In Grecia si è scatenata la tempesta preannunciata, accuratamente preparata da quelli che nell’ultimo anno si sono sgolati per ripetere che “la crisi non esiste”, poi “ne stiamo uscendo” o “è decisivo l’ottimismo, andiamo nella direzione corretta”. Eh sì, ce ne vuole proprio tanto. Dopo che l'anno scorso i governi azzerarono le riserve nazionali –in primo luogo Stati Uniti e Gran Bretagna- per “salvare” la pirateria finanziaria internazionale, alzano bandiera Bianca e invitano alle danze per la "rifondazione" capitalista globalizzata -ripartenza?-il Fondo Monetario Internazionale.
I nuovi soldi per “salvare la Grecia”, vale a dire il modello neoliberista di una Unione Europea che è un’ammucchiata infinita, vengono sganciati alla condizione di falcidiare rigorosamente –e per primo- i settori vulnerabili della popolazione. La colpa della situazione sarebbe dei pensionati irresponsabili, non dello scellerato finanziamento pubblico alla banca e alle borse. Non del finanziamento pubblico ai re della bancarotta. Non avrebbe importanza che -solo un mese fa- la Spagna e Italia hanno comprato i buoni del tesoro degli Stati Uniti.
La Gran Bretagna ha la decenza di aver escogitato un esemplare "fai da te": il governo stampa titoli di Stato e la banca centrale li compra! Tutto in famiglia. Come dire che il marito si indebita e la moglie casalinga gli compra il cartaceo-a-perdere. Viva la finanza creativa, viva la City e viva il parroco. Il botto scoppierà tra poco...
Lavorare di più, consumare di meno, meno cassamutua, scuole, consumi, più licenziamenti, e disoccupazione ben oltre l’attuale 25%. Può un’economia rimpicciolita riuscire a pagare il nuovo megadebito? Domanda ovvia, come la “profezia” di Jacques Delor che si opponeva all’allargamento a fisarmonica dell’Europa e insisteva sulle “due velocità”. Allora –come oggi- l’ideologia millenarista dei banchieri neoliberisti impose altre soluzioni e disastri. E gli interessi delle élites prevalsero su tutti gli altri.
Costoro, dall'ultima spiaggia, hanno lanciato l'ultima sfida all'Europa sociale che vive di lavori, mestieri e professioni a cambio di un salario. E' una sfida capitale, dove varrà la regola che l'usuraio si preoccupa di una sola cosa: che non gli muoia il debitore, che non gli resista troppo e che accetti l'ineluttabilità della spoliazione. Bruxelles ha abdicato al FMI e si è consociata con la Federal Reserve perchè il casino è ingestibile. Europa sociale, se ci sei batti un colpo.
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