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Parlare dell'umanità, leggere la sua storia, interpretare il suo percorso, scorrere le mille storie karmiche che si intrecciano nel suo ampio ventre, significa dover affrontare la tematica della paura. Del domani, del nemico, del diverso… del futuro del passato o della morte, la paura e il ritornello ricorrente della vita dei molti e liberarsene è l'impresa che siamo qui a compiere.
Perchè la vita scorre e noi con lei ed i posti in cui veniamo a trovarci ci sono destinati, ci appartengono ed nostro compito attraversali e camminarci dentro meglio che possiamo.
Spesso la paura è usata dal potere, anzi è una delle sue armi predilette, non che chi domina la possieda, nessuno può, ma certamente sa usarla, sa fare leva su questa caratteristica umana per stabilire il suo dominio, per trasformare i molti in pecore belanti al suo cospetto.
Esistono stereotipi attraverso i quali la paura umana passa e conoscendoli ed avendo la mancanza di scrupoli necessaria ad usarli si possono manipolare e dirigere le masse.
È un arte che l'èlite di potere impara sin dalla più tenera età dei suoi componenti… metodo che s'insegna alle scuole di Management.
Una tradizione sapienziale per le Famiglie che possiedono il mondo.
Una delle paure più rilevanti è quella della morte. La gente non ne parla, sorvola l'argomento, si auto-convince di non dover sottostare a questo appuntamento.
Cade nelle mani adunche di Big Pharma, in quelle dei Balanzoni d'ogni schiatta e risma pur di allontanarlo.
Finge con se stessa di essere eternamente giovane, di non invecchiare, fa di tutto per apparire bella in forma, con un corpo scolpito… si trapianta capelli e si ridisegna il corpo; tutto pur di apparire immortale.
Eppure, quello con la Signora in Nero, è un appuntamento irrinunciabile che accadrà esattamente nel momento predestinato ad ognuno di noi.
Ogni spiritualista sa, sente, crede che quello a cui va incontro sia un passaggio. L'intera storia della spiritualità umana ci testimonia come esso lo sia, eppure il mistero del dopo, l'evenienza di una scomparsa senza gloria, la certezza che la porta si attraversi nudi e senza "roba" ci spaventa come poco altro nell'universo.
Chi ci domina lo sa ed usa anche questa grande paura, come le altre, quella per il diverso, per lo straniero, quella dell'uomo nero o del buio. Tutti i generi di paura.
Superare la paura non significa negarla, tutt'altro significa saperla usare, accettare questo nostro risvolto, imparare a vivere anche il lato oscuro della nostra natura, se in molti comprendessimo questo, certamente nessuno potrebbe usarla contro di noi. Ed ogni volta che questo venisse tentato ce ne accorgeremmo scoprendo la ripetitività del gioco del potere e la sua terribile sconcertante banalità.
Superare la paura, imparare a viverla è il nostro compito.
Nelle comunità più antiche questo si sapeva, l'iniziazione, il passaggio aveva quasi sempre attinenza con il superamento della paura e con la sopportazione del dolore. Un adulto diveniva tale quando imparava che la pura era un alleato e non un avversario.
Nella società moderna questo non succede, soprattutto nel mondo occidentale che si auto-proclama civile e la Paura diviene un metodo di dominio ed un'arma.
I nativi americani sono stati piegati dall'alcool, dalle malattie diffuse ad arte dall'uomo bianco, dal piombo e dal fuoco, ma mai dalla paura, sapevano cosa fosse ed ogni uomo era passato da quella porta, imparando che essa era controllabile, che anzi era un elemento indispensabile del coraggio.
Alle curandere indie si insegnava, e si insegna tutt'ora, che la paura può salvare e che serve alla vita stessa.
Esisteva una sapienza antica per vivere e superare la paura, perchè questo era il compito dell'umanità.
Imparare dalla paura, dominarla anziché farsene dominare … sembra di una semplicità assoluta eppure è una delle chiavi della saggezza.
Rosa Bruno
Ciao amica mia, parole molto sagge le tue ... sono contento che tu sia ritornata a scrivere "di cuore" ... tutto ciò che nasce muore ma questa è l'essenza della vita fisica ... vivere come fa la massa non è vivere ma purtroppo è solo "cibo" per i falsi dei.
RispondiEliminaNamastè
Ciao mio caro amico, grazie! Anche io sono contenta di aver ricominciato, spero di non smettere. Anche se il profilo basso del parlare attraverso i commenti continua a piacermi molto. In fondo ci siamo conosciuti così.
EliminaHai ragione, eppure abbiamo la responsabilità, perchè vediamo e conosciamo; nonostante tutto... nonostante il nostro compito principale sia crescere per noi stessi spiritualmente (ne sto parlando molto in questo periodo e non solo con te), credo che questi poveri ovini siamo noi... insieme nel tutto.
Namastè