giovedì 10 giugno 2010

Wir, la moneta che non c’è, ma che servirebbe..

di Matteo Chiamenti.

Svizzera, quando la neutralità diventa una fede. Paese famoso in tutto il mondo per essere popolato da transgeniche mucche a pois viola, marmotte lobotomizzate che incartano nervosamente della cioccolata low cost, nonché celeberrima meta di approdo per patrimoni in cerca di intimità e unico paese al mondo con il bilancio statale pressoché in parità. Un paese che, diciamocelo senza ipocrisie, ha sempre poco amato il popolo italico, che puntualmente l’ha ripagato inserendo stabilmente un altrui cittadino, il celebre “C’era uno svizzero”, all’interno delle più grevi barzellette nostrane.

Oggi però è un giorno diverso, uno di quelli in cui ci si deve sentire in dovere di guardare alla Svizzera con profondo interesse. Vogliamo infatti parlare della Wir. Wir è la prima sillaba dell’espressione crucca “Wirtschaftring” che significa circolo economico, ed è con questo termine che è stata creata una moneta complementare non cartacea di cui si servono ormai circa 82.000 imprese con al massimo 200 dipendenti, corrispondenti a circa un quarto dell’economia del paese. La “emette” (i pagamenti in realtà vengono effettuati in forme non diverse da quelle di normali assegni bancari, con carte di credito e moduli bancari, senza alcuna presenza “fisica”) la WirBank, società cooperativa creata nel 1934 per rispondere alla crisi economica mondiale (carenza di valuta dopo il crollo del mercato azionario del 1929), e che movimenta a oggi circa 3 bilioni di Wir (non convertibili ma equivalenti ai Franchi svizzeri, nel peso di 1 Wir per ogni Franco) con sei filiali sparse sul territorio elvetico e casa madre a Basilea

Un elogio informale al mercantilismo de il fu Colbert, una scelta fatta per alimentare un sistema per natura non cumulativo e/o speculativo, fondato sulla circolazione del credito; un progetto nato per aiutare e proteggere il circuito economico delle piccole imprese. Per aiutarle a scambiarsi beni e servizi, viene pubblicato un bollettino mensile e tre cataloghi all’anno ed offre una piattaforma internet dove è possibile mettere in contatto la domanda con l’offerta. Da dove saltano fuori i soldi? Semplice,

E’ ora il momento della riflessione. L’Euro è in crisi, si parla di prospettive di uscita dalla moneta unica, quando la pratica risulta utopica, in virtù dei possibili scenari di iper svalutazione del debito con conseguenze pressoché deliranti sul piano micro (vi immaginati tutti i nostri averi riconvertiti in lire? Secondo voi che conseguenze di avrebbero sul potere di acquisto?). E se da questo paese tanto bistrattato potesse venire la soluzione al problema? Una moneta creata per “risollevare” il mercato interno del credito potrebbe risolvere il problema alla radice, il tutto senza dovere uscire dalla moneta unica, tanto più in un paese come il nostro, anch’esso radicato sulle pmi. Fantaeconomia in chiave pragmatica.

fonte : ildemocratico.com

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