di Debora Billi
E' una delle più clamorose conclusioni raggiunte dall'IEA World Energy Outlook 2010: la domanda di petrolio nei Paesi OCSE ha già raggiunto e superato il suo picco. Il consumo di greggio è destinato ad un declino permanente, a cominciare da... ora. (Ma non solo: il WEO parla anche esplicitamente di picco della produzione, che secondo la loro analisi è probabilmente già alle nostre spalle.)
Si tratta solo di uno dei tanti scenari che la IEA periodicamente ci offre, accompagnato magari da altre opzioni più gradevoli ed ottimiste? Stavolta no, comunicano gli esperti di TOD. Non esistono altre opzioni se non questa: se vivi in un Paese OCSE, tu, gentile lettore, l'anno prossimo userai meno petrolio, e l'anno successivo ancora meno e così via calando ad oltranza.
Vivere con meno petrolio domani non è più un'idea di frange catastrofiste - l'Agenzia Internazionale dell'Energia oggi dice che è la realtà per la maggior parte del mondo industrializzato. Passate parola.
Forse è davvero il caso di passare parola, e non per imitare Grillo. I nostri governanti, ricordano ancora su TOD, sono incoscientemente alle prese con progetti per nuove strade, nuovi aeroporti e altre infrastrutture che consumano petrolio e ne richiedono sempre di più. Forse dovremmo cercare di informarli, magari il report dell'Agenzia Internazionale dell'Energia non hanno avuto il tempo di leggerlo, i loro "consulenti esperti" sono stati ultimamente un po' distratti. O forse non gliene frega niente, dato che dalle infrastrutture arrivano golosi guadagni e amen se resteranno cattedrali nel deserto.
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