La rete antinucleare francese “Sortir du nucléaire” ha ricevuto da una fonte anonima e reso pubblico ieri un altro documento confidenziale proveniente da Edf (Électricité de France) sui punti deboli strutturali – se così si può dire – del reattore Epr in costruzione a Flamanville. Essi sarebbero tali da condurre, in determinate circostanze, a catastrofi tipo Chernobyl.
I reattori Epr sono quelli che l’Italia vuole realizzare per tornare al nucleare. Non esiste ancora un Epr ultimato e funzionante in tutto il mondo. Oltre a quello di Flamanville ne sta sorgendo uno a Olkiluoto, in Finlandia.
Spero sempre che l’Italia cambi celermente idea a proposito del ritorno al nucleare: questione di soldi, oltre che di sicurezza. Proprio su quest’ultimo punto insiste il documento che un’ignota talpa ha passato a “Sortir du nucléaire”.
Qualche mese fa “Sortir du nucléaire” ha pubblicato il primo documento proveniente da Edf, non datato e non firmato, in cui si diceva che determinate modalità di controllo del reattore nucleare Epr possono causare l’esplosione del reattore stesso in seguito all’espulsione dei gruppi di controllo che permettono di moderare la reazione nucleare.
I reattori Epr sono quelli che l’Italia vuole realizzare per tornare al nucleare. Non esiste ancora un Epr ultimato e funzionante in tutto il mondo. Oltre a quello di Flamanville ne sta sorgendo uno a Olkiluoto, in Finlandia.
Spero sempre che l’Italia cambi celermente idea a proposito del ritorno al nucleare: questione di soldi, oltre che di sicurezza. Proprio su quest’ultimo punto insiste il documento che un’ignota talpa ha passato a “Sortir du nucléaire”.
Qualche mese fa “Sortir du nucléaire” ha pubblicato il primo documento proveniente da Edf, non datato e non firmato, in cui si diceva che determinate modalità di controllo del reattore nucleare Epr possono causare l’esplosione del reattore stesso in seguito all’espulsione dei gruppi di controllo che permettono di moderare la reazione nucleare.
Anche il documento reso pubblico ieri non è nè firmato nè datato. E’ molto tecnico, con tanto di schemi e bibliografia. Riguarda sempre i gruppi di controllo, ossia il materiale in grado di assorbire il surplus di neutroni e di fermare rapidamente la reazione nucleare in caso di incidente.
Vi si legge che l’involucro dei gruppi di controllo è solidale del coperchio della vasca in cui è situato il reattore. L’involucro è sigillato da quattro saldature anzichè una sola, e le regole francesi di sicurezza prescrivono di ridurre al minimo il numero delle saldature, potenziali punti deboli della tenuta stagna.
In sostanza, più saldature ci sono più aumenta la possibilità che il contenitore non sia ermetico. E se il contenitore non è ermetico, aumenta la possibilità che i gruppi di controllo vengano espulsi dal reattore.
L’espulsione dei gruppi di controllo renderebbe impossibile qualsiasi tentativo di riportare alla ragione il reattore imbizzarrito: fino a una catastrofe tipo Chernobyl, appunto.
Il documento diffuso da “Sortir du Nucléaire” è basato su considerazioni molto tecniche. Per semplificare ho dovuto tagliare con l’accetta. Si può scaricare in Pdf la versione integrale con il titolo L’Epr sotto pressione
Il comunicato stampa di “Sortir du Nucléaire”: nuove rivelazioni di una fonte interna a Edf sulla pericolosità del reattore ePR.
Su Facebook c’è la traduzione italiana a cura della rete Nazionale Antinucleare
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