La Columbia University ha divulgato un'indagine sullo stato di salute dei residenti nelle aree marine che si affacciano sul mare del Golfo del Messico esposti, a causa della BP, al petrolio, al metano e ai solventi chimici. Dall'indagine è emerso che il 40% di tutti i residenti sono stati colpiti da una vasta gamma di problemi di salute, in prevalenza disturbi respiratori e lesioni alla pelle.
Dallo studio della Columbia University è emerso che:
* Oltre il 40% degli adulti che vivono, entro dieci miglia dalla costa, ha detto di aver sperimentato l'esposizione diretta alla marea nera andando incontro a serie problematiche. All'interno di questo gruppo quasi il 40% ha lamentato sintomi fisici di irritazioni della pelle e problemi respiratori, che essi attribuiscono al petrolio.
* Oltre un terzo dei genitori ha lamentato che i propri figli hanno sofferto di affaticamento fisico e stati d'angoscia.
* Una famiglia si cinque ha subito una consistente flessione del proprio reddito a causa della marea nera. L'8% dei residenti ha perso il lavoro. Le perdite di lavoro hanno probabilmente interessato i soggetti economicamente più vulnerabili, ovvero le famiglie con un reddito inferiore ai 25mila dollari annui.
* Molta della popolazione residente sui litorali ha pensato di fuggire dalla costa a causa della marea nera. Il 36,3% ha pensato a questa scelta soprattutto con lo scopo di ritrovare un lavoro con un guadagno di almeno 25mila dollari all'anno. Secondo i ricercatori il progetto di una fuga coatta avrebbe cagionato ai figli disturbi psicologici legati al dispiacere di un eventuale abbandono del luogo di dimora.
* Più del 70% dei genitori, angosciati dal tragico evento della marea nera, non sono stati più all'altezza di relazionarsi correttamente con i propri figli. Questo atteggiamento a leso lo stile di vita dei pargoli: meno tempo libero dedicato ad attività come il nuoto, canottaggio e giochi sulla sabbia. Il 21% dei genitori ha dichiarato che i propri figli hanno occupano molto meno tempo in attività di gioco all'aperto.
* I residenti hanno dato una valutazione migliore sull'operato dei funzionari locali, statali e della guardia costiera. Essi non hanno avuto molta fiducia degli addetti della BP e di altre agenzie federali esterne.
* Oltre la metà dei residenti ritiene che la risposta della BP è stata puerile e il 41,3% sostiene che il presidente Barack Obama non ha reagito correttamente alla tragedia provocata dalla marea nera.
Nei luoghi colpiti dal disastro c'è una crisi di salute pubblica significativa e persistente sottolineata dal grande numero di bambini con problemi fisici e psicologici. I bambini sono particolarmente sensibili alle conseguenze di questa catastrofe e quindi è necessario disporre di speciali risorse adatte alle loro esigenze. Ma questo è fattibile solo in parte. Scarseggia infatti personale pediatrico specializzato e soprattutto psicologi con caratteristiche professionali idonee per poter offrire adeguate terapie a pazienti con traumi mentali correlati a catastrofi ambientali come quella del Golfo del Messico.
Un noto tossicologo marino ha affermato che le condizioni dei litorali, che si affacciano sul Golfo, sono talmente critiche che sarebbe addirittura opportuno parlare di evacuazione della popolazione. Egli sostiene che la popolazione fu colpita già lo scorso mese di maggio da lesioni cutanee a causa del petrolio disperso in mare.
Dalla Louisiana alla Florida giungono continuamente segnalazioni di persone che, dopo essersi bagnate nelle acque del mare, hanno sviluppato eruzioni cutanee e vesciche. Molte di esse, mentre si facevano il bagno, hanno sentito come una sensazione di puntura.
Non sono solo eruzioni cutanee e vesciche. Molti adulti e bambini soffrono di problemi respiratori e non solo: tosse persistente, gonfiori al naso, mal di testa, bruciori gli occhi, mal di gola, orecchie arrossate, stanchezza e depressione. Il contatto con l'acqua sporca di petrolio e l'inalazione dei gas sarebbero le due principali cause di danni al sistema nervoso e alla cute.
I bambini sono più suscettibili a questi veleni rispetto agli adulti, ma anche le donne gravide corrono enormi rischi. I bambini e le donne incinte subiscono gravi danni al sistema immunitario e rischiano di contrarre il cancro.
I funzionari pubblici non salvaguardano in pieno la salute delle persone in quanto le tre agenzie federali DHHS, EPA e OSHA si basano su dei parametri di sicurezza obsoleti. Le leggi federali in materia di tossicità da oli combustibili non sono aggiornate e questo è stato ampiamente confermato da tutta la comunità scientifica e medica degli Stati Uniti.
Un gruppo indipendente di cittadini, composto anche da giornalisti, hanno fondato un'associazione denominata “Project Gulf Impact” con lo scopo di investigare sulla situazione delle popolazioni che abitano sui litorali del Golfo del Messico. Essi hanno scoperto che il governo tende a nascondere il fatto che migliaia di cittadini sono affetti da lesioni cutanee causate dalla fuoriuscita del petrolio della Bp. Residenti nell'area hanno fatto ricorso alle strutture ospedaliere della zona per farsi curare croste misteriosi e bubboni.
L'esposizione alle sostanze chimiche, disperse volutamente dal governo con lo scopo di tentare di dissolvere la marea nera, ha provocato gravissimi disturbi alla salute dei residenti. In particolare il Corexit è un agente chimico estremamente pericoloso che, secondo il gruppo di investigatori indipendenti, è il vero responsabile delle gravi patologie che hanno colpito gli abitanti dei litorali. Il dottor Jeffrey H. Toney, noto ricercatore della Kean University, sostiene che non è solo il Corexit responsabile dei problemi cutanei che affliggono la popolazione ma anche il piombo, il cadmio, il mercurio e l'arsenico. Il più pericoloso è l'arsenico.
Chiunque può contattare il gruppo indipendente di cittadini “Project Gulf Impact” al numero telefonico 001 (504) 814-0283 oppure utilizzando l'e-mail projectgulfimpact@gmail.com.
Traduzione riassuntiva e rielaborazione linguistica a cura di: Edoardo Capuano / Fonte: blog.alexanderhiggins.com
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