, indicativo.
Significa che il veganismo ha "sfondato" ed è diventato comportamento di molti; tanti da giustificare l'impegno dell'imprenditore in questione.
La gelateria artigianale della piazza adiacente si è spinta sino a produrre un fondente, senza latte vaccino e senza zucchero, dolcificato con succo d'agave… quindi? Il veganismo è sempre più diffuso e diventa necessario porvi attenzione.
Va però aggiunta un'altra riflessione importante, esso diventa business, moda, comportamento meramente salutista, questo va considerato, per chi, ha operato invece una scelta etica e spirituale.
Come in tutte le cose umane esistono livelli di coscienza, anche per le scelte importanti, come questa, e come sempre “il sistema” cerca di inglobare, ingurgitare e risputare prodotti commerciali senza "succo", privati cioè d'ogni valenza ideale, ridotti a beni di consumo.
Penso che su questo si debba ragionare, resta però importante quello che sta avvenendo. Un comportamento virtuoso sta influenzando il “Dio Mercato”. Perchè resta innegabile che l'affermazione del veganismo significhi una diminuzione di pressione sul genocidio animale e questo è un risultato importante, per noi stessi e per il pianeta il che, in fondo, è alla fine la medesima cosa.
Ricordiamolo però, il significato vero di questa scelta, senza nulla togliere ai salutisti ed ai modaioli... essa ha attinenza con il concetto di unità della vita e del creato ed è orientata dalla scelta di non nutrirsi di paura e dolore, ricercando la via più dolce per l'appartenenza. Sta nella decisione di essere (non solo a parole) senzienti, coscienti e superiori. Con buona pace per i carnivori ad oltranza.
Rosa Bruno
lunedì 1 maggio 2017
Pensieri in libertà... ancora sull'Anarchia
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L'anarchia, innanzi tutto è stato dello spirito, nasce cioè dall'esigenza personale di condivisione, orizzontalità, circolarità.
Nasce da una visione e da un bisogno che risiede, appunto, nell'anima come caratteristica peculiare.
A differenza di molte definizioni, cosiddette politiche essa è, prima di tutto, acquisizione personale.
Un libertario attua la sua visione, partendo da se stesso e dalle sue relazioni e rapporti; proietta il suo stesso bisogno di libertà ed autodeterminazione verso il mondo che lo circonda, fa dell'empatia e dell'ascolto il suo quotidiano e definisce la normalità partendo non già da una serie di regole ma dal sentire, dall'essere e dal condividere.
Nell'anarchico, anche nell'individualista, la solidarietà è atto naturale, congenita e fondamentale …
Lo specismo diviene scelta facile e naturale, così come la compassione ed in collegamento profondo con quest'ultima.
Anarchismo è scelta di rispetto per se stessi e per gli altri, per la vita intesa nel suo concetto più alto, vasto e nobile, come nessun'altra nella storia umana.
Rosa Bruno
sabato 29 aprile 2017
Forse lo sei e non lo sai
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Io credo che se tutti ci rimettessimo alla “semplicità” enunciata in questo articolo il mondo sarebbe decisamente migliore.
Gli esseri umani potrebbero, io credo, essere così. Se solo trovassero in sé stessi quel che di divino risiede in loro... Anzichè delegare ad altri l'organizzazione delle loro vite, delle loro speranze, della loro spiritualità.
Sì! Un anarchico crede nell'essere umano ed io, senza alcun dubbio e con grande soddisfazione … lo sono!
Buona lettura!
Rosa Bruno
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Questo testo è stato tratto e liberamente adattato da uno scritto di David Graeber, antropologo e anarchico statunitense.
Sicuramente hai già sentito la parola anarchia, ma probabilmente quello che sai dell’anarchia è frutto di pregiudizio e superficialità.
Alla parola “anarchia” quelle più associate di solito sono violenza, caos, distruzione. Agli anarchici si pensa come a persone senza regole, disadattati, inaffidabili, egoisti, persone che vorrebbero vivere secondo la legge del più forte.
E se ti dicessi che questo è solo uno stereotipo creato e propagandato da chi trae vantaggio dal mostrare l’anarchia e gli anarchici in questo modo distorto?
E se ti dicessi che questo è solo uno stereotipo creato e propagandato da chi trae vantaggio dal mostrare l’anarchia e gli anarchici in questo modo distorto?
In realtà l’anarchico è solo una persona che, fra altri, si basa su due principali assunti:
- l potere è malvagio, pericoloso, qualcosa che corrompe.
- L’essere umano, nel giusto contesto, è ragionevole, empatico, sociale e soprattutto in grado di rapportarsi agli altri ed organizzarsi senza che nessuno gli imponga come farlo, quindi non ha alcun bisogno di delegare decisioni ad altri né quindi delegare il potere e la responsabilità delle scelte, comprendendo che l’unica strada per la pace e l’armonia è quella legata all’aggregazione volontaria degli individui che si assumono la responsabilità delle proprie azioni.
Messa così suona già molto diversamente, vero?
Ma si può dire di più: probabilmente la maggior parte di voi è già anarchica e non lo sa. La maggior parte di voi già crede nell’anarchia, sa che non è un’utopia e la pratica ogni giorno… solo che non se ne rende conto.
Ma si può dire di più: probabilmente la maggior parte di voi è già anarchica e non lo sa. La maggior parte di voi già crede nell’anarchia, sa che non è un’utopia e la pratica ogni giorno… solo che non se ne rende conto.
Facciamo questo test insieme
venerdì 28 aprile 2017
oh uomo!!! ...
«Vale la pena di aver tanta paura della morte, se ciò in cui viviamo resta? Uomo! Racchiudi la tua esistenza dentro di te, e non sarai più miserabile. Resta al posto che la natura ti assegna nella catena degli esseri. Nulla potrà fartene uscire. Contro la dura legge della necessità non recalcitrare, a volerle resistere; non consumare quelle forze che il cielo ti ha dato non per estendere o prolungare la tua esistenza, ma solo per conservarla come vuole lui e fino a quando vuole lui.
La tua libertà e il tuo potere arrivano solo fin dove arrivano le tue forze naturali e non oltre. Tutto il resto non è altro che schiavitù, inganno, illusione».
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venerdì 14 aprile 2017
PoesiAmo...
ED ANCORA
Ed ancora cercando l’oscuro compete
una gara di sangue giocando
pavoni a vantarsi d’avere inventato la guerra
Del Dio degli eserciti, noi, cantiamo le lodi
di quei suoi giocattoli orrendi
leviamo il peana
Vibrando d’assurda bassezza
cercando materia di fango e dolore
Buffoni, arlecchini vestiti da Boia
Dove tutto è perfetto
noi siamo la faccia più scura.
Dimenticando noi stessi
siam sordi e siam ciechi
di quel che noi siamo
spegnendo, impazziti, la nostra scintilla
vantandoci delle nostre bombe.
Il perdono non è necessario
il conto verrà, comunque, pagato
con milioni di vite, presenti
future e passate
dove il tempo non ha nessun senso
nella parte più cupa dell’Uno
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