fonte: www.aamterranuova.it
Nella nuova finanziaria mancano le detrazioni del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici. Eppure era il modo più efficace per ridurre i consumi di energia e l'inquinamento. Delusione ed indignazione delle associazioni di categoria
Come è risaputo il costo necessario per gli interventi di risparmio energetico è molto inferiore al
costo delle energie rinnovabili e diventa immediatamente più vantaggioso anche per l'ambiente, grazie al contenimento delle emissioni per il riscaldamento ed il raffrescamento degli edifici. Ma le famose detrazioni del 55% sembra che siano definitivamente tagliate fuori dalla nuova finanziaria di Tremonti.
Federconsumatori parla di “scelta davvero inaccettabile e poco lungimirante” e chiede al governo “secondo quale logica, in piena crisi economica, e di fronte ai continui aumenti dei costi di alcuni prodotti energetici, si sceglie di tagliare i fondi destinati ad incentivare e far crescere, nel nostro Paese, la cultura del risparmio energetico?”. “Si tratta di un’operazione – prosegue l’associazione dei consumatori – che conferma, ancora una volta, la politica miope ed iniqua portata avanti da questo governo, che dimostra, di giorno in giorno, la mancata volontà di investire sul futuro della nostra economia e dell’intero Paese”.
Ancora più duro il commento dell'Anit, Associazione Nazionale per l'Isolamento Termoacustico: "A spiazzare e lasciare basiti, è la sordità di questo Governo alle richieste e appelli che da più parti e da diverso tempo si sono susseguiti per prolungare questa agevolazione fiscale, ma soprattutto è l’ incapacità di guardare agli investimenti energetici come strumenti e opportunità per una ripresa economica".
"La mancanza di fondi nel bilancio pubblico che ha portato, nel maxi-emendamento alla Legge di stabilità del Governo, al taglio del rifinanziamento degli incentivi sul miglioramento energetico degli edifici - prosegue il comunicato dell'associazione - è sintomo dell’ assenza di una politica energetica e ambientale pianificata e coerente con gli impegni che il Governo stesso ha assunto con l’Europa per la riduzione delle emissioni di gas inquinanti.
E mentre l’Italia decide di eliminare una delle iniziative più fruttuose e meritevoli sul risparmio energetico, la Commissione Europea ha presentato ieri una nuova strategia che individua il settore dell’edilizia come uno dei settori con le maggiori potenzialità per affrontare la sfida energetica attuale. La Commissione ha annunciato un piano di incentivi e di strumenti di finanziamento innovativi da emanare entro la metà del 2011 per le misure di ristrutturazione edilizia e di risparmio energetico.
La ristrettezza delle risorse finanziarie non può e non deve costituire un ostacolo per quelle iniziative che hanno prodotto un elevato giro di affari nel settore strategico dell’economia eco-sostenibile e che sono alla base di una politica lungimirante che guarda all’Europa.
Auspichiamo un ripensamento sulle scelte effettuate dal Governo e chiediamo a tutti i professionisti, alle associazioni di categoria, agli operatori del settore e ai cittadini di far sentire la propria voce".
Nel frattempo ENEA però scongiura il panico dei cittadini, che non termineranno i lavori di risanamento entro il 2010.
Secondo l'ente la comunicazione di fine lavori all'ENEA potrà essere fatta successivamente al 31/12/2010 o tramite il sito o tramite altra via comunicata successivamente, mentre tutte le spese sostenute entro il 2010 potranno essere detratte.
costo delle energie rinnovabili e diventa immediatamente più vantaggioso anche per l'ambiente, grazie al contenimento delle emissioni per il riscaldamento ed il raffrescamento degli edifici. Ma le famose detrazioni del 55% sembra che siano definitivamente tagliate fuori dalla nuova finanziaria di Tremonti.
Federconsumatori parla di “scelta davvero inaccettabile e poco lungimirante” e chiede al governo “secondo quale logica, in piena crisi economica, e di fronte ai continui aumenti dei costi di alcuni prodotti energetici, si sceglie di tagliare i fondi destinati ad incentivare e far crescere, nel nostro Paese, la cultura del risparmio energetico?”. “Si tratta di un’operazione – prosegue l’associazione dei consumatori – che conferma, ancora una volta, la politica miope ed iniqua portata avanti da questo governo, che dimostra, di giorno in giorno, la mancata volontà di investire sul futuro della nostra economia e dell’intero Paese”.
Ancora più duro il commento dell'Anit, Associazione Nazionale per l'Isolamento Termoacustico: "A spiazzare e lasciare basiti, è la sordità di questo Governo alle richieste e appelli che da più parti e da diverso tempo si sono susseguiti per prolungare questa agevolazione fiscale, ma soprattutto è l’ incapacità di guardare agli investimenti energetici come strumenti e opportunità per una ripresa economica".
"La mancanza di fondi nel bilancio pubblico che ha portato, nel maxi-emendamento alla Legge di stabilità del Governo, al taglio del rifinanziamento degli incentivi sul miglioramento energetico degli edifici - prosegue il comunicato dell'associazione - è sintomo dell’ assenza di una politica energetica e ambientale pianificata e coerente con gli impegni che il Governo stesso ha assunto con l’Europa per la riduzione delle emissioni di gas inquinanti.
E mentre l’Italia decide di eliminare una delle iniziative più fruttuose e meritevoli sul risparmio energetico, la Commissione Europea ha presentato ieri una nuova strategia che individua il settore dell’edilizia come uno dei settori con le maggiori potenzialità per affrontare la sfida energetica attuale. La Commissione ha annunciato un piano di incentivi e di strumenti di finanziamento innovativi da emanare entro la metà del 2011 per le misure di ristrutturazione edilizia e di risparmio energetico.
La ristrettezza delle risorse finanziarie non può e non deve costituire un ostacolo per quelle iniziative che hanno prodotto un elevato giro di affari nel settore strategico dell’economia eco-sostenibile e che sono alla base di una politica lungimirante che guarda all’Europa.
Auspichiamo un ripensamento sulle scelte effettuate dal Governo e chiediamo a tutti i professionisti, alle associazioni di categoria, agli operatori del settore e ai cittadini di far sentire la propria voce".
Nel frattempo ENEA però scongiura il panico dei cittadini, che non termineranno i lavori di risanamento entro il 2010.
Secondo l'ente la comunicazione di fine lavori all'ENEA potrà essere fatta successivamente al 31/12/2010 o tramite il sito o tramite altra via comunicata successivamente, mentre tutte le spese sostenute entro il 2010 potranno essere detratte.
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