...guerra monetaria in corso
Attilio Folliero
Attilio Folliero
Caracas - La Federal Reserve, in una riunione straordinaria conclusasi poco fa, ha preso la decisione di stampare fra 500 e 600 miliardi di dollari. Tali soldi servono a comprare buoni del debito pubblico USA, emessi dal Tesoro, con i quali il governo finanzia gli ingenti disavanzi di Bizancio, dovuti soprattutto all’incremento delle spese militari ed agli aiuti di stato alle grandi imprese in crisi.
Fino a quando il mercato mondiale poteva acquistare tali buoni, non c’era di che preoccuparsi, ma ora che tali somme necessarie a ripianare il disavanzo sono sempre più alte, diventa sempre più difficile trovare istituzioni, stati e privati disposti ad acquistarli.
Di qui la crescente necessità di ricorrere a tale pratica: il banco centrale (privato) degli USA, la Federal Reserve, stampa i soldi per acquistare buoni a lungo termine, a 30 anni, con tassi di interesse alquanto bassi del 4,5%, ma crea i presupposti per una crescita dell’inflazione e la svalutazione del dollaro. Il continuo ricorso alla stampa di dollari inorganici, creati dal nulla, è una pratica ormai diffusa negli USA, che negli ultimi due anni hanno immesso sul mercato 1.800/2.000 miliardi di dollari.
Ovviamente la scusa ufficiale è la necesità di iniettare denaro fresco al mercato per stimolare la crescita e ridurre la crecente disoccupazione. Ovviamente, mentre la stampa USA giustifica (leggasi il Washington Post), in altri paesi sale la preoccupazione. Leggasi, a titolo di esempio, con quanta preoccupazione ha accolto la notizia la stampa russa (Russia Today, in inglese)
Dopo l'annuncio, il dollaro ha subito perso un 3%, passando da circa 1.39 a quasi 1,42.
Fino a quando il mercato mondiale poteva acquistare tali buoni, non c’era di che preoccuparsi, ma ora che tali somme necessarie a ripianare il disavanzo sono sempre più alte, diventa sempre più difficile trovare istituzioni, stati e privati disposti ad acquistarli.
Di qui la crescente necessità di ricorrere a tale pratica: il banco centrale (privato) degli USA, la Federal Reserve, stampa i soldi per acquistare buoni a lungo termine, a 30 anni, con tassi di interesse alquanto bassi del 4,5%, ma crea i presupposti per una crescita dell’inflazione e la svalutazione del dollaro. Il continuo ricorso alla stampa di dollari inorganici, creati dal nulla, è una pratica ormai diffusa negli USA, che negli ultimi due anni hanno immesso sul mercato 1.800/2.000 miliardi di dollari.
Ovviamente la scusa ufficiale è la necesità di iniettare denaro fresco al mercato per stimolare la crescita e ridurre la crecente disoccupazione. Ovviamente, mentre la stampa USA giustifica (leggasi il Washington Post), in altri paesi sale la preoccupazione. Leggasi, a titolo di esempio, con quanta preoccupazione ha accolto la notizia la stampa russa (Russia Today, in inglese)
Dopo l'annuncio, il dollaro ha subito perso un 3%, passando da circa 1.39 a quasi 1,42.
Ma gli americani fino a quando in questa materia potranno permettersi di fare quello che vogliono senza rendere conto a nessuno? E i cinesi che hanno i forzieri pieni di buoni del tesoro americano non dicono niente?
RispondiElimina@ Alberto-
RispondiEliminaMah sai, immagino che i cinesi qualcosa da dire in proposito ce l'abbiano anche...e non tarderanno a farlo.
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