Marea nera in Nuova Zelanda, il peggio è dietro l’angolo. La nave da carico Rena, incagliata sulla barriera corallina di Astrolabe a 20 chilometri dalla riva e pericolosamente inclinata su un fianco, è percorsa da una crepa, si sta spezzando in due (il mare è in tempesta) e una settantina dei circa 1.300 container è già caduta in mare.
Sono ancora a bordo, pare, gli 11 container con sostanze chimiche pericolose. Il carico comunque è instabile e continua a spostarsi.
E non solo. Secondo le autorità neozelandesi, i quattro serbatoi della nave (1700 tonnellate di gasolio) al momento sono ancora intatti e sigillati, e ciò che è arrivato a riva (200 uccelli marini trovati morti, altri vengono lavati per ripulirli come il punguino nella foto) veniva probabilmente da un condotto o da un serbatoio secondario.
Se la Rena si spezzasse e-o affondasse, il suo carico di idrocarburi e di veleni investirebbe la barriera corallina, il mare e la costa: aree di natura incontaminata brulicanti di animali anche rari. Qualche foto.
Queste due immagini sono state diffuse dalle autorità della Nuova Zelanda. Illustrano la situazione della nave meglio di mille parole.
Come spiega il Wwf Italia, “a Nord della zona dell’attuale sversamento entriamo nel delicatissimo ambiente del Triangolo dei coralli, luogo privilegiato dalle azioni di conservazione del WWF Internazionale che abbraccia arcipelaghi unici come quelli dell Papua Nuova Guinea e delle isole Salomone”
“Se un inquinamento di questo tipo arrivasse nel cuore delle barriere coralline, che ospitano una diversità incredibile di ambienti e di organismi, sarebbe un vero disastro per la biodiversità del Pianeta”.
Fino a 300 tonnellate di carburante sono già arrivate a riva sulla spiaggia di Tauranga, nella baia di Plenty, dove sono situate riserve marine e paludi che brulicano di vita selvaggia: balene, delfini, pinguini, foche e uccelli rari.
Su The West Australian la nave minaccia di spezzarsi
l’ultimo comunicato stampa della Marina neozelandese aggiornamenti sulla nave Rena
Da Iris Press le dichiarazioni del Wwf sulla barriera corallina
Le foto della nave sono state diffuse dalle autorità locali della Baia di Plenty; quella del pinguino è di jeremycg via Flickr
vado tristemente a ripetere il link
RispondiEliminanamastè
Caro Francesco è davvero troppo triste...e continuano, continuano a distruggere, non si fermano mai :(
RispondiEliminaTi abbraccio.
Namastè
Ciao Rosa:(Dayton)IL futuro è scritto, il destino lo costruiamo con le nostre mani,purtroppo.
RispondiEliminaCiao Dayton, sì e se questo è il risultato, abbiamo fatto un pessimo lavoro!
RispondiEliminaBuona serata caro amico, un abbraccio ;)
Namastè
Ancora una volta una disgrazia che lasciamo in eredità a chi verrà dopo di noi.
RispondiEliminaGia Sara, l'ennesima, siamo imbattibili non c'è dubbio!
RispondiEliminaNotte buona Sara :)
Namastè