Un novizio appena entrato in un monastero Zen, era tutto compreso del suo nuovo destino e continuava a fare domande per seguire al meglio la disciplina.
Giunse anche dinanzi al maestro e gli chiese: "Sono appena entrato nel monastero e vorrei giungere quanto prima alla liberazione. Cosa devo fare?".
Il maestro allora gli chiese se quel giorno aveva pranzato. "Sì", rispose il novizio, attendendo una grande rivelazione. "Bene -fece il maestro- allora lava la ciotola!".
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Mia riflessione:Il cammino per la liberazione non ha bisogno di gesti eclatanti, ma di riempire i gesti quotidiani, anche quelli più semplici e umili, del loro vero significato.
Il novizio si attendeva chissà quale rivelazione, mentre le regole da seguire per raggiungere la liberazione sono veramente poche e semplici.
C'è anche chi attende continuamente i miracoli, ovvero fatti soprannaturali, apparizioni, profezie, ecc. per credere al divino, mentre non si accorge dei veri miracoli che continuamente avvengono attorno a sè.
Il vero miracolo non è volare in aria o camminare sulle acque, ma camminare sulla terra! 😉
Vero, un bellissimo racconto che ci insegna moloto
RispondiEliminaUna bella storia, che ci insegna molto
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