mercoledì 9 giugno 2010

Con il veleno in bocca

Federico Tulli

SALUTE. Interrogazione parlamentare di Scilipoti (Idv) al ministro Prestigiacomo per sapere se ai negoziati di Stoccolma intende fare pressioni per la messa al bando del mercurio usato nelle otturazioni dentistiche.

ll mercurio usato per le otturazioni dentali «rappresenta di gran lunga la più grande fonte di inquinamento delle acque reflue e una crescente fonte di inquinamento atmosferico». Per questo motivo il deputato Idv, Domenico Scilipoti, ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, per sapere se ai negoziati di Stocolma in programma fino all’11 giugno intende promuovere una messa al bando di questo metallo «senza riserve».

La richiesta di Scilipoti prende spunto dallo storico accordo del 20 febbraio 2009 a Nairobi, «raggiunto dopo sette anni di sforzi diplomatici», tramite il quale oltre 140 Paesi del consiglio direttivo del programma ambientale delle Nazioni Unite (Unep) hanno deciso di rendere fuorilegge il mercurio metallico. Si tratta infatti, ricorda l’esponente Idv, di una sostanza altamente inquinante e neurotossica sia per l’uomo che per l’ambiente e «l’accordo consentirà di sviluppare nuove strategie per tutelare la salute di milioni di persone, soprattutto dei bimbi ancora non nati e dei neonati, che sono più suscettibili ai danni prodotti da questa tossina».

Scilipoti punta quindi il dito contro le otturazioni dentali in amalgama che contengono una percentuale del 50 per cento di mercurio metallico e sono ancora molto usate in Italia sebbene siano vietate per i bambini sotto ai sei anni, per i nefropatici e per le donne in gravidanza. «E' noto - ricorda il deputato al ministro - che le otturazioni in amalgama rilasciano costantemente vapori di mercurio e ioni di metalli, compreso il mercurio, che raggiungono il flusso delle acque attraverso i liquidi biologici umani e contaminano l’ambiente entrando anche nella catena alimentare. La maggior parte degli studi dentistici, peraltro, non è dotata di separatori specifici per l’amalgama, strumenti progettati proprio per prevenire la contaminazione ambientale derivante dagli scarti dell’amalgama.

E la cremazione di portatori di amalgame rappresenta un fattore di rischio molto elevato per la contaminazione atmosferica da mercurio dell’ambiente al punto che nel Regno Unito esistono strette limitazioni al riguardo». Inoltre, «uno studio dell’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti ha calcolato nel 2004 che si trova più mercurio nella bocca degli esseri umani che in tutti i prodotti insieme presenti negli Stati Uniti». L’amalgama dentale è considerato un prodotto altamente pericoloso per l’ambiente e un rifiuto speciale solo quando è fuori dalla bocca del paziente, ma numerosissimi studi suggeriscono gravi effetti per la salute, mettendo in correlazione l’uso di questo materiale con l’insorgenza di malattie neurologiche, autoimmunitarie e con la sensibilizzazione ad agenti chimici.

Scilipoti conclude sottolineando che «esistono sul mercato numerose alternative sicuramente meno tossiche, più biocompatibili ed esteticamente efficienti, per garantire un corretto trattamento odontoiatrico delle carie, cioè compositi e ceramiche». Insomma, non è un caso se «la Svezia, la Norvegia e la Danimarca hanno già vietato l’uso delle otturazioni dentali al mercurio».

E l’Italia cosa aspetta?

URL di origine: http://www.terranews.it/news/2010/06/con-il-veleno-bocca

http://www.laleva.org/it

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