Lascia che questa diventi la chiave – la prossima volta che appare la rabbia, osservala. Non dire: “Sono arrabbiato”. Dici: “C’è la rabbia e io la osservo”. E guarda la differenza! La differenza è enorme. All’improvviso non sei più nella morsa della rabbia. Se puoi dire: “Sono solo un testimone, non sono la rabbia”, sei fuori dalla sua morsa. Quando arriva la tristezza, siediti da una parte e guardala e poi dici: “Sono l’osservatore, non sono la tristezza”, e guarda la differenza. Subito le radici della tristezza verranno tagliate. Non viene più nutrita e così morirà di fame. Noi nutriamo queste emozioni quando ci identifichiamo con esse. Se si vuole ridurre la religiosità a un'unica parola, questa è non-identificazione.
"Rubato" anche questo. ;)
RispondiEliminaGrazie,
Eremita
Perfetto Eremita!
RispondiEliminaUn abbraccione ed un profondo Namastè