lunedì 12 aprile 2010

L’Italia del 2010. Dove la povertà è un reato e si criminalizzano i medici che curano le vittime di guerra

L'Italia del 2010. Dove la povertà è un reato e si criminalizzano i medici che curano le vittime di guerra
Pietro Orsatti

Simboli, tracce, di questo Paese imbarbarito. I sindaci leghisti che si mettono in caccia di bambini che, viste le condizioni economiche di grave disagio che attraversano le loro famiglie travolte dalla crisi (negata dalla maggioranza Lega inclusa), non riescono a pagare le rette delle mense scolastiche. Nel bresciano si è arrivati addirittura a far prelevare i minori dai servizi sociali e riportarli (mancavano solo le sirene spiegate) a casa durante l’ora dei pasti. La povertà è un crimine per questa nuova classe dirigente parvenu e bifolca, violenta e furba. Non si cerca di colpire il crimine vero (quello porta sghei) delle mafie che ormai hanno il controllo di enormi pezzi dell’economia del nord padano. Si perseguono i deboli, le famiglie in crisi economica, i bambini, i poveri, i migranti. Nausea.

La stessa logica per cui si colpicono i medici di Emergency in Afghanistan, li si arresta con accuse grottesche. Perché testimoni scomodi, perché voci libere e nonviolente in quella terra dove anche noi, italiani brava gente, stiamo combattendo da 9 anni una guerra contro gli ultimi della terra. Contro le popolazioni civili. Il 40% per cento dei feriti e dei caduti di questo conflitto sono sotto i 14 anni. Bambini. In Afghanistan si usano bombe, granate e mitraglia, qui da noi si arriva a usare contro i minori quelle strutture che li dovrebbero tutelare, i cosiddetti servizi sociali. Cosiddetti, sì. Da loro, finora, non si è levato il minimo dissenso per questo nauseabonda violenza inscenata da questi presuntuosi e arroganti e violenti “amministratori” cresciuti ingrassandosi nel ventre di questo Paese in decomposizione. Il fetore diventa impensabile, intollerabile.

Per i tre medici arrestati si dice che il ministro degli Esteri si sia attivato. Speriamo che non si sia attivato come ha fatto l’Isaf (che dopo aver negato di essere stato coinvolta nell’operazione è stata smentita da un video della Reuters). In pratica il nostro governo (che partecipa con più di tremila uomini alla missione afghana) ha contribuito all’arrestato tre medici, cittadini di questo Paese, per la sola ragione che questi medici non erano ai loro servizi, ai loro ordini, e chiedevano di poter curare (come prevede il loro giuramento e i trattati internazioni) tutti i feriti. Non solo i feriti di una parte. Tutti. Frattini avrebbe dovuto già ottenere, se davvero si è attivato, la loro liberazione immediata. I tre operatori di Emergency sono ancora dentro una cella dei servizi di sicurezza afghani. Quindi le cose sono due: o la Farnesina è intervenuta troppo tiepidamente, oppure noi italiani non contiamo nulla all’interno dell’Isaf. Se così fosse ci saremmo trasformati in poco più di “sbirri” di uno dei governi più corrotti e illegittimi del mondo, quello di Karzai e della sua alleanza di mercanti d’armi, signori della guerra e dell’oppio.

Praticamente tutti i media del mondo parlano della vicenda afghana (nonostante le aperture, giustamente, siano dedicate alla tragedia che ha colpito la Polonia) e denunciano la stranezza di questa nuova guerra che si sta scatenando in quel Paese. L’Isaf (per conto del governo Karzai) che fa una guerra a un ospedale. In Italia, che dovrebbe essere ovviamente il Paese più interessato a parlare di questa storia, la notizia viene relegata dal principale telegiornale (il Tg1) dopo un lungo servizio su una processione, la sacra Sindone e l’entusiasmante dibattito politico. Si preferisce perfino dare grande spazio all’opposizione (una vera stranezza per il Tg1 di Minzolini) pur di non parlare della vicenda di Emergency.

Ma ne parla il sottosegretario agli Esteri Mantica: “Forse il modo di muoversi di Emergency in Afghanistan non è del tutto coerente con quella che è l’azione del governo locale e delle truppe Isaf”. Esatto, Karzai e Isaf fanno la guerra, Emergency soccorre le vittime. E prosegue: “E infatti nell’ospedale non sono entrati solo i servizi segreti afghani, ma anche l’Isaf”. Mantica si rende conto di quello che ha ammesso? Questa sua ammissione sembra fare “la quadra” di questa operazione che sembra essere sempre più chiaramente un’intimidazione.

Questi sono tempi così, dove si colpiscono medici che curano bambini in un Paese lontano e dove si perseguono i casa bambini rei di avere le famiglie povere. Per poi, ipocriticamente, cercare di nascondere le notizie di questi due fatti gravissimi. Ma c’è di peggio: questo addirittura lo chiamano “amore”.

www.agoravox.it


Nessun commento:

Posta un commento

La moderazione dei commenti è stata attivata. Tutti i commenti devono essere approvati dall'autore del blog.
Non verranno presi in considerazione gli interventi non attinenti agli argomenti trattati nel post o di auto-promozione.

Grazie.