Perfino gli ottimisti che pensavano si fosse toccato il fondo nel corso dell'ultimo decennio, caratterizzato dal sempre più palese asservimento del bestiario politico ai grandi poteri finanziari di Bruxelles e dal disastro dell'euro, hanno dovuto ricredersi nel corso dell'ultima settimana.
Il golpe della BCE ha fatto piazza pulita a velocità supersonica non solo del caramogio di Arcore politicamente defunto da tempo, ma anche di tutte le favole ispirate alla costituzione e alla democrazia che albergavano nell'immaginario degli italiani fin dai tempi delle scuole elementari.
Napolitano ha gestito il colpo di stato per conto terzi con consumata destrezza, meritandosi il plauso del padrone. I camerieri della politica, affiancati dalla pletora di pennivendoli d'accatto ed opinionisti radical chic hanno certificato la scarsa opportunità d'interpellare i cittadini in merito al loro futuro, dal momento che il "popolo bue" mai capirebbe i termini del problema e il suo intervento potrebbe turbare profondamente i mercati.
Nel corso di sole 48 ore (meno di un battito di ciglia riguardo a questioni di questo peso) l'usuraio di Goldman Sachs Mario Monti è stato prima nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica che non c'è più (e forse non c'è mai stata), per meriti immaginari che non hanno nessuna ragione di essere.