fonte: www.giornalettismo,com
di Teresa Scherillo
Il W.P. fa un’analisi impietosa delle politiche anti-immigrazione italiane, a partire dallo sgombero del Triboniano a Milano, che sarebbero niente altro che il riflesso di quello che accade anche in Europa.
Questa città venerabile, molto conosciuta per il risotto allo zafferano o i modelli Leggy della settimana della moda, si sta muovendo per creare una zona di tolleranza zero per gli zingari. Si riferisce a Milano il W.P. con grande ironia e spiega l’origine del giro di vite sui rom che sembra aver affascinato anche il nostro paese.
LA MILANO SPAVALDA - Le campagne anti-zingari nella vicina Francia hanno suscitato critiche internazionali, con i funzionari di stato che negli ultimi mesi hanno deportato oltre 1.000 persone di etnia rom - un popolo nomade in gran parte proveniente dall’Europa dell’Est. Ma con grande spavalderia, Milano è in prima linea nel rispondere da parte dell’Italia con la propria “emergenza rom”. Dando la colpa della criminalità in aumento alle nuove ondate di immigrati rom, le autorità si stanno muovendo per smantellare il più grande campo rom autorizzato di Milano, il Triboniano, una baraccopoli brulicante di musicisti di strada e lavoratori a giornata che i funzionari denunciano essere un covo di ladri. Allo stesso tempo, stanno radendo al suolo centinaia di piccoli accampamenti improvvisati abitati dai nuovi arrivati e hanno emesso avvisi di sfratto di massa per tutte le famiglie rom che vivono in un altro campo nel più grande quartiere di immigrati della città.
LA PAURA GENERA XENOFOBIA - “Queste sono persone di pelle scura, non europee come voi e me“, ha detto Riccardo De Corato, che è vice sindaco di Milano, che fa parte del partito del primo ministro Silvio Berlusconi e che ha il compito di gestire i campi. Ha poi aggiunto: “Il nostro obiettivo finale è quello di avere zero campi nomadi a Milano“. La campagna in corso qui è parte di ciò che gli osservatori pensano sia la più intensa ondata di xenofobia che ha investito l’Europa occidentale negli ultimi anni. Il dibattito sull’immigrazione in Europa, così come negli Stati Uniti, si è drammaticamente intensificato in seguito alla Grande Recessione, con i cittadini che accusano gli immigrati come i rom di togliere posti di lavoro, spingendo al rialzo i tassi di criminalità.
LE POLITICHE POPULISTE DELL’ULTRADESTRA - In tutto il continente, i governi alzano nuove barriere all’immigrazione e anche in alcune delle nazioni più avanzate come la Svezia, gli elettori mostrano di gradire i politici dell’ ultra-destra che hanno una linea più dura sull’immigrazione. In Francia, una proposta di legge potrebbe cancellare la cittadinanza di stranieri naturalizzati da meno di 10 anni se commettono reati violenti contro la polizia o i funzionari del governo. Nuovi centri di detenzione sarebbero stati istituiti per rendere più facile la deportazione degli immigrati illegali. I cittadini di altri paesi dell’Unione europea – che in teoria godono della libertà di movimento in tutte le 27 nazioni – avrebbero più difficoltà a restare in Francia se non sono rispettosi della legge. Una nuova legge, sempre in Francia, vieta alle donne musulmane di indossare veli islamici in pubblico, con leggi simili in corso nei Paesi Bassi e in Spagna e la Svizzera ha vietato la costruzione di minareti. “C’è una tendenza preoccupante in Europa che abbraccia politiche populiste“, ha detto Benjamin Ward, vice direttore per l’Europa di Human Rights Watch a Londra. “Stanno creando un nuovo clima di intolleranza in Europa, con i movimenti di alcuni paesi, ora apertamente ostili alle minoranze etniche e ai migranti“.
IL GOVERNO BERLUSCONI E LA SICUREZZA - Dal momento che Berlusconi è stato rieletto nel 2008, la sua fragile coalizione conservatrice ha fatto dell’immigrazione e della sicurezza interna una priorità. L’anno scorso, l’Italia ha praticamente smesso di rilasciare permessi di lavoro per i nuovi immigrati non europei dell’Unione e ha definito una politica volta a prevenire gli ingressi di rifugiati nel paese via mare dal Nord Africa. Il risultato, secondo l’agenzia ONU per i rifugiati, è stato un calo drammatico di barconi che viaggiavano in tutto il Mediterraneo provenienti dalla Libia che era diventata una via di transito importante non solo per migliaia di migranti, ma anche per i richiedenti asilo provenienti da Somalia, Sudan e altri paesi africani.
Milano, Vladimiro Ilie, un rom proveniente dalla Romania, riempie scatole piene di vestiti, pentole e padelle nel trailer di due stanze che divide con la moglie e i due figli. “La mia famiglia sta imballando le nostre cose negli ultimi giorni“, ha detto Ilie. “Siamo stati avvertiti dalla città che in qualsiasi momento, essi si presentano e ci dicono di andare via”. In origine, i rom vennero perseguitati dai nazisti durante l’Olocausto. Hanno vissuto in Italia per generazioni, ma il loro numero è salito dopo che la Romania è stata ammessa nella UE nel 2007. Da allora, il numero dei romeni in Italia è quasi triplicato, a 800.000. Essi sono stati a lungo associati con la criminalità. Dopo lo stupro e l’omicidio di una donna italiana da parte di un rom, il governo nazionale ha dichiarato una “emergenza zingari” nel 2008 – molto prima della campagna francese di questa estate.
A ROMA VA MEGLIO - In nessun luogo la campagna anti-rom è stata così forte e veloce come a Milano, centro della ricchezza industriale d’Italia, che è dominata dal partito di Berlusconi e dall’ultra-nazionalista Lega Nord. Negli ultimi due anni, i funzionari milanesi hanno espulso 7.000 rom e cancellato 346 insediamenti illegali. Ora la città punta su alcuni campi precedentemente autorizzati. Anche se i funzionari hanno inizialmente detto che il Triboniano deve fare spazio a una nuova autostrada, De Corato ha descritto la mossa come una decisione sociale. “Molti di loro sono criminali“, ha affermato il vice sindaco in un’intervista. “Fanno prostituire le loro donne e i loro bambini“,”non c’è motivo per il campo di restare“. La linea dura adottata a Milano è in netto contrasto con quella di Roma. Lì, il governo locale sta trasferendo gli zingari nei campi con maggiore sicurezza e video sorveglianza costante, ma anche con migliori condizioni igienico-sanitarie, compresa l’acqua corrente e l’ elettricità. Ai rom immigrati provenienti dall’Europa dell’Est sarà data la possibilità di trovare un lavoro ed educare i figli in quattro anni. Coloro che lo faranno avranno accesso agli alloggi pubblici. Quelli che che non lo faranno, invece, si troveranno ad affrontare la deportazione. “L’Italia - ha detto Giuseppe Pecoraro, rappresentante speciale di Roma sulle questioni rom – è ancora un paese tollerante“.
Nessun commento:
Posta un commento
La moderazione dei commenti è stata attivata. Tutti i commenti devono essere approvati dall'autore del blog.
Non verranno presi in considerazione gli interventi non attinenti agli argomenti trattati nel post o di auto-promozione.
Grazie.