fonte: ResetItalia
di Moreno CorelliEmpatia. Una parola che molti nemmeno conoscono e che nel mondo ha assunto un valore frivolo, insignificante, spesso del tutto ignorato. Ma che cos’è l’empatia? Perché grandi studiosi come Marshall Rosemberg la considerano essenziale per la sopravvivenza della specie umana?
L’empatia è una capacità innata che ognuno di noi ha sia che lo voglia oppure no, e che consente di identificarci con le problematiche sociali, economiche, fisiche di un’altra persona. In poche parole è quella capacità di provare le emozioni che provano le altre persone fino ad arrivare a comprenderne lo stato d’animo, ovvero la possibilità che ha ogni persona di capire cosa pensano i propri simili in svariate circostanze della vita e in determinati momenti.
Il termine più conosciuto e largamente in uso per definire “l’empatia” è la frase in gergo: “mettersi nei panni degli altri”.
Ebbene, quando un disabile viene lasciato in balìa di se stesso e non provi nulla, quando parcheggi nei posti auto riservati ai disabili e fai il gradasso, quando leggi o vedi che migliaia e milioni di bambini muoiono di fame, per colpa delle guerre delle quali non conoscono il significato, quando le immagini strazianti di persone che scappano dalle loro case e dalle loro nazioni, quando tutto e questo e tanto altro di “terribile” non scuote più la tua coscienza e sei in grado di guardare i tuoi figli negli occhi orgoglioso e senza pensare che potrebbero esserci loro e tu con loro nei panni “della disperazione”, allora sei morto.
Sei morto dentro anche se cammini, sei in uno stato di putrefazione psichica ma non lo sai perché ti pare “normale”, te lo hanno insegnato i tuoi giochi, i tuoi amici, la tua scuola, i tuoi governanti, i tuoi giornali, le tue TV, le tue ambizioni, il tuo arrivismo, la tua ignoranza, la tua presunzione e ci sei cascato in pieno.
Sei diventato così, ti sei convinto che non è colpa tua. Sai che chi è ricco non si metterà mai nei panni di chi non arriva a fine mese. Sai che chi gode di ottima salute non si metterà mai nei panni di chi la salute l’ha persa o non l’ha mai conosciuta.
Dal preciso momento che si perde o si fa finta di non tenere in considerazione questa grande capacità che è l’empatia, vengono meno anche tutte le possibilità di comprensione verso il prossimo, e ci si auto convince che il mono-ragionamento è l’unica strada giusta e giustificata da percorrere. Quando il disinteresse per chi si ha di fronte o per quello che di grave succede ad altri (di solito più deboli di noi) prende il sopravvento e non ci fa più sentire nessun sussulto e non ci spinge ad avere un sentimento positivo, allora significa che l’empatia che è in noi sta venendo a mancare, e se muore l’empatia, di fatto moriamo con essa, chi prima chi dopo, tutti.
Mettersi nei panni degli altri, non fare agli altri quel che non vorresti fosse fatto a te ... e si potrebbe continuare per un pò, carissima Rosa. Sono le regole elementari, quelle più semplici del mondo, quelle che contraddistinguono una civiltà. Evidentemente il fatto che non vengano quasi mai prese in considerazione dà ala misura della nostra "inciviltà".
RispondiEliminaIl mondo non ne sa nulla di empatia.
Sembra quasi di parlare tra appartenti ad una setta segreta! Ciao Rosa.
Ti dirò...conosco anche fin troppo bene questa empatia a tal punto che troppo spesso soffro.
RispondiEliminaVorrei averne meno, essere più egoista, magari il mio prossimo mi rispetterebbe di più invece che approfittarsene...
ciao, buona serata ^-^
Condivido in pieno l'articolo anche se comunque "mangiare la pillola rossa" non migliora di molto la situazione visto che la stragrande maggioranza continua a prendere "la pillola blu" (fatalità il colore del viagra) ... andare controcorrente non è per niente facile ... bah, speriamo che sia vera la leggenda delle cento scimmie e che ne manchi una sola.
RispondiEliminaBuona domenica Rosa, un abbraccio affettuoso.
Bellissimo squarcio nell'animo umano Rosa.....potrei offrire una'altro punto di vista dell'empatia e dire che la nostra eccessiva cura e attenzione di ciò che vive in superfice ha fatto morire la capacità di affondare le mani nella nostra vera natura, che non è fatta solo di materia, ma soprattutto di spirito.
RispondiEliminaE' proprio la scarsa considerazione dell'interiorità a spingerci verso la mancanza di considerazione e coinvolgimento dell'altrui umanità.
Dei sentimenti che vivono nel cuore di chi ci è vicino, di chi non riusciamo più a vedere.
Siamo dei ciechi che vivono con l'illusione di possedere la vista.
Grazie
Luisa
Eh sì Gianni, come troppo spesso accade, le prime cose che dimentichiamo sono quelle semplici e fondamentali... l'empatia è una di queste. Tanto importante e tanto sottovalutata.
RispondiEliminaE' vero nella nostra illusione di essere superiori diventiamo "incivili". E' per questo motivo che poi una cosa semplice finisce per sembrare un linguaggio settario.
Un abbraccio ^^
Namastè
Ciao Giglio, conosco bene la sensazione e ti capisco, eppure credo che questa sofferenza faccia parte del "gioco". Se tu non fossi così, esattamente come sei...non saresti quell'essere meraviglioso ed unico che sei ^__^
RispondiEliminaBuona serata a te, un abbraccione^^
Namastè
Ciao Luisa, trovo che il tuo sia un bellissimo esempio!
RispondiEliminaSì, empatia è incontro e condivisione al di là ed al di sopra del visibile... è vicinanaza anche di anime, quindi esperienza spirituale e profonda...la relazione è fra noi, ma anche verso l'alto, il senso di appartenenza ed, appunto, condivisione ci danno il senso del Tutto, sono d'accordissimo con la tua visione!
Grazie a te per questo contributo, un abbraccio ^__^
Namastè
Empatia, è una di quelle parole che terrorizza l'n.w.o. io non potrei vivere senza anche se causa qualche problemino, dice benissimo Luisa, per vedere non basta guardare.
RispondiEliminabuona domenica Rosa qui di scie.
eheheh Anonimo, personalmente continuerò a scegliere la pillola rossa ogni volta che mi verrà richesto, anche se non è sicuramente la strada più comoda.
RispondiEliminaSperiamo davvero che manchi una sola scimmia e che qualcosa scatti immediatamente dopo il raggiungimento della massa critica... ^___^
Buona domenica a te, ricambio l'abbraccio affettuoso ^^
Namastè
Sì Zak, sono terrorizzati perchè è la nosta strada per reagire al loro strapotere. La dobbiamo seguire con tenacia e volontà e continuare a vedere oltre.
RispondiEliminaQui da noi è tutto coperto, ma immagino che per loro sia più comodo. Sai "occhio non vede......."
Buona domenica sera Zak e un abbraccio^^
Namastè
Ciao Rosa,l'empatia è collegata alla coscienza,ma siccome l'uomo è sempre più egoista,la coscienza viene messa da parte e con essa si perdono anche l'altruismo e la sensibilità.Buona giornata
RispondiEliminaCiao Erborista, questo è vero, purtroppo...sebbene l'empatia sia istintiva.
RispondiEliminaNel caso dell'essere umano essa è, forzatamente, legata al livello di coscienza ed allora altruismo e sensibilità ne divengono parti importanti...noi spesso non sentiamo ed ovviamente questo ci impedisce di essere in sintonia con l'Anima Mundi.
Un abbraccio ^^
Namastè
...credo che ci siano poche persone che conoscono il reale significato di questa parola...ne consegue un'insofferenza che non permette di sentire e conoscere la propria sensibilità...che faremmo noi, se fossimo nati in una regione dove, ancora si muore di fame?...ringraziamo mai per ciò che abbiamo?...domande che nascono spontanee...ma non le vogliamo ascoltare...siamo presi da ciò che non abbiamo...mentre dovremmo preoccuparci di ciò che non siamo...
RispondiEliminagrazie Rosa...sempre sai accendere in me nuove riflessioni..un raggio di Sole a illuminare i Tuoi passi e donare calore al Tuo Cuore..serene ore
dandelìon
Ciao Dandelìon, la società dei consumi certo non aiuta a ritrovare il nostro senso d'empatia.
RispondiEliminaHai ragione, non siamo più in grado di metterci nei panni dell'altro e restiamo arroccati nelle nostre posizioni egoistiche.
Grazie come sempre della visita!
Un abbraccio forte cara ^__^
Namastè
Chi ha il privilegio di vivere in "empatia" può provare qualcosa di molto simile alla felicità... vivere in empatia fa uscire "fuori da se stessi", e questo è di certo un bene perchè avvicina all'altro... ma non solo... quando si rientra nel proprio essere, fatto di sentimenti ma ancor prima di vissuto e sensazione, ci si accorge di non essere più la stessa persona... migliore, sicura ed entusiasta del proprio cammino sempre in evoluzione.
RispondiEliminaFelice di essere con voi, Rosa.
Mary
Ciao Mary e benvenuta... felice di averti qui :-))
RispondiEliminaSì è davvero come dici è un privilegio! Mi piace il tuo modo di descriverlo, c'è gioia autentica nel modo in cui ne parli è molto bello.
Noi siamo empatici ed esserlo fa parte della nostra crescita, del nostro essere completi...non reprimere la nostra natura ci aiuta ad essere armonici.
Sentire gli altri e condividere profondamente il senso della vita è il miglior modo di essere noi stessi.
Fa bene all'anima e non solo...
Un grande abbraccio e grazie della visita ^__^
Namastè