da: Blogeko
Cosa preferite, un buon bicchiere di Montepulciano Doc o un barile di petrolio scadente e bituminoso? Vi mostro le cartine dell’Abruzzo e vi lascio la scelta.
Perchè bisogna scegliere: con la nuova legge regionale le zone di produzione si sovrappongono quasi perfettamente. E io preferisco di gran lunga il Montepulciano.
Questa cartina, elaborata da Wwf e Legambiente, evidenzia in nero le zone potenzialmente aperte a un destino petrolifero dalla legge regionale approvata il mese scorso.
La legge prevede la preliminare intesa fra Regione e Governo a proposito di ricerche e trivellazioni, L’opposizione tuttavia fa notare che, in mancanza di intese con le Regioni, il Governo si riserva di decidere da solo in materia di energia, e che dunque l’intesa è una finzione.
Quest’altra cartina mostra invece le zone di produzione delle varietà di Montepulciano Doc.
Le istanze di ricerca e le concessioni per l’estrazione di idrocarburi (metano e petrolio) coprono il 51,07% dell’Abruzzo, coinvolgendo il 72,5% dei comuni). Fino al 31 dicembre 2007 sono state effettuate 722 perforazioni.
Su City Rumors la legge sul petrolio in Abruzzo
Su Teramo News acqua, petrolio e Abruzzo
Questa è una domanda davvero complicato per l'economia. Speriamo che faranno la decisione giusta.
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