Capriola atomica in Lombardia. Non vale più il no al nucleare annunciato dal presidente Formigoni in campagna elettorale.
O meglio. Assente Formigoni, la maggioranza di centro destra che lo sostiene ha bocciato in Consiglio regionale una proposta – avanzata da Pd, Sel e Pensionati – sostanzialmente coincidente con le affermazioni dello stesso Formigoni in campagna elettorale: dichiarare la Lombardia inidonea a ospitare un impianto atomico.
Prima delle elezioni amministrative, il Wwf ha spulciato le prese di posizione e ha inserito Formigoni fra i cinque candidati del Pdl alla presidenza di una Regione che dichiaravano di non volere centrali o comunque siti nucleari nel proprio territorio.
Greenpeace ha addirittura scovato una dichiarazione di Renata Polverini, presidente del Lazio alla guida di una coalizione di centrodestra: “Nè io, nè Cota, nè Formigoni vogliamo il nucleare”,
Poi si sa com’è finita. Il Piemonte del leghista Cota ha risposto signorsì al Governo filonucleare. Renata Polverini dovrà dichiarare che il Lazio non è disponibile ad accogliere impianti nucleari solo perchè la sua coalizione di centrodestra si è spaccata ed è stata approvata una mozione antinucleare dell’opposizione.
Ed ora la capriola atomica avviene in Lombardia. La settimana scorsa in Consiglio regionale Pdl, Udc e Lega hanno respinto (37 voti contrari e 24 favorevoli) la mozione dell’opposizione che impegnava Formigoni a rispettare la sua promessa.
Sulla Gazzetta di Mantova il Consiglio Regionale vota a favore delle centrali nucleari in Lombardia
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O meglio. Assente Formigoni, la maggioranza di centro destra che lo sostiene ha bocciato in Consiglio regionale una proposta – avanzata da Pd, Sel e Pensionati – sostanzialmente coincidente con le affermazioni dello stesso Formigoni in campagna elettorale: dichiarare la Lombardia inidonea a ospitare un impianto atomico.
Prima delle elezioni amministrative, il Wwf ha spulciato le prese di posizione e ha inserito Formigoni fra i cinque candidati del Pdl alla presidenza di una Regione che dichiaravano di non volere centrali o comunque siti nucleari nel proprio territorio.
Greenpeace ha addirittura scovato una dichiarazione di Renata Polverini, presidente del Lazio alla guida di una coalizione di centrodestra: “Nè io, nè Cota, nè Formigoni vogliamo il nucleare”,
Poi si sa com’è finita. Il Piemonte del leghista Cota ha risposto signorsì al Governo filonucleare. Renata Polverini dovrà dichiarare che il Lazio non è disponibile ad accogliere impianti nucleari solo perchè la sua coalizione di centrodestra si è spaccata ed è stata approvata una mozione antinucleare dell’opposizione.
Ed ora la capriola atomica avviene in Lombardia. La settimana scorsa in Consiglio regionale Pdl, Udc e Lega hanno respinto (37 voti contrari e 24 favorevoli) la mozione dell’opposizione che impegnava Formigoni a rispettare la sua promessa.
Sulla Gazzetta di Mantova il Consiglio Regionale vota a favore delle centrali nucleari in Lombardia
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