Secondo il rapporto Ifel nel triennio tra il 2010 e il 2012 l’impatto della Finanziaria sugli Enti locali avrà un effetto sulla spesa di circa 17 miliardi di euro, e colpirà soprattutto al Centro.
Quanto costa la manovra ai Comuni , ed è vero che non mette le mani nelle tasche dei cittadini? Stando alle cifre riportate nel rapporto Ifel, il quadro finanziario dei Comuni, presentato ieri a Roma presso l’Istituto di finanza locale dell’Anci, on è proprio così. Sulla Stampa Fabio Pozzo riporta che gli enti locali saranno costretti a tagliare nel 2010 la spesa di circa 7 miliardi, con un costo pro capite di circa 22 euro; le riduzioni implicite saranno ripartite in misura maggiore al Sud, con una diminuzione del 2,4%, al Nord con il 2,1%, e al Centro con il 1,6%. Come spiega il presidente dell’Anci Sergio Chiamparino quello che accadrà è che i tagli “ci porteranno al punto che i servizi alle persone verranno messi in discussione“.
IL FONDO DEL BARILE - Il sindaco di Torino continua, fino ad ora il peso sulle spalle dei cittadini è stato evitato, ma a prezzo “del degrado del livello della manutenzione ordinaria delle città , che tutti possono vedere: per non intaccare i servizi si è infatti risparmiato sui lavori per chiudere le buche sulle strade, sul tagliare l’erba nel verde pubblico, sulla pulizia. Ma ora?” Il rapporto Ifel spiega che nel biennio 2011-2012 la correzione finanziaria imposta ai Comuni consisterà rispettivamente in 4,6 e 5,6 miliardi di euro costituendo la “Finanziaria più aspra della storia di questo Paese“.
LE MANI NELLE TASCHE CI SONO ECCOME - Anche Enrico Marro sul Corriere mette in evidenza il noccio lo del rapporto Ifel: tutto ciò si tradurrà in un taglio di 100 euro pro capite nel 2011 e di 120 euro per abitante nel 2012; il costo non sarà uniforme: infatti un cittadino di un qualsiasi comune del Nord e del Sud avrà un aggravio di 120 euro, mentre chi risiede al centro dovrà subire il peso dei tagli per 140 euro, con la punta massima di 170 per chi abita nel Lazio; infatti il peso nel 2010 per il centro è minore perché Roma è esclusa dal Patto di stabilità. Per Salvatore Cerchi, responsabile della finanza locale dell’Anci, quello che succederà è già chiaro: “non è vero che la manovra non mette le mani nelle tasche dei cittadini: non lo fa attraverso nuove imposte, ma con le tariffe, perchè i Comuni dovranno, per esempio, aumentare il biglietto degli autobus o i contributi per l’asilo nido o l’assistenza domiciliare o le rette per le mense scolastiche“.
TUTTI PIU’ POVERI - Le amministrazioni locali però hanno “già dato” per quanto riguarda il risanamento del bilancio pubblico; come spiega Silvia Scozzese, direttore scientifico dell’Ifel, hanno realizzato un aumento cumulato delle entrate dell’8%, più alto di quello dell spese, che è del 3,5%, e quelli soggetti al Patto di stabilità interno sono passati da un disavanzo complessivo di 1,7 miliardi nel 2006 ad un avanzo di 250 milioni nel 2009. L’Anci conclude il suo commento al rapporto Ifel:” Le città italiane sono più povere rispetto a cinque anni fa” e questi tagli vanno a colpire un malato già grave.
fonte: www.giornalettismo.com
Quando rimarremo in mutande dove ci metteranno le mani?
RispondiEliminaDai rospo...non costringermi a dire cose pesanti! :))
RispondiEliminaNamastè