venerdì 31 agosto 2018

Appesi a un filo

Foto(di)vagando
Qualche giorno fa ho vissuto il dramma della perdita.
L'uomo che amo, per qualche secondo, è morto. 
Solo per qualche secondo. 
Davanti a me, tra le mie braccia. 

Una manciata di secondi durati un'eternità.

E poi l'ambulanza, la corsa contro il tempo verso l'ospedale, la notte lunghissima, interminabile in quel pronto soccorso, nessuno mi dava notizie e  faceva caldo, caldissimo, ma avevo freddo.
È stata un'esperienza devastante ed allo stesso tempo illuminante. All'improvviso siamo NIENTE. Non sappiamo NIENTE. Non possiamo NIENTE. 

É vero, siamo anime eterne, ma in questa esistenza siamo piccoli, fragili, impermanenti. Appesi ad un filo sottilissimo. Questo filo può spezzarsi in qualsiasi momento e, spesso,  senza alcun preavviso. 

Arroganza, presunzione, prosopopea, competizione, prevaricazione, egoismo, cattiveria, invidia, gelosia... tutte le belle qualità di cui l'umanità fa sfoggio e incetta, all'improvviso: puff! Non servono a nulla e nessuno. Fine. Stop. 

Il mio uomo, per fortuna, anche questa volta è tornato. E la nostra consapevolezza è ulteriormente cresciuta... ed anche il nostro amore. 

Rosa Bruno