giovedì 7 giugno 2012

Già fatto un test di fracking in Toscana. E’ la tecnica che può innescare terremoti

di Maria Ferdinanda Piva

Ebbene sì, nessuno se n’è accorto ma in Italia si è già fatto fracking: un fracking piccolino, un test in Toscana effettuato da un’impresa che ha il permesso di cercare idrocarburi (cercare non è estrarre, o per lo meno non ancora) in un’area ideale per effettuare fracking su larga scala. Si trova a Roccastrada (Grosseto), località Ribolla.
Di fracking si è fatto un gran parlare in questi giorni – totalmente a sproposito – in relazione al terremoto in Emilia Romagna.
Il fracking è una tecnica di estrazione del gas non convenzionale, quello che non si trova in giacimenti ma che è intrappolato nelle rocce. Oltre a vari e gravi problemi ambientali, è assodato e pacifico che il fracking può innescare terremoti.
Nè in Emilia Romagna nè in altre parti d’Italia esistono permessi per l’estrazione di gas tramite fracking.
Il test esplorativo in Toscana è stato effettuato dalla Independent Resources, la stessa impresa che vorrebbe (anzi: che avrebbe voluto, ormai) realizzare uno stoccaggio sotterraneo di gas a Rivara, in piena zona terremotata emiliana.

Per estrarre il gas intrappolato in profondità nelle rocce è necessario fratturarle con l’iniezione di enormi quantità d’acqua ad alta pressione, cui sono associate sostanze varie. Parte di quest’acqua viene recuperata e – visto che è terribilmente inquinata – di solito la si smaltisce iniettandola in pozzi profondi.
Il fracking (hydraulic fracturing, fratturazione idraulica) è appunto questo. Oltre alla possibilità che si inneschino terremoti, il maggior rischio del fracking è rappresentato dall’inquinamento delle falde sotterranee d’acqua.
In provincia di Grosseto la Independent Resources, si legge sul suo sito internet, è titolare dal 2005, tramite una sua consociata, della concessione esplorativa “Fiume Bruna”, e sta cercando di ottenere la vicina concessione “Casoni”.
Quella è zona di ex miniere di carbone. Spesso il carbone è associato alla presenza di gas (il grisù, il terrore dei minatori): e lì, dice in sostanza il sito aziendale, c’è davvero tanto gas. Non in un giacimento, ma intrappolato nel carbone.
Così, un paio di anni fa, per mettere alla prova la produttività della zona è entrata in azione la trivella e, scrive Independent Resources
A hydraulic fracture job coupled with ceramic proppant, designed to enhance productivity, was followed by a seven weeks production test
Un lavoro di frattura idraulica abbinato all’iniezione di particelle di ceramica, studiate per incrementare la produttività, è stato seguito da un esperimento di produzione durato sette settimane.
Un esperto del settore potrà tradurre meglio di me i termini tecnici: se passa di qui, i commenti esistono apposta.
Independent Resources non dice quali permessi siano ancora necessari per cominciare a sfruttare il giacimento e ad effettuare davvero il fracking. Dice solo che lì sotto c’è tanto gas.
In Italia, dicevo, non risultano permessi per estrarre gas col metodo del fracking. Però il fracking non è neanche vietato, mentre vari Paesi – ultima la Bulgaria – hanno deciso per legge di impedirlo.
Fare come i bulgari? Sarebbe una bella idea, ma il ministro Passera vuole aumentare del 50% la produzione del gas in Italia, proprio mentre i pochi giacimenti convenzionali mostrano un vistoso calo di produzione.
Il ministro non ha parlato esplicitamente della necessità di effettuare li fracking per raggiungere questo obiettivo, ma è lecito dedurre che si riferisca proprio all’impiego questa tecnica così devastante: salvo un intervento della Fata Turchina.
Adesso è lecito anche dedurre il luogo (almeno: il primo luogo) nel quale egli pensa che il fracking possa essere effettuato.

Da Independent Resources il test di fracking a Robolla (nell’ambito del lungo articolo “Ribolla Basin Shale Gas Play”)

Il comunicato stampa della Regione Toscana nulla osta per la ricerca di idrocarburi a Roccastrada

Fracking (hydraulic fracturing) su English Wikipedia



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4 commenti:

  1. La civiltà ha fallito perchè si è messa contro la Natura. L'uomo ha tentato di conquistarla; il che è assolutamente ridicolo. Siamo parte della natura! Come possiamo conquistarla? E' come combattere contro noi stessi. E' così stupido e suicida, che le generazioni future non riusciranno a credere che l'umanità abbia potuto commettere un tale crimine. Osho

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    1. Che altro possiamo aggiungere alle parole del Maestro?
      Grazie Galatea, un abbraccione.
      Namastè

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  2. http://www.dorsogna.blogspot.com/2011/06/quelli-di-rivara-hanno-gia-fatto.html
    TRATTASI DI UN ARTICOLO "ISPIRATO" A QUANTO SCRITTO DAL PREMIO NOBEL MARIA RITA D'ORSOGNA.

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    1. Io questo non lo posso sapere visto che l'articolo non l'ho sritto io.
      Conosco e ammiro l'immane lavoro della dottoressa Maria Rita D'Orsogna, seguo da tempo il suo blog
      So anche, però, che Maria Ferdinanda Piva è persona seria e cita sempre le fonti da cui attinge le informazioni.
      Ma forse sarebbe opportuno chiedere a lei a chi, o a cosa, si è ispirata.
      Buona giornata Esmeralda.
      Namastè

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