da: PeaceReporter
Nel 2010 Obama ha autorizzato oltre 120 raid aerei sulle Aree Tribali pachistane: i morti sono stati almeno mille, tra cui centinaia di civili.
Centoventi bombardamenti aerei in un anno - una media di dieci al mese - costati mille-milleduecento morti: ufficialmente tutti talebani e terroristi, in realtà civili per buona parte.
E' il pesantissimo bilancio 2010 della 'guerra dei droni' che il Nobel per la pace Barack Obama conduce in Pakistan con sempre maggiore intensità: nel 2009 i raid erano stati meno della metà - nel 2008, con Bush ancora al potere, furono una trentina.
Una guerra che ufficialmente non esiste, in quanto operazione segreta Cia e del Comando operazioni speciali del Pentagono, e di cui perciò i mass media occidentali, ligi alle direttive di Washington, non parlano quasi mai.
Ora però, con l'intensificarsi dei raid e il crescente numero di vittime, la campagna aerea condotta con i velivoli senza pilota 'Predator' e 'Reaper' ha assunto dimensioni non più ignorabili. Non tanto per il governo di Islamabad - profumatamente pagato da Washington per tollerare questa violazione della propria sovranità territoriale - quanto per la stampa e l'opinione pubblica locali.
Nell'ultimo anno, secondo fonti giornalistiche pachistane, l'incessante pioggia di missili americani 'Hellfire' (fuoco dell'inferno) ha carbonizzato oltre settecento pachistani innocenti: anziani, donne, bambini, semplici pastori e contadini che hanno la sfortuna di vivere nei villaggi in cui si nascondono e si riuniscono i militanti talebani.
Questa percentuale di vittime civili, pari a circa il 60 per cento del totale, è inferiore ad alcune stime 'made in Usa' - per la Brookings Institution, che sostiene i bombardamenti Cia, essa è addirittura pari al 90 per cento - e superiore ad altre - secondo la New America Foundation, che ha mappato tutti i raid (vedi mappa interattiva), gli anni passati le vittime civili erano il 25-30 per cento, ma nel 2010 si sono notevolmente ridotte.
Su una cosa, però, sono tutti d'accordo: la 'guerra dei droni' di Obama in Pakistan non è affatto 'chirurgica' come l'amministrazione Usa vuol far credere, né strategicamente efficace come propagandato dalla stessa Cia, visto che nel 2010 gli obiettivi dei raid - gli 'high value target' - effettivamente colpiti ed eliminati sono stati solo diciotto: un po' pochi per giustificare oltre mille morti.
vado a fare un link a questo post, certo potevano aspettare un po' prima di assegnare così velocemente il nobel programmatico
RispondiEliminaNamastè
Già Francesco, potevano aspettare.
RispondiEliminaUn bilancio davvero troppo pesante per "una guerra che non esiste"!
Abbraccio
Namastè
Il nobel a Obama, me l'ero quasi dimenticato. Chi si era illuso che questo fosse un presidente diverso aveva sbagliato. C'è un'antica regola del giornalismo inglese che dice: per scoprire la verità "follow the money. Bastava guardare insomma chi ne ha finanziato la campagna elettorale.
RispondiElimina@ Davide:
RispondiEliminaCerto,anche se lo stile anglosassone non è esattamente un punto di riferimento per me, infatti è il solco della medesima ipocrisia che produce Obama. Il problema è molto ampio e proprio con Obama si capisce come non serva sostituire un simbolo politico, un marchietto, per modificare la sostanza. Quello che è certo è che la querra continua sempre più sanguinosa e che , probabilmente, terribilmente non è che l'inizio...ahinoi...
Ti abbraccio
Namastè
Ah la guerra non finirà mai Rosa, ci sarà sempre...il giorno che finirà...non ci sarà più nessuno da sterminare...e non ci sarà nessuno che ci farà quattrini.
RispondiElimina