“La manovra finanziaria approvata in Consiglio dei ministri è fortemente iniqua, e avrà conseguenze gravissime per i soggetti più deboli”. Lo afferma una nota inviata alla stampa della campagna ‘I diritti alzano la voce. La campagna, promossa da 25 organizzazioni del volontariato e del terzo settore italiani, al pari della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, boccia senza mezzi termini la manovra varata dal Governo.
I promotori della campagna sono consapevoli della situazione che si è venuta a creare a livello internazionale, ma ritengono “assurdo e ingiusto che a una crisi causata dal collasso di un mercato viziato da speculatori e banchieri senza scrupoli, si risponda con un taglio dei costi indiscriminato, che saranno proprio le persone maggiormente a rischio di esclusione a pagare“. “Invece di fornire risposte adeguate a chi ha perso il lavoro, a chi vive sotto la soglia di povertà, alle persone non autosufficienti o con disabilità, il Governo ha deciso una drastica riduzione delle risorse indirizzate alle Regioni e agli Enti locali, che si tradurrà in tagli ai servizi sociali, alla cultura e al diritto allo studio, alla mobilità e alla salute” – denunciano le 25 associazioni della campagna.
La manovra – prosegue la nota – “mette le mani nelle tasche degli italiani”, togliendo soprattutto a chi meno guadagna; lascia invece quasi inalterati i “costi della politica”, non mette in campo alcuno sforzo serio contro l’evasione fiscale (il recupero di 8 miliardi di euro è del tutto aleatorio rispetto alle misure previste, ed è comunque ben lontano dai 120 miliardi di evasione complessiva stimati), taglia la spesa sanitaria senza incidere su quella militare, non tocca chi vive di rendita. “Insomma, pagano i soliti noti, i più indifesi, come risulta evidente dall’attacco ai “falsi invalidi”, facili capri espiatori. L’innalzamento della percentuale di invalidità colpirà, inoltre, anche coloro che vivono in situazioni di grave marginalità – persone senza dimora o tossicodipendenti – la cui sofferenza è aggravata da patologie fisiche e psichiche”.
“La Finanziaria – sostengono le associazioni – avrebbe dovuto esprimere una nuova visione dello sviluppo, che avrebbe potuto trovare una prima espressione, ad avviso nostro e di altri soggetti del terzo settore, in questi provvedimenti: aumento della tassazione sulle rendite finanziarie dall’attuale, scandaloso, 12,5% al 23%, introduzione di una tassa patrimoniale e della carbon tax, ripristino integrale delle misure contro l’evasione fiscale a suo tempo introdotte dal Governo Prodi, riduzione delle spese militari, abbattimento degli stanziamenti per le cosiddette “Grandi Opere” per finanziare così un piano di ammortizzatori sociali strutturali, un forte sostegno ai redditi più colpiti dalla crisi, servizi sociali più adeguati, investimenti in educazione e in tecnologie “verdi”.
E proprio sulla necessità di salvare i redditi e tassare le rendite la campagna Sbilanciamoci! ha lanciato nei giorni scorsi una petizione online per chiedere alla Presidenza del Consiglio e al Ministro dell’Economia di tassare del 3×1000 i patrimoni sopra i 5 milioni di euro e di innalzare l’imposizione fiscale sulle rendite dal 12,5% al 23%. Si tratta di “due misure di giustizia ed equità fiscale che si contrappongono alle misure di una manovra sbagliata ed iniqua che colpisce i lavoratori, i pensionati e le famiglie e non contiene misure per il rilancio dell’economia” – spiega la campagna.
La campagna Sbilanciamoci! già nelle scorse settimane ha presentato la “Contro-manovra 2011-12” nella quale propone fattibili tagli alla spesa pubblica in cinque direzioni e diverse misure per ridurre il debito pubblico colpendo i patrimoni e non i redditi.
“Con la manovra del Governo – spiega la campagna – si colpiscono i redditi, si deprime la domanda interna e si toglie ogni possibilità concreta alla ripresa economica. Il Governo italiano ha per troppo tempo sottavalutato la gravità della crisi, dimostrando sostanziale immobilismo ed attardandosi in un ottimismo senza senso. Si tratta ora di intervenire per rimettere a posto i conti pubblici, ma senza colpire per l’ennesima volta i lavoratori, i pensionati, i disoccupati”.
“Vanno invece colpite le ricchezze e la spesa pubblica che può essere tagliata, come la spesa militare, la spesa per alcune grandi opere come il ponte sullo stretto, i sussidi alle scuole private. E vanno colpite le ricchezze ed i patrimoni: vanno salvati i redditi. Per fare tutto questo serve una politica fiscale diversa, ispirata alla legalità e all’equità: tassare i patrimoni e le rendite è un passo fondamentale per procedere in questa direzione” – conclude Sbilanciamoci! che invierà le firme con la petizione anche ai Presidenti delle Camere. [GB]
fonte: forumambientalista.wordpress.com
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