fonte: www.gliitaliani.it
di BeveridgeSecondo dati ufficiali diffusi ieri dalla stampa pakistana, sono 130 le persone in carcere per blasfemia nelle diverse prigioni del Punjab. Di questi, 64 sono stati condannati, mentre 52 sono sotto processo. Dei condannati, 12 (fra i quali la donna cristiana Asia Bibi che rischia la pena capitale per blasfemia) sono condannati a morte mentre altri scontano l’ergastolo o altre pene. Solo otto sono i cristiani, i restanti 122 sono musulmani. Degli otto cristiani, due sono donne (Asia Bibi e Riqqiya Bibi, moglie di Munir Masih) e sei sono uomini. Quello di Munir Masih, è un altro caso che dimostra la pericolosità dovuta a un’applicazione arbitraria della legge sulla blasfemia: Munir infatti è un cristiano accusato e condannato a 25 anni di carcere per blasfemia, è stato poi liberato su cauzione lo scorso 27 novembre, dall’Alta Corte di Lahore. L’uomo ha subìto una condanna “per aver toccato il Corano con le mani sporche”. L’uomo ha sempre protestato la sua innocenza, spiegando che le accuse infondate venivano da un vicino di casa, dopo una lite fra i rispettivi figli. Munir, operaio che vive nel distretto di Kasur, in Punjab, è sposato con Riqqiya Bibi ed è padre di sei figli. Riqqiya, anch’essa condannata a 25 anni per la medesima accusa, resta invece ancora in carcere, ma gli avvocati sperano che, dopo il rilascio del marito, alla donna tocchi la stessa sorte: l’Alta Corte si pronuncerà per lei la prossima settimana.
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