Dopo aver annunciato tagli agli esigui finanziamenti della Tav Torino-Lione, l’Unione Europea si accinge a cancellare qualsiasi contributo alla costruzione di un’altra grande opera inutile, il ponte di Messina.
A settembre la decisione definitiva: all’attenzione della Commissione Europea c’è una proposta che ridefinisce i grandi corridoi per lo spostamento di uomini e merci.
La priorità non va più all’asse Berlino-Palermo (e dunque al ponte sullo Stretto), bensì a quello Helsinki-Valletta: dalla Finlandia si scende via terra fino a Bari, e poi si prosegue fino a Malta lungo un’”autostrada del mare”.
Non ci verso neanche una lacrima. Solo che, con la scusa del ponte, i politici hanno trovato il modo per cavare fior fior di quattrini dalle nostre tasche anche se il ponte non si fa.
La Corte dei Conti ha già demolito il ponte sullo Stretto, invitando ad approfondirne la fattibilità e sottolineando come si conta di far fronte al 60% dell’investimento necessario attraverso i pedaggi pagati dai veicoli: ma non è affatto certo, ha sottolineato la Corte, che il volume di traffico sia sufficiente per rientrare delle spese.
In teoria il costo del ponte sarebbe di 6,3 miliardi. In pratica si può calcolare il doppio o il triplo: di solito va a finire così per tutte le grandi opere.
Dettaglio non trascurabile, del ponte non c’è nemmeno un progetto definitivo approvato. Il consiglio d’amministrazione della Società Stretto di Messina (la cordata guidata da Impregilo assegnataria dell’opera) ha iniziato ad esaminarlo a fine giugno.
Non esiste nemmeno un progetto esecutivo per qualsivoglia opera ferroviaria collegata alla costruzione del ponte: o perlomeno, non esiste sul lato di Messina, come si sono sentiti dire pochi giorni fa i ferrovieri che protestavano per la chiusura della sezione messinese di Italfer, la divisione del gruppo Fs che si occupa delle opere e infrastrutture ferroviarie.
Eppure attorno al ponte che non esiste e probabilmente non esisterà mai sono già stati spesi 250 milioni circa, secondo i calcoli del Corriere della Sera. Inoltre la mancata costruzione comporterà il pagamento di centinaia di milioni di penale agli assegnatari dell’opera.
Soldi estratti dalle tasche di noi contribuenti. Ancora il male minore, secondo me, rispetto alla costruzione e al pagamento dell’opera.
Però si tratta di quattrini nostri che i nostri politici elargiscono alle grandi imprese in cambio di nulla. Ricordiamocene per favore: non solo al momento di andare a votare, ma anche quando qualcuno, nel nome del presunto “sviluppo”, tirerà fuori la prossima idea faraonica, assurda e soprattutto costosa.
Sul Sole 24 Ore ponte di Messina, Bruxelles chiude i rubinetti (contiene un riferimento ad un articolo più completo che però non è on line)
Su Blog Sicilia la priorità europea è ora Helsinki-Valletta
Il comunicato stampa su Italpress avviato l’esame del progetto definitivo del ponte di Messina
Su Infomessina il bluff del ponte sullo Stretto
Sul Corriere della Sera quei 250 milioni già spesi per il ponte di Messina, un articolo che precede la notizia dei mancati finanziamenti europei ma che fa il punto della situazione
Sono contento per il ponte(opera inutile e controcorrente,in tutti i sensi)un po' meno per i soldi buttati via,che vanno ad accumularsi a tutti gli altri.Buona giornata Rosa
RispondiEliminaAnch'io non ci verso neanche una lacrima.
RispondiEliminaErborista... ma noi siamo specialisti nel buttare soldi in cose senza senso...speriamo ora che ci si renda conto che il Sud ha bisogno altro, che non questa cattedrale nel deserto :-//
RispondiEliminaUn abbraccio^^
Namastè
Costantino...ma nemmeno un fiato...figurati lacrime! :-)))
RispondiElimina...qualcuno aveva pensato di costruire il proprio mausoleo per farsi ricordare... beh speriamo che insieme al ponte si dimentichino anche del suo impero.
Il sud ha bisogno d'altro, mi sembra ;-)
Un abbraccio^^
Namastè
le foto dei bambini non si pubblicano in chiaro soprattutto in manifestazioni. quello sulla destra somiglia molto a uno che si chiama Fulci, magari non è lui sicuramente ma fa pensare ai fulci che hanno progettato il TRAM di Mesina e che hanno fatto fallire mezza Città di Messina dividendo in due con una TRINCEA il centro della Città. Pensavamo fosse un TRAM invece è un TRENINO. Pensavamo fosse un ponte invece sono le nuove CROCIATE.
RispondiEliminaUn enorme furto.Tutti i progettini, i disegnini, i modellini sono serviti solamente a far girare un bel po' di denaro nelle tasche dei ladri di turno..Enormi perplessità accompagnavano le condizioni di contorno della struttura sopratutto dal punto di vista geotecnico e strutturale..Esperienza ci insegna che costruzioni di questo genere in zona sismica non sono consigliabili.L'impatto ambientale sarebbe inoltre stato mostruoso...ma chissà se gliene sarebbe fregato a qualcuno.Una grande porcata che finora ha fatto un gran danno senza era stata realizzata, figuriamoci se fossero iniziati i lavori...
RispondiEliminaSaranno 10 anni che pagano uno staff che si occupa del Ponte... a fare cosa non si sa. Era ora che bocciassero questa cavolata.
RispondiElimina@mr.Hyde
RispondiEliminaE come darti torto? Il sud e la Sicilia avrebbero esigenza di ben altri interventi ed invece, annunci, grandi appalti, opere faraoniche che probabilmente non inizieranno mai...ma che hano gia mosso montagne di danaro.
Un abbraccione^^
Namastè
Essì Kylie, soldi ne hanno già messi e sprecati, sull'altare di prospettive di investimento amicale e clientelare.
RispondiEliminaL'Europa l'ha bocciata ,ma la favola italiana potrebbe, ridicolmente e follemente continuare...sino a diventare barzelletta :-((
Un abbraccio^^
Namastè
Ottima notizia!
RispondiEliminaAdriano, ogni tanto una buona notizia...peccato però per i 250 milioni già spesi, oltretutto inutilmente, che magari potevano essere meglio spesi :-(
RispondiEliminaAbbraccio^^
Namastè