Io non sono che una piccola cosa, e il mio nome sarà presto dimenticato, ma l’idea, la vita e l’ispirazione che mi pervasero continueranno a vivere.
Li incontrerai ovunque, sugli alberi in primavera, negli uomini sul tuo cammino, in un breve e dolce sorriso. Incontrerai ciò che ebbe un valore per me, l’amerai e non mi dimenticherai.
Kim Malthe-Bruun
(21 anni partigiano danese arrestato torturato fucilato il 6 aprile 1945)
(21 anni partigiano danese arrestato torturato fucilato il 6 aprile 1945)
fonte: PeaceLink
La Resistenza non può essere intesa solo come un evento storico limitato agli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale, ma deve essere soprattutto un atteggiamento e un modo etico e morale permanente di porsi di fronte alle situazioni e agli eventi di rilevanza sociale e politica.
Guido Petter - storico, pedagogista e presidente onorario dell'Istituto Pedagogico della Resistenza di Milano - ha sostenuto a questo proposito principi sociali ed etici importanti ed imprescindibili. La memoria non deve essere un vacuo esercizio retorico, ma un processo di accrescimento culturale che coinvolga le scuole in percorsi e processi educativi, formativi, didattici che aprano al dialogo tra culture, tra generi e generazioni: memoria quale fattore propulsivo di consapevolezza dei diritti umani. La Resistenza deve attivare una coscienza morale ed etica perenne.
Il padre costituente Pietro Calamandrei, in questo senso profondo intendeva l'espressione “ora e sempre Resistenza”. Come anche, in anni più recenti, il procuratore Borrelli incita a “Resistere, Resistere, Resistere”. I fratelli Rosselli, prima di rifugiarsi in Francia, dove dopo alcuni anni furono uccisi su mandato fascista, avevano fondato con Gaetano Salvemini, Ernesto Rossi e altri, un giornale clandestino, dal titolo emblematico “Non mollare!”. Ricordiamo anche che durante la lotta armata, le formazioni partigiane, anche dopo le sconfitte più dure, seppero ogni volta, riprendersi, riorganizzarsi e tornare a combattere. Resistenza non è solo memoria del passato, ma linfa ed esercizio del presente, come sostiene anche Moni Ovadia.
Il magistrato antimafia Antonino Caponnetto disse: "Ragazzi godetevi la vita, innamoratevi, siate felici ma diventate partigiani di questa nuova resistenza, la resistenza dei valori, la resistenza degli ideali. Non abbiate mai paura di pensare, di denunciare e di agire da uomini liberi e consapevoli".
R-esistere oggi significa assumere consapevolezza e avere la capacità di non essere indifferenti di fronte a tutte le ingiustizie sociali. R-esistere oggi significa avere la capacità di indignarsi e prendere posizione, ieri contro il fascismo, attualmente contro la corruzione, il malcostume, le mafie, il terrorismo, il razzismo, le guerre, contro il degrado morale, sociale, politico e istituzionale.
Hessel, uno dei padri costituenti della Dichiarazione Universale dei diritti umani sancita a Parigi nel 1948, ha scritto, recentemente, un libro dal titolo “Indignatevi!”, che incita a prendere coscienza e posizione. R-esistere oggi significa avere la capacità di essere responsabili delle proprie azioni ed opinioni, per lanciare ponti di dialogo (Langer), messaggi di pace, per intessere reti di relazioni, per aprire varchi di speranza in un avvenire migliore, per un futuro dove il concetto di pace divenga la forma mentis di tutti i soggetti, di noi donne e uomini, di tutti i politici: proprio la pace per cui si sono battuti i partigiani antifascisti, perché la guerra finisse per sempre.
In questo 25 aprile il nostro pensiero non può che essere rivolto a Vittorio Arrigoni che era ed è la forza terrena della lotta contro l’ingiustizia, una lotta pacifica di chi presta la propria voce a chi non ha voce e si esprime attraverso la solidarietà umana che soccorre chi ha bisogno di aiuto. “Restiamo umani” - diceva Vittorio e noi continuiamo a ripeterlo oggi perché quella che Vittorio ci ha lasciato è una eredità preziosa: “Io vengo - diceva - da una famiglia di partigiani. I miei nonni materni hanno combattuto e sono morti per lottare contro un'occupazione. Per cui probabilmente nel mio Dna e nel mio sangue ci sono delle particelle che mi spingono a combattere per la libertà e per i diritti umani”.
Ora e sempre Resistenza.
RispondiEliminaOra e sempre!
RispondiEliminaBuon 25 Aprile Stella!
Bacio
Namastè
Cara Rosa è così come hai scritto:
RispondiElimina"R-esistere oggi significa assumere consapevolezza e avere la capacità di non essere indifferenti di fronte a tutte le ingiustizie sociali"
Ci siamo forse distratti, forse pensando che mai il fascismo sarebbe ritornato.
Ma è arrivata l'ora di indignarci per salvare non solo la nostra libertà ma anche la nostra dignità.
Grazie Rosa!
Lara
Non c'è di che cara Lara, non a caso questo articolo è scritto da una donna...oggi è importante mantenere questa capacità che ci deriva dalla coscienza.
RispondiEliminaIndignarci è la strada della R-esistenza...sino a quando saremo in grado di farlo questo sarà...un paese libero.
Un abbraccio forte e buon 25 Aprile! :-)
Namastè
dimenticare non fa bene alla salute
RispondiEliminanamastè
Mi associo alla speranza che l'indignazione sia sempre più estesa, che dilaghi nelle coscienze come un fiume in piena di un ideale che non c'è più, soffocato dal profitto e dall'egoismo.
RispondiEliminaBuon 25 Aprile.
Namastè.
No, per niente Francesco, mentre ricordare mette in funzione il cervello e la memoria...prolungando gli anni della gioventù.
RispondiEliminaNon basta però il ricordo, sarebbe il caso di iniziare anche un nuovo racconto...
Un abbraccione
Namastè
Sì Roby sono d'accordo, confidiamo nel fatto che l'indignazione sia il fertilizzante per un terreno che rischia di inaridirsi...
RispondiEliminaBuon 25 Aprile a te!
Un abbraccio :-)
Namastè
Resistenza oggi,cambiamento come 66 anni fà-
RispondiEliminaE il none di Vittorio Arrigoni è per mé oggi
il simbolo di questa resistenza,per ritornare
umani eliminare il superfluo e il nocivo-Tutto
quanto ha sterilizzato le coscienze di molti
incoraggiando stili di vita inaccettabili-
Egill
Come non essere d'accordo Egill, la capacità di immaginare e volere un mondo a dimensione umana è la strada sulla quale si riperpetua la resistenza.
RispondiEliminaBuon 25 Aprile!
Namastè
Chi si indigna ed è abituato a farlo non perde e non può perdere la capacità di indignarsi. E' come voler disimparare ad andare in biciletta. O voler dimenticare le tabelline.
RispondiEliminaIl problema è far acquistare tale capacità a chi non si indigna e, aggiungo io, forse ci gode a fregarsene.
La coscienza civica è come il "coraggio" di don Abbondio di Manzoni: "chi non ce l'ha non se la può dare".
Quando famiglia e scuola non si sono minimamente sforzati di educare e "far crescere" l'individuo, non c'è più niente da fare!
Ormai ho la sensazione che ce la cantiamo e ce la suoniamo tra di noi.
Spero di sbagliarmi.
Ciao Rosa.
Buon 25 aprile!!!
RispondiEliminaSpesso anche a me capita di pensare questo, ma spero che no.
RispondiEliminaIo continuo a confidare in un risveglio anche se i segni non sono esattamente edificanti...e se per molti aspetti è vero che ci troviamo a cantarcela in circolo, ma la delusione e lo sconforto è proprio quello su cui loro fanno affidamento.
Non vorrai mica che ci prendano per sfinimento eh....? ;-D
Un abbraccio
Namastè
Baol, buon 25 Aprile!!
RispondiEliminaNamastè
Pur condividendo il post e i commenti devo però notare una posizione di parte che non porta a niente se non a ricalcare vecchi miti e luoghi comuni ... se non si capisce che tutte le religioni, tutte le filosofie e tutti i partiti sono stati creati per tenerci in gabbia (come chiaramente esposto anche da Osho)le cose non cambieranno mai: pagani e cristiani, guelfi e ghibellini, fascisti e comunisti sono sempre due facce della stessa medaglia ... la nostra schiavitù. Se vogliamo la libertà dobbiamo prima conquistarla veramente e per farlo la strada è particolarmente ardua ... soprattutto perchè bisogna aprire il cuore e non aver paura di volare anche se fosse solo per un battito d'ali. Ma mille sono le zavorre che ci legano a terra perchè, in fondo in fondo, ci hanno manipolato a tal punto che pensiamo di avere solo questa vita ... sarà pure un'illusione, come sostengono gli indiani (maya), ma è talmente reale per noi che ci ha schiacciati e la paura (di qualsiasi cosa) ci attanaglia alla gola. Se Vik fosse stato insieme ad altre mille persone come lui probabilmente non sarebbe stato ucciso ... ma, lasciandoli soli a combattere per noi, i grandi uomini sono destinati a diventare solo dei martiri.
RispondiEliminaMi scuso per il mio commento "duro" ma sento che "il tempo è scaduto" e non riesco più a sopportare l'ipocrisia della vita che facciamo ... a volte non riesco nemmeno a lavorare perchè non ci trovo alcun senso. Ci hanno avvelenato per millenni il corpo e lo spirito (e probabilmente ci vogliono prendere anche l'anima) per cui è ora che i figli della terra usino la loro vera forza - l'agape - per evolvere e cancellare dalla faccia della terra le società piramidali. Fino a quando avremo bisogno di un dio o di un partito non diventeremo mai adulti.
Sono stato prolisso Rosa ma sentivo la necessità di esprimere queste mie sensazioni.
Complimenti ancora per il sito e la scelta dei post. Buona vita a tutti e "duro" risveglio a chi ha preso la pillola rossa e non sa da che parte sbattere la testa.
@ Anonimo:
RispondiEliminaSono assolutamente d'accordo con te e non trovo nemmeno il tuo intervento poi così duro...solo molto sincero e la sincerità è uno degli aspetti positivi della vita e che più apprezzo. Sono consapevole del fatto che siamo eterni e non ho alcun dubbio sul fatto che moltissimi degli affanni che caratterizzano il nostro cammino siano inutili.
Così come sono d'accordo sulla tua analisi sulla retorica e sull'inutilità delle divisioni, ma siamo qui in questo percorso per agire per il meglio e per camminarlo meglio che possiamo. se è vero, com'è vero, che la coscienza di essere anime eterne ci potrebbe dare una visione ampia e profonda del percorso e farcene comprendere il senso, ma credo anche che sia nostro dovere cercare di renderlo migliore questo nostro mondo e forse è proprio questo il compito che ci siamo prefissati...ed è esattamente quello che dobbiamo fare.
Senza divisioni sciocche ed inutili, senza separazioni senza senso, ma conservando la capacità di indignarci e non subendo supinamente ogni abuso, sopruso e manipolazione.
Grazie per il tuo intervento :-)
Buon Risveglio/Rinascita nella consapevolezza.
Namastè
Più che condivisibile!
RispondiEliminaGià Adriano, oggi più che mai!
RispondiEliminaNamastè