lunedì 26 aprile 2010

NIGERIA: ESEMPIO DEL CRIMINALE SACCHEGGIO DELL'AFRICA PER MANO DEL CAPITALISMO






Dalla scoperta delle riserve petrolifere, le grandi multinazionali del petrolio si sono impegnate nell’estrazione degli idrocarburi e a creare migliaia di km di oleodotti.
Come è possibile che un paese, con l’ottava maggiore riserva di petrolio del mondo, la settima in gas naturale ed enormi giacimenti di carbone, ferro ed uranio, possa avere la maggior parte della sua popolazione che vive in una situazione di povertà permanente e in molte occasioni estrema? Ancor di più se si tiene conto del fatto che il 91% del suo terreno è considerato produttivo ed uno dei più fertili della terra.
La Nigeria è situata nel golfo di Guinea, e costituisce lo stato più popolato di tutta l’Africa, con più di 140 milioni di abitanti.
Per secoli ha sofferto il colonialismo da parte delle nazioni europee, specialmente da parte della Gran Bretagna, che si sono dedicate non solo a sfruttare impunemente le loro abbondanti ricchezze naturali, ma anche gli esseri umani che lì vivevano, inviandoli come mano d’opera schiava al continente americano.

Nel 1960, la Nigeria ha raggiunto la sua indipendenza, un' indipendenza puramente formale, dato che da allora fino ad oggi, è stata governata da diverse giunte militari e governi dittatoriali, al servizio dell' occidente. La causa non è altro che il controllo delle grandi riserve di idrocarburi esistenti.
Nel 1958 e ancora sotto il protettorato britannico si è scoperto quello che oggi costituisce l’ottava riserva di petrolio più grande al mondo, oltre ad una delle maggiori fonti di gas naturale. Questo ha fatto si che, da allora, nonostante la dichiarazione d’indipendenza, le multinazionali petrolifere, principalmente anglo-europee stiano sottomettendo il paese africano ad una forma di colonialismo ancora più selvaggio del precedente, proteggendosi con le ingiuste leggi del libero mercato, e finanziando governi dittatoriali, con i quali (attraverso una sinistra alleanza) si dividono le enormi ricchezze del paese, mentre fanno affondare la maggior parte della popolazione, nella più assoluta miseria.

Bisogna tener conto che il 57% dei nigeriani vive al di sotto della soglia di povertà. Dal 1960 a malapena ci sono state elezioni rappresentative, e le poche che ci sono state sono state messe in dubbio da diversi organismi internazionali. La repressione politica ed il terrorismo di stato, sono state la costante che ha castigato questo paese, per frenare le ansie di giustizia sociale che bollono nei cuori del popolo nigeriano.
Dalla scoperta delle riserve petrolifere, fino alla data, le più grandi multinazionali del petrolio, si sono dedicate all’estrazione degli idrocarburi e a creare migliaia di km di oleodotti per il suo trasporto, senza alcun tipo di preoccupazione per il benessere del popolo nigeriano o per la salute dell' ambiente, provocando una devastazione umana e ambientale senza precedenti, derivata dalla combustione del gas, dai riversamenti di petrolio e dalle rotture degli oleodotti. Questi versamenti sono più di 1,5 milioni di tonnellate di petrolio, equivalenti ad un disastro del petrolifero Exxon-Valdez all' anno per 50 anni.

Questo ha avuto drammatiche conseguenze: Fiumi inquinati e senza pesci; piogge acide che danneggiano i raccolti, distruggono la flora e la fauna e avvelenano la popolazione, così come distruggeranno completamente i mezzi di sostentamento; un ambiente tossico che provoca il cancro, difetti congeniti, le malattie respiratorie. Conseguenze che si sono estese per più di 50 anni. Nel corso della storia, prima e dopo la dichiarazione d’indipendenza, il popolo nigeriano ha portato avanti diverse espressioni di lotta per la libertà e la vera indipendenza, lotte soffocate nel sangue e nel fuoco dai diversi governi dittatoriali, conil prezioso sostegno militare ed economico delle multinazionali e dei governi anglo-europei. Un esempio di questo è il colonnello Pablo Okuntimo, capo delle Forze Congiunte Militari e di Polizia negli anni 90, noto per la sua corruzione e il suo abissale registro di violazioni in materia dei diritti umani, pagato e guidato dalla Shell come ha dichiarato.
Nnimmo Bassey, direttore esecutivo di Environmental Rights Action, è stato citato come attore l’anno scorso per testimoniare di fronte ad un sub-comitato degli USA sui diritti umani e leggi. “Chevron regolarmente ospita e alimenta le forze di sicurezza, incluso l’esercito, la marina e la polizia, e paga loro stipendi migliori che quelli del Governo”, ha affermato. Il personale di Chevron ha provveduto al trasporto dei militari e dei poliziotti, “con barche e elicotteri affittati dalla compagnia”.
La repressione si è portata via centinaia di migliaia di vite, ha provocato lo spostamento forzato e la migrazione di milioni di persone e ha instaurato un autentico Stato del terrore, tutto questo perché il petrolio continui ad ingrassare la macchina capitalista, in modo che gli usi consumistici dei paesi industrializzati non si fermino, ed una manciata di psicopatici possano continuare a riempirsi le tasche a costo del dolore e della sofferenza dei popoli come quello nigeriano.
A questo sanguinante saccheggio bisognerebbe sommare l’impagabile debito estero, un’altra forma di furto, dato che dopo aver estratto fino all’ultima goccia delle loro ricchezze, i governi occidentali, con un cinismo che sfiora l’oscenità, offrono loro prestiti ad alti interessi, che anno dopo anno aumentano, in modo da poter arrivare a un paradosso, come in molti dei paesi oggetto di debito estero, che, avendo già pagato l'importo iniziale di 2 o 3 volte, devono continuare a pagare per anni a causa dell' impennata di interessi che produce debito.
Tutto questo costituisce una drammatica realtà che, in modo vile, è stata nascosta e taciuta dai grandi mass media occidentali, che sono stati sempre più attenti a criticare governi come quello della Bolivia o del Venezuela, per la nazionalizzazione degli idrocarburi. Una misura che se fosse stata messa in atto in Nigeria, ed in altri posti del continente africano, sarebbe servita affinchè le loro ricchezze avessero anche per loro un profitto, invece di essere rubate dalle multinazionali petrolifere come stanno facendo in Iraq ed in Afghanistan, con la guerra, il passo successivo usato da questi mafiosi, quando la corruzione o il colpo di Stato falliscono.


Traduzione per Voci Dalla Strada a cura di VANESA

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