In un mondo affamato, l’Occidente spreca quasi la metà del cibo, perlopiù prima ancora che arrivi nei supermercati. Non si tratta di bucce di patata e ossi di pollo, ma di roba buona. Perfettamente commestibile.
“Taste the waste” di Valentin Thun è un film-documentario emergente sullo spreco di cibo. Ad esso è affiancato un sito internet.
Il nocciolo della questione? La frutta e la verdura che non sono perfette a vedersi, anche se ottime, non arrivano neanche sui mercati.
Gli scaffali dei supermercati rigurgitano di roba perchè il consumatore possa scegliere: offrono più di quanto effettivamente serve, e il resto va buttato. C’è trailer: e intanto ne riparliamo.
L’Unione Europea butta ogni anno 90 milioni di tonnellate di cibo. Europa e Nordamerica buttano una quantità di cibo tre volte superiore a quella che servirebbe per dar da mangiare a tutti gli affamati del mondo.
“Taste the waste” di Valentin Thun è un film-documentario emergente sullo spreco di cibo. Ad esso è affiancato un sito internet.
Il nocciolo della questione? La frutta e la verdura che non sono perfette a vedersi, anche se ottime, non arrivano neanche sui mercati.
Gli scaffali dei supermercati rigurgitano di roba perchè il consumatore possa scegliere: offrono più di quanto effettivamente serve, e il resto va buttato. C’è trailer: e intanto ne riparliamo.
L’Unione Europea butta ogni anno 90 milioni di tonnellate di cibo. Europa e Nordamerica buttano una quantità di cibo tre volte superiore a quella che servirebbe per dar da mangiare a tutti gli affamati del mondo.
Il pane per i nonni e i bisnonni contadini era quasi sacro: si poteva buttare anche la carne, se era andata a male, ma il pane no, quello non lo buttavano mai. Ebbene, l’Unione Europea butta 3 milioni di tonnellate di pane all’anno. Quanto ne consuma la Spagna.
Se i panettieri tedeschi cuocessero solo il pane che essi effettivamente vendono, la Germania potrebbe spegnere una delle sue centrali nucleari.
“Taste the waste” cerca di ricostruire i meccanismi di tutto questo spreco. Sul sito del film ho trovato una considerazione a proposito della frase che tutti abbiamo sentito da bambini almeno una volta: “Mangia tutto quello che hai nel piatto, pensa alle persone che hanno fame”.
Una frase apparentemente sconclusionata: che rapporto c’è fra gli avanzi nel piatto e la fame nel mondo? Il rapporto invece esiste, spiega “Taste the waste”, perchè spreconi e affamati comprano il cibo sullo stesso mercato globale.
Se i ricchi sprecassero meno, comprerebbero meno. I prezzi diminuirebbero. E i poveri avrebbero meno difficoltà a sfamarsi.
“Taste the waste”
Via Vogliaditerra
Foto Flickr
Se i panettieri tedeschi cuocessero solo il pane che essi effettivamente vendono, la Germania potrebbe spegnere una delle sue centrali nucleari.
“Taste the waste” cerca di ricostruire i meccanismi di tutto questo spreco. Sul sito del film ho trovato una considerazione a proposito della frase che tutti abbiamo sentito da bambini almeno una volta: “Mangia tutto quello che hai nel piatto, pensa alle persone che hanno fame”.
Una frase apparentemente sconclusionata: che rapporto c’è fra gli avanzi nel piatto e la fame nel mondo? Il rapporto invece esiste, spiega “Taste the waste”, perchè spreconi e affamati comprano il cibo sullo stesso mercato globale.
Se i ricchi sprecassero meno, comprerebbero meno. I prezzi diminuirebbero. E i poveri avrebbero meno difficoltà a sfamarsi.
“Taste the waste”
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