fonte: www.gliitaliani.it
di Marco Barone
Prima di ogni cosa voglio iniziare questo articolo con tale notizia tratta da alcune agenzie di stampa:
Agenzie di stampa comunicano che sono stati previsti 245 milioni di euro per le scuole paritarie, a seguito della nuova formulazione del comma 47 del maxiemendamento del Governo.
Nella giornata di ieri, invece, l’ipotesi era che i fondi potessero arrivare al massimo a 150 milioni.
Secondo quanto dichiarato dal viceministro Giuseppe Vegas, la previsione di 245 milioni di euro “è per andare più o meno in pari con il livello di finanziamenti del 2009”.
L’on. Gabriele Toccafondi del Pdl precisa che il suo partito “si è battuto affinché il reintegro fosse totale, e con l’attuale riformulazione il fondo ritorna alla cifra storica che è sempre stata riconosciuta alle scuole paritarie”.
“Non è stato certo facile – ha continuato Toccafondi – poter arrivare a questa cifra viste le difficoltà economiche presenti, le poche risorse disponibili e le tante necessità. Il reintegro è stato possibile grazie al lavoro del Ministro Tremonti.”
Mentre la scuola Pubblica, quella tutelata dalla nostra Carta Costituzionale è in miseria, voluta e determinata dai governanti del sistema, il governo, anche in contrasto con quanto previsto proprio dall’articolo 33 della citata Costituzione “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”, tra tagli e licenziamenti elargisce milioni e fior di milioni di euro alle scuole paritarie…
A Londra come sicuramente avrete letto su molti giornali e visto in molti Tg, ci sono state grandi mobilitazioni proprio per la pessima politica di David Cameron posta nell’ambito del diritto allo studio.
Voglio proporvi sul punto questa agenzia di stampa:
A due giorni dai violenti scontri sulle nuove tasse universitarie volute dal governo di David Cameron, non si placano le polemiche in Gran Bretagna. Tanto più che i docenti del Goldsmiths College, università a sudest di Londra, hanno elogiato i manifestanti che mercoledì hanno occupato gli uffici del Partito Conservatore. Cinquanta manifestanti sono stati arrestati, e gli organizzatori del corteo hanno condannato le violenze parlando di anarchici infiltrati. I professori del Goldsmiths però non sono d’accordo: “La vera violenza in questa situazione non è una finestra rotta ma l’impatto distruttivo dei tagli” all’istruzione. “Noi sottoscritti” si legge nella lettera pubblicata anche dal sito della Bbc, “vogliamo congratularci con il personale e gli studenti per la magnifica manifestazione di questo pomeriggio”. I docenti inoltre prendono le distanze dalle critiche espresse dal Sindacato nazionale degli studenti sui manifestanti violenti. E continua: “Gli eventi dimostrano la profonda ostilità che esiste nel Regno Unito verso i tagli”. Parole che l’ufficio del primo ministro a sua volta critica aspramento: “Lodare la violenza piuttosto che le proteste pacifiche è francamente irresponsabile”. Un paio di migliaia di manifestanti mercoledì s sono staccati dal corteo principale, hanno spaccato i vetri delle finestre e appiccato incendi all’interno del quartier generale dei conservatori nel cuore di Londra. La protesta, per lo più pacifica, riguarda le nuove tasse per le università pubbliche: il governo vuole mettere il tetto a circa 9.000 sterline l’anno, oltre 10.000 euro, dal settembre 2012. Ma le nuove norme intendo anche tagliare di circa il 40% i fondi pubblici per l’istruzione superiore.
Certamente non avrete letto sui giornali che a Pisa gli studenti occupano la mensa per rivendicare il diritto allo studio..
Mensa gratis. La contro-risposta non si fa attendere: dopo aver appeso uno striscione che denunciava il “furto delle borse di studio”, lanciando l’importante data di assemblea d’ateneo per il 15 novembre, gli studenti si sono mossi in direzione della Mensa centrale al grido “paga Tremonti, la mensa oggi la paga Tremonti”. Di lì in poi è stato un susseguirsi di insubordinazione a catena, riproduzione del conflitto e contro-cooperazione. Un migliaio di studenti e precari si sono riappropriati concretamente del loro diritto allo studio: quale migliore segnale per Tremonti, Gelmini e…Peruzzi! Il punto importante è stata la spontanea organizzazione di decine e decine di commensali che, sciogliendo i ranghi delle file d’attesa, hanno seguito l’indicazione di riappropriazione, e, divelte le barriere, hanno interrotto i pagamenti dei ticket-mensa. Altro dato importante è la solidarietà dei lavoratori che hanno incrociato le braccia, permettendo agli studenti di autogestire la distribuzione dei cibi… e tutto questo fino alla fine e sotto gli occhi (per una volta i loro impotenti!) dei dirigenti!
E son altrettanto sicuro che nulla si è sentito e percepito in merito alle occupazioni delle scuole superiori di Trieste.
Da qualche giorno a Trieste si occupano tutte le scuole superiori della città.
Gli studenti hanno proposto un documento che in sintesi abbraccia questi tre punti…
L’attivazione di un tavolo tra studenti e Provincia per capire come e dove vengono spesi i fondi dedicati all’edilizia scolastica. L’organizzazione, ogni sei mesi, di controlli sulla sicurezza nei singoli istituti affidati ad esperti. L’impegno a destinare alle scuole pubbliche tutte le risorse attualmente riservate agli istituti privati.
Ma è notizia recente che la Digos sarebbe sul punto di porre fine alla protesta per garantire la ripresa delle lezioni…
I Ragazzi hanno posto in essere iniziativa importante che è volta a tutelare il diritto all’istruzione, il diritto allo studio ma anche alla propria salute…
Frequentare scuole, come alcune di quelle occupate in questi giorni a Trieste, dove i servizi igienici non sono agibili, le porte sono rotte; ove emergono crepe nei muri, aule fatiscenti, palestre al limite della praticabilità e soffitti che lasciano filtrare l’acqua piovana,ecc può essere motivo di protesta?
Deve esserlo!
La censura ovviamente ha un suo peso in tutto ciò.
Non parlare dell’occupazione delle scuole di Trieste, o di altre iniziative similari , è atto dovuto per i governanti, perchè il diffondere certe informazioni potrebbe far nascere la voglia a qualche studente forse di emulare i colleghi triestini o pisani…
Beh…comunque noi nel nostro piccolo diffondiamo queste informazioni dal mondo della lotta sociale, e la catena della solidarietà e della comunicazione non potrà essere fermata dalle loro odiose censure.
Ciò che auguro a tutte e tutti sono altre cento mille e diecimila forme di lotta per salvare la scuola pubblica, il diritto allo studio, il diritto alla formazione della coscienza critica.
http://www.gliitaliani.it/2010/11/da-londra-a-pisa-passando-per-trieste-le-mobilitazioni-studentesche/
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