sabato 6 novembre 2010

Ancora tagli all’ambiente. Perchè il ministro Prestigiacomo li accetta

tratto da: www.blogeko.it

Più bonsai di così non si può. Il Wwf Italia ha sviscerato le spese per l’ambiente all’interno della legge di stabilità 2011, alias legge finanziaria.

Il ministero dell’Ambiente subisce una decurtazione del 60%: non c’è paragone con gli altri dicasteri. Le cifre squadernate dal Wwf ne “L’agonia del ministero dell’Ambiente e delle politiche ambientali in Italia” conducono a una constatazione: l’ambiente-bonsai è una scelta precisa, non una deplorevole necessità finanziaria.
Mi chiedo perchè Stefania Prestiacomo accetta di essere la Cenerentola del Governo: il ministro con più tagli e meno budget. Qualche risposta posso ipotizzarla.
L’ambiente è ciò che ci fornisce acqua, cibo, energia. Insomma, è il contesto nel quale si sviluppano tutte le attività umane. In questo senso il ministro dell’Ambiente dovrebbe essere una sorta di regista dell’attività dell’intero Governo.


Invece di tutto ciò l’Italia già se ne frega e – dicono le cifre del Wwf – ancor più se ne fregherà nel prossimo futuro. Se il ministero dell’Ambiente ora subisce tagli pari al 60%, quello della Cultura perde il 30%, quello dell’Agricoltura il 20% e a quello della Difesa vengono apportate modeste limature.

I fondi del ministero per l’Ambiente per l’anno prossimo sono pari a un terzo di quelli del 2008. Nel 2011- 2013 dovrà farsi bastare 500 milioni all’anno: equivalgono al costo di una delle 10 fregate che nel frattempo verranno acquistate per la Difesa.

Il ministro Prestigiacomo ci sta: altrimenti si dimetterebbe. Io vedo solo due spiegazioni possibili.

Prima spiegazione. Il ministro Prestigiacomo condivide l’ottica di questo Governo in base alla quale le questioni ambientali sono ridotte (sì e no) alla tutela della della foca monaca, e non sono viste invece come l’imprescindibile cornice nella quale si sviluppano tutte le attività umane.

Seconda spiegazione. Il ministro Prestigiacomo – ricordate? – ha battuto i pugni sul tavolo e ha ottenuto di non essere esautorata quando si voleva bypassarla a proposito del nucleare: un settore attorno al quale ruotano interessi e appalti ultra mega miliardari.

Ecco. Magari la prospettiva di contribuire a gestire l’atomo le dà la forza di ingoiare tutti i rospi con buona grazia e senza troppo protestare.

Il rapporto del Wwf “L’agonia del ministero dell’Ambiente e delle politiche ambientali in Italia”

Foto Flickr

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