“Nel 1919 al pozzo venne apposto un coperchio decorato da un disegno in ferro battuto chiamato vesica piscis.
[..] Vesica Piscis in latino significa “vescica del pesce”. Il suo semplice disegno è composto mediante la sovrapposizione dei bordi di due cerchi identici, la circonferenza di ognuno dei quali passa attraverso il centro dell’altro, il che produce fra loro una forma di ovale appuntito, detta “mandorla”.
Quando i due cerchi sono l’uno sopra l’altro, la forma tra loro diviene il profilo del corpo di un pesce, che era un simbolo del Cristo [..].
Tuttavia, prima di diventare un simbolo cristiano il vesica piscis era universalmente il simbolo della Dea Madre, con la forma a mandorla simile alla forma del contorno della vulva, attraverso la quale scaturiva la vita.
[..] Per essere un simbolo della Dea, i cerchi devono venire sovrapposti lateralmente, di modo che la forma di mandorla sia puntata verso l’alto e verso il basso. Come il nome suggerisce, vesica piscis, si dice che la vulva emani un leggero odore di pesce; in greco la parola delphos significa sia utero che pesce, ed esistono molte associazioni infraculturali tra la Dea e il pesce.
[..] Il vesica piscis sul coperchio del Pozzo del Calice propone i cerchi sovrapposti l’uno sopra l’altro, ma all’interno di un disegno più complesso. I due cerchi sono a loro volta compresi in un altro cerchio più ampio. Su entrambi i lati sono raffigurate foglie di vite, e al centro figura un’asta verticale che sembra emergere o conficcarsi nella vita vegetale che le sta alla base.”
[..] Arrivai a concepire il vesica piscis, l’immagine di due cerchi sovrapposti, come una metafora visiva di quei momenti in cui i mondi si sovrappongono o si compenetrano e la vita si impregna di profondità e significato.
Qui hanno luogo quei momenti dentro e fuori del tempo quando il mondo visibile e il mondo invisibile si intersecano; quando i valori eterni e quelli mondani si sovrappongono; quando il mondo archetipico e il mondo materiale si incontrano; quando il Cielo e la Terra, il mondo superire e quello inferiore si fondono in un momento liminare.
[..] Quando riusciamo a comprendere ciò che è profondamente significativo e al di là di quello che riusciamo ad affermare intellettualmente. Quando abbiamo intuizioni mistiche e poetiche.”
Jean Shinoda Bolen, Passaggio ad Avalon
Tratto da:http://blog.libero.it/MadreTerra/
http://comandantekanta.com/
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