tratto da: Minerbio e la voce del cittadino
Settecento chilometri di 'tubo', per 40 metri di larghezza, ad una profondità di almeno 5 metri oltre alle strade camionabili di accesso: sventreranno la nostra dorsale appenninica senza un vero perché. Raderanno al suolo boschi, danneggeranno diversi ecosistemi, rovineranno l'habitat di molti animali e renderanno turisticamente meno appetibile l'Appennino. Quello della "Rete Adriatica" (il gasdotto che condurrà gli idrocarburi nordafricani da Taranto a Minerbio, BO) è un progetto miope, delirante, che non tiene conto del delicato equilibrio geologico della catena montuosa. Perché non far passare questo gasdotto sulla costa adriatica, dove ne esiste già un altro? Sarà che l'appalto di realizzazione è così molto più consistente? Ancora una volta siamo troppo solerti nell'assecondare una richiesta per un'infrastruttura di vecchia concezione, un'autostrada del gas, quando invece in Italia non riusciamo a creare mai una cosa molto più semplice e importante: l'autostrada digitale per un'Italia connessa e al passo coi tempi, pronta per ricevere le sfide del mondo di oggi.***
PS: "...E' stato un deputato catalano del Parlamento europeo, Raül Romeva i Rueda, del gruppo Verdi/A.L.E. a rendersi conto della nuova minaccia per l'Abruzzo e il centro Italia, rischiando di trasformarlo in una vera e propria polveriera. Romeva è stato l'unico ad aver presentato, martedì scorso, un'interrogazione prioritaria per chiedere l'intervento immediato dalla Commissione europea contro il progetto Snam di gasdotto denominato "Rete Adriatica", ma che in realtà corre per quasi un quarto del suo percorso nel bel mezzo delle zone appena interessate dal devastante terremoto del 6 aprile 2009...."
E i nostri cosa ci stanno a fare in Europa? Devono arrivare gli spagnoli ad occuparsi dell'Italia...
Incredibile.
Ringrazierò via facebook Raül Romeva i Rueda. Potete farlo anche voi: http://www.facebook.com/raulrromeva
Fonte articolo: http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/emiliaromagna/2011/01/il-delirio-del-gasdotto.html
In che mani siamo! E' davvero il massimo che debbano arrivare da altri Stati ad occuparsi di queste operazioni demenziali, e soprattutto preoccupanti.
RispondiEliminaCiao Namastè,
Lara
Cara Lara, me lo chedo anche io e trovo strano che nessuno dei nostri numerosi gruppi ambientalisti sia intervenuto, a fronte di questa cosa che rischia di divenire, realmente un'ulteriore, probabilmente inutile ferita al nostro paese in una zona, per di più, già duramente provata dalla natura e dall'incuria dell'essere umano. dobbiamo fare da cassa di risonanza, però perchè se hanno dormito sino ad ora non continuino a farlo.
RispondiEliminaUn abbraccio
Namastè
Aggiungo che al gasdotto vanno ad aggiungersi le centrali di spinta, una prevista in un'angolo senza circolo d'aria della Valle Peligna immediatamente a ridosso della città di Sulmona,99MW che verranno immediatamente raddoppiati e che sverseranno direttamente sulla città polveri sottili, fumi di combustione di idrocarburi ed il micidiale "particolato".
RispondiEliminaGrazie Rosanna per la precisazione resta il fatto, abbastanza agghiacciante, che tutto questo passi sotto relativo silenzio e che non si veda alcuna mobilitazione in proposito.
RispondiEliminaAbbraccio
Namastè
Mi sembra ovvio, vassalli e valvassori ossia cambiare tutto per non cambiare niente, mi raccomando continuiamo a riempire i centri commerciali!!!
RispondiElimina@ Zak:
RispondiEliminaCapitalismo feudale, dove il possesso delle fonti energetiche diviene la marcatura fra chi detiene il potere e chi lo subisce...per questo il potere e le famiglie dominanti con i loro lacchè sono disposti a tutto...anche a distruggere l'ambiente.
Un abbraccione
Namastè
Ma da quando si autorizzano e fanno opere del genere in territori altamente sismici??? Perchè non dimentichiamo che tutta la dorsale appenninica è considerata ZONA SISMICA tutti i terremoti degli ultimi 30 anni in Italia sono avvenuti li dall'Irpinia all'Umbria per finire a quello dell'Aquila !!!
RispondiEliminaSono un blogger di Minerbio, il paese in cui arriverà il gasdotto al termine del suo percorso.
RispondiEliminaLa stogit è la ditta in cui verà stoccato il metano, che già da ora detiene i tre quarti del deposito nazionale, essendo il più grosso sito di stoccaggio europeo di gas.
Stiamo cercando di sensibilizare i concittadini e l'Amministrazione sul problema del percorso appenninico del gasdotto, ma temo che gli interessi in gioco siano più forti.
Il nostro blog è :
http://www.minerbioelavocedelcittadino.com
Tra oggi e domani preparo un post sull'argomento... sono ben accette critiche e suggerimenti
Grazie, cordiali saluti
Emanuele
@ Dissenso:
RispondiEliminaPurtroppo modero questo commento solo dopo aver finito il trasloco e quindi un po' in ritardo...e me ne scuso. Grazie Emanuele per la tua continua e precisa segnalazione. Credo che questa questione vada seguita e debba divenire una mobilitazione nazionale, perchè se ne è parlato sin troppo poco, ma non riguarda solo chi abita vicino o sul percorso , ma tutti quanti noi.
Un caro saluto, a presto
Namastè