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La scelta è l’elemento peculiare della condizione umana, ne è il
sinonimo, il marchio stesso che la contraddistingue rispetto alla
condizione di altri esseri senzienti. In realtà ogni essere senziente ha
la possibilità di compiere delle scelte, un animale ad esempio sceglie
una opzione piuttosto che un’altra all’interno del suo paradigma di
vita.
Ma un essere umano, grazie alla capacità di elaborazione di concetti
astratti, che altro non è se non attività creativa, può spingersi al di
fuori del suo paradigma: può cioè scegliere il paradigma con cui vivere.
In altre parole intervenire a cambiare – in una certa misura – le
regole di quel gioco all’interno del quale si è svegliato alla nascita,
che tutti noi chiamiamo VITA.
Questa facoltà, che l’universo onora come sacra e inviolabile, è detta Libero Arbitrio.
Ognuno di noi può scegliere della propria vita tutto quello di cui si rende consapevole.
Ciò significa che se i semplici, con livello di consapevolezza vicino
allo zero, non si rendono conto di poter scegliere – e non lo fanno,
preferendo far proprie le scelte che altri hanno fatto al loro posto –
gli evoluti quanto più ampliano la loro visione, comprendendo le regole
di quel gioco di cui sopra abbiamo detto, tanto più hanno possibilità di
intervenire sulle regole stesse su cui il gioco è basato.
Non è un caso parlare di gioco a proposito della vita.