lunedì 26 aprile 2010

Italia: Kyoto diventa possibile



La recessione economica ci ha aiutato. Le emissioni calano e con il compenso delle nostre foreste potremmo ancora raggiungere l'obiettivo di Kyoto. Per la prima volta diminuisce il settore dei trasporti. I maggiori ritardi nel settore residenziale e dei rifiuti
Non ci siamo impegnati molto, ma la recessione ci ha dato una mano. L'obiettivo di Kyoto sembrava una meta impossibile, mentre adesso si configura come un traguardo possibile. Nel nostro Paese infatti le emissioni calano per il quarto anno consecutivo e le stime del 2009 parlano di un meno 9%. Con una riduzione per la prima volta anche delle emissioni prodotte dai trasporti su strada. Questo, il quadro che emerge dall'inventario nazionale sulle emissioni di gas serra presentato dall'Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale (Ispra).

Prima di finire fuori dal protocollo, con le conseguenti sanzioni, abbiamo, infatti, a disposizione, nella banca virtuale delle emissioni di gas serra, circa 2,2 miliardi di tonnellate consentite, pari a 483 milioni di tonnellate (cioe' meno 6,5% rispetto al 1990) moltiplicate per i cinque anni di applicazione del protocollo (2008-2012). E con l'aiuto fornito dalle foreste, i progetti 'verdi' nei paesi in Via di sviluppo, e i crediti dell'emission trading, l'Italia dovrebbe farcela.

Secondo Riccardo De Lauretis, responsabile della realizzazione dell'inventario, siamo a un piu' 4,7% al 2008 ma potremmo essere a un meno 4,1% al 2009, con un calo che potrebbe sfiorare il 9% in due anni. Una riduzione che secondo l'Ispra e' anche influenzata dal ''rallentamento delle economie globali'' che per esempio hanno sottratto, spiega De Lauretis, circa il 30% del volume d'affari alle industrie del cemento e dell'acciaio. La distanza da Kyoto e' ancora molta: i debiti potranno essere compensati dall'aiuto fornito dalle foreste per 10 milioni di tonnellate l'anno, altri 15 milioni di tonnellate dai progetti di cooperazione, e la parte mancante dall'acquisto di crediti sul mercato delle emissioni. La situazione attuale delle emissioni italiane registra - secondo l'inventario nazionale - per il 2008 un decremento (rispetto al 2007) del 2%. Mentre, nel 2008 per la prima volta si riducono le emissioni da trasporto su strada passando da 120,1 milioni di tonnellate nel 2007 a 115,3 nel 2008. In ogni caso dal 1990 a oggi, il settore dei trasporti registra l'incremento piu' elevato pari a piu' 20%, seguito soltanto da quello della produzione di energia (piu' 16%).
E la diminuzione delle emissioni diventa piu' evidente se si raffrontano le serie storiche. Pero', a guardare bene tra il 1990 e il 2008 le emissioni hanno avuto, in generale, un incremento del 4,7% (passando da 517 milioni di tonnellate a 541) a causa soprattutto della crescita di quelle dovute alla CO2 (anidride carbonica) pari al 7,4% nello stesso periodo. I ritardi maggiori del nostro Paese sono nel settore residenziale e dei servizi, dove tra il 1990 e il 2008 c'e' stato un incremento del 10,5% di emissioni, e nella gestione dei rifiuti dove - a fronte di una riduzione del 39% di emissione nei paesi Ue - l'Italia taglia soltanto il 7,4%.

fonte ANSA


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