lunedì 28 febbraio 2011

La Guerra è un Racket

tratto da: Ilupidieinstein
 
Even if only two percent of those assigned to perform military service should announce their refusal to fight, as well as urge means other than war of settling international disputes, governments would be powerless, they would not dare send such a large number of people to jail. (Albert Einstein On conscientious objection - Two percent speech, New York, 1930)-Dakota Jones
 
"War uber alles": il Pentagono ha bisogno di altre guerre

di Paul Craig Roberts Global Research
Il governo degli Stati Uniti non ne ha mai abbastanza della guerra. Mentre il regime libico del dittatore Muammar Gheddafi sta cedendo ad una popolazione in rivolta, la CNN riferisce che un portavoce del Pentagono ha affermato che gli Stati Uniti stanno esaminando tutte le opzioni dal punto di vista militare.
Presumibilmente, il Pentagono, che è responsabile di un milione di morti iracheni e di un numero imprecisato di morti afghani e pakistani, è preoccupato per la morte di 1.000 manifestanti libici.
Mentre il Pentagono cerca di capire come partecipare alla rivolta libica, il comandante delle forze Usa nel Pacifico sta sviluppando nuovi piani di battaglia per prevalere sulla Cina nel suo territorio nazionale. L'ammiraglio a quattro stelle Robert Willard pensa che gli Stati Uniti dovrebbero essere in grado di colpire la Cina nelle sue stesse acque costiere.


L'ammiraglio pensa che un modo per farlo sarebbe quello di aggiungere i Marines degli Stati Uniti alla sua struttura di forza, in modo che gli Stati Uniti riescano ad espellere le forze cinesi provenienti dalle isole contese nei mari orientali e meridionali della Cina.

Non sono gli Stati Uniti a contendersi le isole, ma se c'è una possibilità di guerra in qualunque posto, l'ammiraglio vuole assicurarsi che non veniamo lasciati fuori.

L'ammiraglio spera anche di sviluppare legami militari con l'India e portare il paese sotto la sua influenza. L'India,  dice l'Ammiraglio: "è un partner naturale degli Stati Uniti" ed "è cruciale per la strategia del 21° secolo americano per bilanciare la Cina." Gli Stati Uniti stanno seducendo gli indiani vendendo loro velivoli avanzati.

Se il piano funzionerà, avremo l'India nella NATO che ci aiuterà ad occupare il Pakistan e a porre la Cina di fronte alla possibilità di una guerra su due fronti.

Il Pentagono ha bisogno di più guerra in modo che ci sia la possibilità di più "ricostruzione".
La ricostruzione è molto redditizia, soprattutto perché Washington ha privatizzato tanti progetti, presentando così molte opportunità di saccheggio ai suoi amici ben piazzati.

Considerando tutti i soldi che sono stati spesi, è difficile trovare progetti portati a termine. Il rapporto appena pubblicato dalla Commissione per i Contratti in tempo di Guerra non dice esattamente quanti dei 200.000 milioni di dollari della "ricostruzione" Afgana, sono spariti per comportamento criminale e palese corruzione, ma soltanto che 12.000 milioni si sono persi per "palese frode".

La guerra rende soldi a quelli che sono collegati alla politica. Mentre la popolazione che sventola la bandiera rimane fiera del servizio dei figli, fratelli, mariti, padri, cugini, mogli, madri e figlie, i ragazzi svegli che hanno dato inizio ai fuochi d'artificio sguazzano nei Mega Milioni.

Come disse il generale Smedley Butler alla popolazione americana sciovinista, senza alcun risultato, "la guerra è un racket." Fintanto che la popolazione americana resterà orgogliosa del fatto che i loro parenti servono come carne da cannone nelle forze armate/complesso di sicurezza, la guerra rimarrà un racket.

Fonte: Global Research 26 Febbraio 2011
Traduzione: Dakota Jones

4 commenti:

  1. Eh già. Tutto è possibile. Senza contare poi che l'India "produce" tra i migliori informatici al mondo. Quale può essere arma più potente?

    E.

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  2. Già Emanuele, peccato però, che loro giochino a risiko con la vita di milioni di persone.
    Sono convinta che l'arma più potente potrebbe essere il rifiuto di giocarlo, questo sporco gioco... :-/

    Abbraccione
    Namastè

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  3. Certo che il rifiuto di non giocarlo è l'arma più potente, ma non per uno stato maggiore che vuole assolutamente un conflitto. È l'arma più potente per coloro che si troveranno implicati, non per colui che lancia il sasso.

    E.

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  4. Ah sì Emanuele! Ovvio che lo stato maggiore abbia tutto l'interesse, e faccia di tutto per imporlo questo gioco.
    La mia è più che altro una speranza mentre il risiko, purtroppo una certezza :-(

    Riabbraccio ^_^

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