Un Matto è qualcuno che continua ad aver fiducia; un Matto continua a fidarsi in contrasto con tutte le sue esperienze.
Tu lo inganni, e lui ha fiducia in te; tu torni a ingannarlo, e lui si fida di te; di nuovo lo inganni, e lui si fida. A quel punto dirai che quella persona è matta, non impara nulla. La sua fiducia è incredibile; la sua fiducia è così pura che nessuno la può corrompere.
Sii un matto nel senso taoista o Zen.
Non cercare di creare intorno a te un muro di sapere. Se un’esperienza ti coinvolge, lascia che accada, e poi continua a lasciarla andare. Continua senza posa a ripulire la tua mente; continua a morire al passato, in modo da restare nel presente, nel qui e ora, come se fossi appena nato, un infante.
All’inizio sarà difficilissimo. Il mondo s’approfitterà di te – lascia che accada. Quelle persone sono dei poveretti: anche se vieni ingannato e imbrogliato e derubato, lascia che accada, poiché ciò che realmente ti appartiene non ti può essere portato via, ciò che veramente è tuo non ti può essere rubato da nessuno.
E ogni volta che non permetti alle situazioni di corromperti, quella diventa un’integrazione interiore. La tua anima diventa più cristallizzata.
Osho Dang Dang Doko Dang Capitolo2
da: Pomodorozen
Um escrito fantástico, e muito atual, com uma inspiração real e contemplativa.
RispondiEliminawww.vivendoteologia.blogspot.com
In genere, quando non commento, condivido su Twitter. Come ora!
RispondiEliminaTchau Danilo, muito obrigada pela sua visita.
RispondiEliminaNamastè
Grazie Adriano ^_^
RispondiEliminaAbbraccio