martedì 28 giugno 2016

IMPARARE DALLA PAURA


Fonte foto: Foto(di)vagando

Parlare dell'umanità, leggere la sua storia, interpretare il suo percorso, scorrere le mille storie karmiche che si intrecciano nel suo ampio ventre, significa dover affrontare la tematica della paura. Del domani, del nemico, del diverso… del futuro del passato o della morte, la paura e il ritornello ricorrente della vita dei molti e liberarsene è l'impresa che siamo qui a compiere.

Perchè la vita scorre e noi con lei ed i posti in cui veniamo a trovarci ci sono destinati, ci appartengono ed nostro compito attraversali e camminarci dentro meglio che possiamo.

Spesso la paura è usata dal potere, anzi è una delle sue armi predilette, non che chi domina la possieda, nessuno può, ma certamente sa usarla, sa fare leva su questa caratteristica umana per stabilire il suo dominio, per trasformare i molti in pecore belanti al suo cospetto.

Esistono stereotipi attraverso i quali la paura umana passa e conoscendoli ed avendo la mancanza di scrupoli necessaria ad usarli si possono manipolare e dirigere le masse.
È un arte che l'èlite di potere impara sin dalla più tenera età dei suoi componenti… metodo che s'insegna alle scuole di Management.

sabato 18 giugno 2016

Cosa sta succedendo?

Mauro Biglino e Giuliano Di Benedetti lo spiegano egregiamente


Dare alla gente il modo di ragionare autonomamente e di vedere … con parole simili a queste conclude Mauro Biglino, questo interessante video. Leggere la storia con occhi disincantati e liberi da ogni ipnosi; da Paolo di Tarso, passando per il concilio di Trento e l'anno mille, le crociate ed i roghi, la struttura ecclesiale ci ha narrato una storia filtrata, appunto, dai primi concili, resa artatamente maschilista e misogina ... ed addirittura riscritta attorno all'anno mille. Questa storia nasce da una interpretazione, non è la verità e l'umanità ha fatto ben più di una guerra e bruciato ben più di un eretico su una verità presunta, imposta, deformata. Questo comportamento è continuato e continua... per nostra fortuna oggi uomini coraggiosi (Biglino, Di Benedetti … ma anche altri prima e dopo) iniziano a “narrare” diversamente questa medesima storia ed allora tocca aprire gli occhi. Essi la raccontano non già interpretandola, ma leggendola! Improvvisamente ci accorgiamo che “i conti tornano” molto di più in questa versione che non con quella che ci hanno raccontato sin qui. E badate questo non ci toglie il divino o lo spirituale anzi lo libera, facendoci comprendere che il rapporto non passa da altri uomini, ma attraverso il nostro cuore e solamente da lì.
Buona visione.


Rosa Bruno

----------------------------------------------




sabato 4 giugno 2016

Parliamone... ancora e sempre

Fonte foto: Foto(di)vagando



Scie chimiche o scie di condensazione? Ecco le differenze


Ce ne parlano il maresciallo A.M.I. in congedo Domenico Azzone e il biologo Giorgio Pattera



«Carneade! Chi era costui?», così inizia il Capitolo VII de I promessi sposi, esordio celebre del reverendo don Abbondio alle prese con la lettura di un panegirico in favore di san Carlo Borromeo. 
Orbene, ammetto di avere pronunciato mentalmente la stessa domanda/esclamazione, venerdì sera 20 maggio 2016 presso la sala Allende di Savignano sul Rubicone (FC), al cospetto del maresciallo in congedo Domenico Azzone. “Chi è costui?”, dicevo tra me e me, nel mentre lo osservavo “scartabellare” tra le sue carte e aggirarsi tra i presenti, nell’attesa dell’inizio conferenza.
Con il biologo e giornalista Giorgio Pattera, il 1° maresciallo Azzone, esperto meteo, si accingeva a tenere un seminario informativo in ordine alla tanto scottante quanto controversa materia delle Scie chimiche (dall’inglese Chemtrails).