Susegana - Foto: trevenezie.it |
da SU LA TESTA!
di
Gianni Lannes
Nel
mirino due Regioni. Il nuovo affare: immensi depositi di gas sotto terra,
soprattutto in zone sismiche ed aree protette (solo sulla carta geografica). Un
esempio? Il progetto di stoccaggio di gas sotto le colline di Susegana, dove saranno ammassati 800
milioni di metri cubi di gas provenienti dalla Russia. Questa ingente
quantità di gas sarà immessa in rete attraverso un metanodotto Snam attualmente in fase di costruzione
e per il quale è stata dichiarata la pubblica utilità.
Il
via libera al raddoppio della centrale del gas a Sant'Anna di Collalto è stato
dato recentemente dal Ministero dell’ambiente
e della tutela del territorio e del mare e dello sviluppo economico e
l'ampliamento è stato autorizzato senza la valutazione d'impatto ambientale.
Sul progetto, il comitato d'imprenditori veneti, “Piave 2000” aveva rivolto un appello al Ministero dell'ambiente e
della tutela del territorio e del mare da cui si apprende che: «La rilevazione
e la relazione dell'Osservatorio Geofisico Sperimentale di Trieste non esprime
un parere favorevole all'impianto e ...richiede che vengano effettuati
ulteriori accertamenti utili a comprendere meglio la vulnerabilità sismica
dell'impianto di compressione».
Il
timore ben motivato - espresso dal comitato - è che non solo il territorio di
Susegana sia a rischio, ma anche i comuni limitrofi come Conegliano, San Pietro
di Feletto, Refrontolo, Pieve di Soligo, Semaglia e Nervosa. “Piave 2000” ha
inviato inoltre una serie di documenti sulla questione del gas ed il rischio
sismico anche al prefetto Aldo Adinolfi,
tra i quali vi è la relazione del professor Alberto Marcellini del CNR istituto ricerca sul rischio sismico che
fece parte e poi si dimise dalla commissione comunale dell'impianto di
stoccaggio gas. Chissà se si siano
tenute in conto le segnalazioni dell'osservatorio geofisico sperimentale di
Trieste e se si sia provveduto ad effettuare ulteriori accertamenti utili a
comprendere meglio la vulnerabilità sismica dell'impianto di compressione?
Lombardia - E’ in corso una istruttoria autorizzativa che
prevede la realizzazione a Capriano e Bordolano, nella bassa bresciana, di mega
depositi di metano sotterranei. Nel parco del Monte Netto su un'area sotterranea di 24 chilometri quadrati, la Edison pomperà infatti 680 milioni di
metri cubi nel prossimo decennio. Addirittura 1,2 i miliardi di metri cubi di
gas che sarebbero iniettati dalla Eni Sogit, nelle cavità del sottosuolo a Bordolano,
a due passi da Quinzano e Borgo San Giacomo. Secondo il coordinamento dei
comitati civici lombardi, che reclama tra l'altro il coinvolgimento dei
cittadini nelle scelte energetiche sul territorio e nel sottosuolo, «in
ottemperanza a quanto previsto dalla Convenzione Europea di Aarhus del 1998»,
nuove scosse potrebbero mettere a repentaglio la salubrità delle falde idriche.
Il
Governo Monti intende sospendere l'attività di stoccaggio in sovra-pressione
del metano e non dar seguito agli iter autorizzativi dei nuovi giacimenti, a
partire appunto da Bordolano e Capriano?
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