tratto da: http://cafedehumanite.blogspot.c
"L’umanità è ad un crocevia pericoloso. Le preparazioni di guerra per attaccare l’Iran sono “pronte ad in uno stadio avanzato”. Le armi ad alta tecnologia, incluse le testate nucleari sono pienamente dispiegate.
Questa avventura militare è stata nei disegni del Pentagono sin dalla metà degli anni 90. Prima l’Iraq poi l’Iran, secondo un documento declassificato del 1995 da parte del comando centrale USA.
L’escalation è parte della agenda militare. Mentre l’Iran è il prossimo obbiettivo insieme a Siria e Libano, questo dispiegarsi militare minaccia anche la Corea del Nord, la Cina e la Russia.
Sin dal 2005, gli USA e i suoi alleati, incluso i partners americani della NATO e Israele, sono stati coinvolti nel massiccio dispiego e accumulo di sistemi di armi avanzate. I sistemi di difesa aerei degli USA, dei paesi membri della NATO e di Israele sono pienamente integrati.
(…) Il ruolo dell’Egitto, degli Stati del Golfo e della Arabia Saudita (all’interno della alleanza militare estesa) è di particolare rilevanza. L’Egitto controlla il transito delle navi da guerra e delle petroliere attraverso il Canale di Suez. L’Arabia Saudita e gli Stati del Golfo occupano le coste sud occidentale del golfo Persico, lo stretto di Hormuz e il Golfo di Oman.
Agli inizia di giugno "l’Egitto ripetutamente permise ad una nave israeliana e a undici americane di passare attraverso il Canale di Suez… in apparente segnalazione verso l’Iran... Il 12 giugno, la stampa regionale rilasciò delle comunicazioni in cui si diceva che i Sauditi aveva garantito ad Israele il diritto di volare sopra il loro spazio aereo (Muriel Mirak Weissbach, Israel’s Insane War on Iran Must Be Prevented., Global Research, July 31, 2010)
Guerra e Crisi Economica
Le ampie implicazioni dell’attacco NATO- Israelee USA all’Iran sono lungimiranti. La guerra e la crisi economica sono intimamente correlate. L’economia della guerra è finanziata da Wall Street, che è il creditore della amministrazione USA. I produttori americani di armi sono i destinatari dei contratti multimiliardari in dollari stipulati dal Ministro della Difesa USA e relativi ai sistemi di armi avanzate. In cambio “la battaglia del petrolio” nel Medio Oriente e dell’Asia centrale serve direttamente gli interessi dei giganti petroliferi angloamericani.
Gli USA e i suoi alleati stanno “battendo il tamburo di guerra” sull’altura di una depressione economica mondiale, per non citare la più seria catastrofe ambientale nella storia del mondo. Uno dei maggiori giocatori (la BP) sulla scacchiera geopolitica del Medio Oriente- Asia Centrale, precedentemente noto come compagnia petrolifera anglo persiana, è l’istigatore del disastro ecologico bel Golfo del Messico.
La disinformazione mediatica
L’opinione pubblica, che oscilla nel battage pubblicitario mediatico, tacitamente sostiene, è indifferente o ignorante ai probabili impatti di ciò che si conferma come “operazione punitiva ad hoc” , diretta contro gli impianti nucleari iraniani piuttosto che una guerra tout court .
(…) La vera crisi che sta minacciando l’umanità, secondo i media e il governo, non è la guerra ma il “global warming”. I media fabbricano una crisi dove crisi non c’è: “una paura globale” – la pandemia globale H1N1- ma nessuno sembra temere una guerra nucleare sponsorizzata dagli Usa.
La Guerra all’Iran alla opinione pubblica viene presentata come una questione tra le tante altre. Non è vista come una minaccia alla “Madre Terra”, come nel caso del “global warming”, non è una notizia di prima pagina.
Il fatto che un attacco all’Iran possa portare ad una escalation e rilasciare potenzialmente una guerra globale non è una questione che preoccupi…"
di Michel Chossudovsky, traduzione e sintesi d Cristina Bassi da:
http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=20403
"L’umanità è ad un crocevia pericoloso. Le preparazioni di guerra per attaccare l’Iran sono “pronte ad in uno stadio avanzato”. Le armi ad alta tecnologia, incluse le testate nucleari sono pienamente dispiegate.
Questa avventura militare è stata nei disegni del Pentagono sin dalla metà degli anni 90. Prima l’Iraq poi l’Iran, secondo un documento declassificato del 1995 da parte del comando centrale USA.
L’escalation è parte della agenda militare. Mentre l’Iran è il prossimo obbiettivo insieme a Siria e Libano, questo dispiegarsi militare minaccia anche la Corea del Nord, la Cina e la Russia.
Sin dal 2005, gli USA e i suoi alleati, incluso i partners americani della NATO e Israele, sono stati coinvolti nel massiccio dispiego e accumulo di sistemi di armi avanzate. I sistemi di difesa aerei degli USA, dei paesi membri della NATO e di Israele sono pienamente integrati.
(…) Il ruolo dell’Egitto, degli Stati del Golfo e della Arabia Saudita (all’interno della alleanza militare estesa) è di particolare rilevanza. L’Egitto controlla il transito delle navi da guerra e delle petroliere attraverso il Canale di Suez. L’Arabia Saudita e gli Stati del Golfo occupano le coste sud occidentale del golfo Persico, lo stretto di Hormuz e il Golfo di Oman.
Agli inizia di giugno "l’Egitto ripetutamente permise ad una nave israeliana e a undici americane di passare attraverso il Canale di Suez… in apparente segnalazione verso l’Iran... Il 12 giugno, la stampa regionale rilasciò delle comunicazioni in cui si diceva che i Sauditi aveva garantito ad Israele il diritto di volare sopra il loro spazio aereo (Muriel Mirak Weissbach, Israel’s Insane War on Iran Must Be Prevented., Global Research, July 31, 2010)
Guerra e Crisi Economica
Le ampie implicazioni dell’attacco NATO- Israelee USA all’Iran sono lungimiranti. La guerra e la crisi economica sono intimamente correlate. L’economia della guerra è finanziata da Wall Street, che è il creditore della amministrazione USA. I produttori americani di armi sono i destinatari dei contratti multimiliardari in dollari stipulati dal Ministro della Difesa USA e relativi ai sistemi di armi avanzate. In cambio “la battaglia del petrolio” nel Medio Oriente e dell’Asia centrale serve direttamente gli interessi dei giganti petroliferi angloamericani.
Gli USA e i suoi alleati stanno “battendo il tamburo di guerra” sull’altura di una depressione economica mondiale, per non citare la più seria catastrofe ambientale nella storia del mondo. Uno dei maggiori giocatori (la BP) sulla scacchiera geopolitica del Medio Oriente- Asia Centrale, precedentemente noto come compagnia petrolifera anglo persiana, è l’istigatore del disastro ecologico bel Golfo del Messico.
La disinformazione mediatica
L’opinione pubblica, che oscilla nel battage pubblicitario mediatico, tacitamente sostiene, è indifferente o ignorante ai probabili impatti di ciò che si conferma come “operazione punitiva ad hoc” , diretta contro gli impianti nucleari iraniani piuttosto che una guerra tout court .
(…) La vera crisi che sta minacciando l’umanità, secondo i media e il governo, non è la guerra ma il “global warming”. I media fabbricano una crisi dove crisi non c’è: “una paura globale” – la pandemia globale H1N1- ma nessuno sembra temere una guerra nucleare sponsorizzata dagli Usa.
La Guerra all’Iran alla opinione pubblica viene presentata come una questione tra le tante altre. Non è vista come una minaccia alla “Madre Terra”, come nel caso del “global warming”, non è una notizia di prima pagina.
Il fatto che un attacco all’Iran possa portare ad una escalation e rilasciare potenzialmente una guerra globale non è una questione che preoccupi…"
di Michel Chossudovsky, traduzione e sintesi d Cristina Bassi da:
http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=20403
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