da: PeaceReporter
La legge prevede l'istituzione di un Autorità nazionale in grado di sanzionare le testate del paese. Dure critiche da parte dell'Ocse e dell'Ipi.
Approvata oggi dal parlamento ungherese, con una maggioranza di due terzi, la riforma sulla stampa, che consolida il controllo esercitato dal governo conservatore di Viktor Orban sulla totatlià dei mezzi di informazione del paese.
La legge, rigorosamente osteggiata dalle forze liberali e di sinistra, prevede la costituzione di un'Autorità nazionale delle telecomunicazioni, nominata direttamente dal partito maggioritario, che avrà il potere di punire, attraverso multe e sanzioni eonomiche, le testate colpevoli di, ancora vaghe ed incerti, "lesioni dell'interesse pubblico".
In più, il capo dell'Autorità, nominato dal premier Orban, in carica per nove anni, godrà del potere di emanare decreti.
Allo stesso tempo, è prevista la creazione di un'agenzia di stampa nazionale, Mti, che fungerà da unico serbatoio di fonti giornalistiche, in grado di selezionare le notizie alle quali potranno attingere tutti i media del paese nonchè, gratuitamente, il grande pubblico. L'agenzia, finanziata dalle entrate statali, sarà composta, come aveva precedentemente ribadito il suo direttore, Csaba Belenessy, da professionisti fedeli al governo. Infine, il provvedimento obbliga i giornalisti a rivelare l'identità delle proprie fonti e i telegiornali a rispettare la soglia del 20% per la cronaca nera, mentre la musica dovrà essere, per il 40%, di provenienze ungherese.
Le affermazioni della dirigenza di Budapest sulla conformità e coerenza della riforma con le direttive europee non hanno rassicurato l'Istituto internazionale della stampa (Ipi) che, in seguito ad una visita in Ungheria, si è espresso in toni allarmistici nel descrivere la difficile situazione della stampa nel paese. All'unisono i cori di critica dell'Ocse.
http://it.peacereporter.net/articolo/25883/Ungheria%2C+approvata+in+parlamento+riforma+che+limita+la+libert%E0+di+stampa
La legge, rigorosamente osteggiata dalle forze liberali e di sinistra, prevede la costituzione di un'Autorità nazionale delle telecomunicazioni, nominata direttamente dal partito maggioritario, che avrà il potere di punire, attraverso multe e sanzioni eonomiche, le testate colpevoli di, ancora vaghe ed incerti, "lesioni dell'interesse pubblico".
In più, il capo dell'Autorità, nominato dal premier Orban, in carica per nove anni, godrà del potere di emanare decreti.
Allo stesso tempo, è prevista la creazione di un'agenzia di stampa nazionale, Mti, che fungerà da unico serbatoio di fonti giornalistiche, in grado di selezionare le notizie alle quali potranno attingere tutti i media del paese nonchè, gratuitamente, il grande pubblico. L'agenzia, finanziata dalle entrate statali, sarà composta, come aveva precedentemente ribadito il suo direttore, Csaba Belenessy, da professionisti fedeli al governo. Infine, il provvedimento obbliga i giornalisti a rivelare l'identità delle proprie fonti e i telegiornali a rispettare la soglia del 20% per la cronaca nera, mentre la musica dovrà essere, per il 40%, di provenienze ungherese.
Le affermazioni della dirigenza di Budapest sulla conformità e coerenza della riforma con le direttive europee non hanno rassicurato l'Istituto internazionale della stampa (Ipi) che, in seguito ad una visita in Ungheria, si è espresso in toni allarmistici nel descrivere la difficile situazione della stampa nel paese. All'unisono i cori di critica dell'Ocse.
http://it.peacereporter.net/articolo/25883/Ungheria%2C+approvata+in+parlamento+riforma+che+limita+la+libert%E0+di+stampa
Mi viene a mente l'italietta nostra.
RispondiEliminaPrima o poi una risata seppellirà tutto questo.
Attanagliati al potere, si alambiccano per porre freni alla verità e alla democrazia.
Ammesso che questa sia veramente un valore.
Namastè
Eheh Paolo sai che hai ragione? Fa pensare a terre e ad intenzioni ben più vicine...e stiamo attenti però a non sollevare troppa polvere attorno alla questione, perchè l'imperatore potrebbe trarne ispirazione...certo stupisce un poco che questo avvenga in Europa...in un paese dell'unione...o forse no? Forse non ci stupisce affatto...
RispondiEliminaUn abbraccione e buona serata.
Namastè