Le piogge torrenziali che hanno devastato la regione dello Stato di Rio de Janeiro hanno causato più di 500 morti, una situazione definita "molto drammatica" dalla stessa presidente Dilma Rousseff, che ha sorvolato la regione per vedere personalmente l'entità del disastro. Secondo l'ultimo bilancio della Protezione Civile, la tragedia ha lasciato oltre 10mila senzatetto e una cifra ancora non precisata di dispersi. Secondo i media brasiliani, la tragedia della regione di Serrana è "il piu' grande disastro nella storia del Paese", peggiore della colata di fango che, nel 1967, travolse una cittadina costiera, Caraguatatuba, uccidendo 436 persone. I soccorritori sono finalmente arrivati in molti dei villaggi travolti dal fango e che erano finora rimasti tagliati fuori a causa dei ponti crollati e degli smottamenti sulle strade; e il timore è che il bilancio sia destinato a salire. Gli sforzi per trovare i superstiti sono ostacolati dalle ulteriori frane perché la pioggia continua a cadere sulla regione rendendo il terreno molto instabile. Rousseff, che ha sorvolato l'area in elicottero, ha detto di aver visto una situazione "devastante" e che le scene sono "scioccanti". Solo le tempeste di mercoledì mattina hanno scaricato sull'area in poche ore, prima dell'alba, l'equivalente di un mese di pioggia, distruggendo case, strade, ponti e abbattendo linee telefoniche ed elettriche. Le città più colpite sono state Nova Friburgo, Teresopolis e Petropolis. Chiese e stazioni di polizia sono state trasformate in obitori improvvisati.
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