mercoledì 1 dicembre 2010

Europa, la beffa dei fondi strutturali

di Luca Galassi
 
A metà percorso, spesi solo il 10 percento di 347 miliardi di euro. Risorse destinate anche a Coca-Cola, Siemens e Ibm
Come vengono spesi i fondi strutturali europei? Non vengono spesi. Miliardi di euro destinati a promuovere la crescita delle regioni depresse del nostro continente rimangono nelle casse di Bruxelles perchè i governi non hanno le risorse finanziarie integrative per sbloccarli. E non solo.
E' un'inchiesta svolta dal Financial Times, in collaborazione con il Bureau of investigative journalism di Londra, a rivelare come le risorse siano spese male, non spese, o stornate dalla mafia. In oltre otto mesi, il Bureau e il Financial Times hanno raccolto dati relativi a milioni di euro per costruire il più grande database a oggi disponibile per rintracciare chi ha ricevuto 347 miliardi di euro distribuiti in 271 regioni di 27 Paesi. A metà del ciclo di spesa di sette anni, è stato utilizzato solo il dieci percento dei fondi allocati per il periodo 2007-2013.

Le preoccupazioni in merito all'efficienza e alla bontà di tali programmi sono forti, se si considerano le conclusioni a cui sono arrivati giornalisti e ricercatori:
La complessità dei programmi rende assai difficile un controllo da parte dell'autorità centrale su come vengono spesi i fondi. Con solo 25 investigatori anti-frode e una rete burocratica quasi impenetrabile, è impossibile rintracciare come i soldi vengono distribuiti, e come milioni di euro vengono sprecati, perduti o rubati.
Il problema principale è che i fondi vengono consegnati alle regioni, ed è a quel punto che il loro percorso diventa opaco.
Dal database, che è riuscito a scavalcare l'euroburocrazia di Bruxelles e i tortuosi percorsi degli Stati membri e delle loro amministrazioni regionali, elencando il percorso fino al beneficiario finale (e sono quasi 700mila) emergono dati inattesi. Se è noto che la 'ndrangheta ha una expertise superiore a molti enti pubblici nell'accaparrarsi le risorse elargite dall'Unione Europea, pochi sanno che milioni di euro destinati a piccole e medie imprese sono finiti nelle casse di multinazionali come Coca-Cola, Siemens e Ibm. Altre compagnie utilizzano i fondi per rilocalizzare le imprese in località dove la manodopera è più economica, a dispetto di norme che proibiscono tale pratica.
La Commissione annovera tra le ragioni di un utilizzo così scarso delle risorse allocate il tempo necessario per l'approvazione del progetto e i soldi spesi e rimborsati da Bruxelles. Gli Stati membri, infatti, molto spesso non possono anticipare ciò che poi verrà reso loro dall'Unione Europea, in tempi considerati nemmeno troppo lunghi. Laszlo Andor, commissario per gli Affari sociali dell'Unione Europea, si giustifica così: "Non siamo una banca che deve produrre un bilancio ogni volta".

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