Nel Bhutan, regno himalayano ricco di miti e leggende, un paese dove acquistare sigarette è illegale, si sta valutando un altro indice detto Felicità Interna Lorda (FIL).
Questo singolare parametro sta riscuotendo interesse a livello mondiale perché è stato utilizzato come indicatore della felicità umana indipendentemente dal benessere materiale, contrassegnato dal (PIL).
Invece che basare lo sviluppo sulla crescita economica , il Bhutan misura in base alla felicità delle persone.
Il 96,7 per cento dei suoi abitanti ha dichiarato di essere molto felice, nonostante non sia un paese ricco.
Il FIL rappresenta un nuovo approccio filosofico allo sviluppo: in altri termini, l’indice non si limita a valutare la ricchezza materiale, bensì prende in considerazione soprattutto la ricchezza mentale.
In Bhutan conta per misuare la felicità (FIL):
-promuovere uno sviluppo economico imparziale e uno sviluppo generale
-mantenere un ambiente naturale ricco e uno sfruttamento sostenibile
-proteggere l’eredità culturale, tramandare e promuovere la cultura tradizionale
-stabilire e mantenere un buon governo
Ma poiché questi aspetti non possono essere espressi numericamente, attualmente un gruppo di ricerca bhutanese sta lavorando per sviluppare un’espressione quantitativa del FIL, nella quale le quattro voci sono ulteriormente suddivise nei seguenti nove parametri misurabili:
-standard di vita basilari
-differenza e diversità culturali
-ricchezza di emozioni e sentimenti
-salute fisica e mentale
-livello di istruzione e di cultura
-gestione del tempo e progettualità di vita
-ambiente ed ecologia
-grado di attività (o disponibilità a lavorare con gli altri) all’interno di una comunità
Stabilire e mantenere un buon governo
I politici del paese si impegnano per mantenere un buon equilibrio tra un’alta qualità morale, la felicità e la crescita economica, in una società che riconosce l’individualità di ognuno, dove le relazioni umane sono valorizzate e le persone possiedono le capacità emotive per esprimere empatia verso gli altri.
Gli abitanti del Bhutan sono convinti che la crescita economica non sia una misura valida della felicità umana perché sanno bene che non c’è limite al desiderio di beni materiali e non è poi così interessante possedere tante cose. Essi vivono e praticano i principi buddisti di carità e compassione (kasha), offrire e donare (fuse) e non possedere beni (mu-shoyuu) predicati da Mahatma Gandhi in India.
Un insegnamento prezioso quello del popolo bhutanese, che ci porta inevitabilmente alla riflessione, in un periodo in cui i valori umani sono troppo trascurati a favore di un alienante individualismo egoista; la lezione che ci danno si fonda proprio sulla valorizzazione della “relazione” fra esseri umani e fra essere umani e natura. Inoltre il successo o la maturità sono considerati il risultato di un processo di crescita del cuore e dello spirito piuttosto che nell’accumulo di ricchezze.
Provate a “dare i numeri” sulla base dei nove parametri al vostro paese… grasse risate!
Rielaborazione da Sustainability and Buddhism, The Journal of Oriental St5udies, vol.20.
L'avevo sentito questa mattina alla radio!
RispondiEliminaINTERESSANTISSIMO
ariannadisegnadipingecrea
Ciao Arianna e benvenuta! :)
RispondiEliminaSì, decisamente interessante! Ogni tanto il mondo ci riserva anche ottime cose, questa del FIL sarebbe da applicare in modo universale e sarebbe un indice molto più credibile e a misura d'uomo!
Un abbraccio:)
Namastè
Bellissimo! Ho subito pensato: me ne andrei in Bhutan e, come secondo pensiero...ma serei in grado di non possedere nulla? Ah, maledetta mentalità occidentale...
RispondiEliminaCiao Simo, eheheh sì me ne andrei anche io in Bhutan e, perchè no... tutto sommato potrei anche farlo senza difficoltà, considerato che già qui conduco una vita decisamente spartana e soprattutto non posseggo nulla ;))
RispondiEliminaUn abbraccio, buona serata cara.
Namastè
Concordo in pieno, tempo fa avevo scritto un post sull'argomento, Grazie Rosa
RispondiEliminaNamastè
Cioao wiska, come non essere d'accordo, hanno capito molto bene quali sono i veri valori ed il giusto modo di vivere...un grande insegnamento!
RispondiEliminaBuona giornata carissimo ;)
Namastè
Nessuno ha mai descritto meglio di così in cosa consista il PIL: Discorso di Robert Kennedy, 18 marzo 1968, Università del Kansas:
RispondiElimina“Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL).
Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti.
Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese.
Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere Americani.”
La felicità ed il vivere serenamente non fanno parte del PIL, anzi è vero il contrario.
Bell'articolo, ciao Rosa un caloroso abbraccio
Ciao Dioniso, sì ricordo questo discorso di Robert Kennedy, difficile da contraddire no?
RispondiEliminaSai, vien voglia davvero di andare a vivere in Bhutan!
Ricambio il caloroso abbraccio caro amico, buona giornata ;)
Namastè