Il professor Sternglass ha personalmente scritto a Steven Chu, segretario americano dell'energia a Washington. "L'errore è stato quello di presumere che l'esposizione a radiazioni della popolazione a causa della piccola quantità di fallout da esperimenti con armi nucleari o conseguente al funzionamento dei reattori nucleari non avrebbe alcun effetto negativo sulla salute umana....
Ciò che non è stato compreso è che gli elementi radioattivi creati nella fissione di uranio, non hanno prodotto soltanto un piccolo aumento della quantità ricevuta dall’esterno come dose naturale di fondo. Invece, le particelle e i gas prodotti nel processo di fissione e rilasciati nell'ambiente provocano danni da radiazioni di gran lunga maggiori di quelli provocati dai raggi X usati a scopo diagnostico da o raggi-gamma delle fonti di fondo, poiché i prodotti radioattivi di fissione e gli ossidi di uranio sono inalati e ingeriti con il latte, l'acqua potabile e il resto della dieta, concentrandosi in organi critici del corpo.Così, lo iodio-131 "cerca" la tiroide e danneggia la produzione di ormoni della crescita e favorisce il cancro della tiroide; lo stronzio-90 si concentra nelle ossa dove "irradia" il midollo ematopoietico, provocando la leucemia (a partenza dalle cellule poco differenziate), nonché danni ai globuli bianchi del sistema immunitario che combattono le cellule tumorali e i batteri; il Cesio-137 si concentra nei "tessuti molli" come il seno e gli organi riproduttivi di maschi e femmine, e induce vari tipi di cancro in soggetti adulti, nei loro bambini così come nelle generazioni successive. (...) L'errore è stato aggravato dal fatto che nei primi anni ‘50 quando i test nucleari sono cominciati su larga scala in Nevada, non era noto che gli effetti negativi delle radiazioni sono decine o centinaia di volte più gravi per il bambino in via di sviluppo nel grembo della madre e i per bambini in genere che non per gli adulti, nei quali sono state studiate le conseguenze delle esposizioni mediche a raggi X. Né si è scoperto fino ai primi anni ‘70 che le esposizioni prolungate a radiazioni da prodotti di fissione a lunga vita che si accumulano nel corpo, sono molto più pericolose della stessa dose totale ricevuta in una breve esposizione ai raggi X".
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fonte: aamterranuova.it
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