martedì 27 giugno 2017

COLPEVOLE SILENZIO!

Mentre, qui da noi l'egoismo viene esaltato ed assunto a linea politica. Mentre il pensiero comune diventa terribile avvicinandoci a coloro che riempirono, e riempiono, le piazze dei Benito e degli Adolfo di ogni tempo.

Mentre l'indifferenza condanna l'umanità intera ad un trauma umiliante e necessario... in Congo si consuma, nel silenzio un genocidio senza precedenti e senza vergogna. I moralisti 2.0 con i padroni del mondo di tutto parlano, infuriandosi per una invasione inesistente, mentre l'Africa muore. Europa e USA, campioni della memoria, ipocriti da sempre ne sono complici, dove non addirittura artefici.

Purtroppo non è esagerazione ed ancor meno “timore complottistico” è una tristissima realtà che sta dietro alle ragioni vere delle migranze, anche se noi preferiamo pensare ad un'invidia generalizzata per il nostro sudato benessere.

Le colpe dell'occidente? Oltre a quelle di aver dissanguato un paese dalle immense ricchezze (diamanti, oro, stagno, gas, petrolio, coltan)è anche e soprattutto quella di aver permesso che la tragedia del Ruanda si trasformasse nel disastro epocale di una parte del Centro Africa, appoggiando ad oltranza le nefandezze del governo ruandese e permettendo un esodo senza precedenti e senza alcuna regola d'umanità. Aiutati in questo massacro che ha colpito in stragrande maggioranza donne e bambini da Uganda e Burundi. Tutti attratti dalle enormi ricchezze della Repubblica del Congo (che produce il 60% del Coltan mondiale, elemento indispensabile per componenti elettroniche di televisori, computer, smartphone e testate missilistiche) di cui i principali fruitori sono Stati Uniti ed Europa … ma tu guarda caso! 

Però dato che questo massacro fatto di di stupri ripetuti, massacri, decimazioni, bambini soldato e campi di sterminio… questa macelleria a cielo aperto appare tutta inter-africana Europa ed USA sollevano le mani, ovviamente… stando a guardare ed omettendo l'appoggio alle varie dittature congolesi, alle milizie Ruandesi e Ugandesi che questi massacri reiterati compiono fisicamente.
Certo solo i congolesi potranno risolvere il loro problema di guerre fratricide, ma Europa ed USA dovrebbero smettere, immediatamente, di armare ed appoggiare i vari governi fantoccio congolesi e di appoggiare le milizie armate di Uganda e Burundi che nutrono questo stato di guerra perenne.

6.000.000 SEIMILIONI di morti, di cui il 50% donne e bambini, non colpiscono gli europei? Non fanno notizia, non sollevano nemmeno un granello di polvere dalle nostre parti, anzi i nostri telefonini, i computer e la tracotanza della nostra presunta superiorità militare valgono molto di più delle vite di sei milioni di negri!
Il silenzio, omertoso e complice, dei media del primo mondo avvolge questo dramma epocale, ma poi chiediamoci perchè … alla fine vengono con il cappello in mano a bussare alle nostre porte!

Rosa Bruno 



martedì 13 giugno 2017

Ma quale privacy!

Foto(di)vagando
È di questi tempi l'assillo, quasi maniacale, sulla “privacy”, preoccupazione importata di cultura tipicamente anglofona come il termine che la identifica. 
È strano come, in un sistema che potrebbe (e in realtà può!) contarci, usando un francesismo, i peli del culo, che può entrarci in casa attraverso i nostri mezzi elettronici persino quando sono spenti, che può presentarsi al nostro balcone oppure alla finestra del bagno con un drone, persino armato, che può identificarci ed individuarci in qualsiasi momento tramite il nostro immancabile smartphone, è strano dicevo che “coltivi” con cura questa nuova preoccupazione questa “paura 2.0”; ingigantendola, facendone business e cultura diffusa.

In realtà i motivi sono ovvi ed investono l'illusione ipnotica in cui siamo calati. Fanno parte del teatrino che il sistema ha allestito per noi, per tenerci buoni e servili.

Voglio fare una considerazione, così, tanto per fare; oggi mi va... Questa “preoccupazione” è, in fondo, del medesimo ordine dell'illusione della democrazia, della “dichiarazione esteriore e formale” del diritto di dire e pensare ciò che si vuole. Tutti quanti, sappiamo benissimo, quanto questo sia illusorio e falso (anche se preferiamo non dirlo, e fingere che tutto vada bene). Eppure ci ostiniamo a cercare strade legali per dichiarare questo diritto che in realtà non esiste affatto! Il sistema non vuole che noi pensiamo e diciamo, ma ci illude di poterlo fare.

Così esso è fondato sul controllo continuo ed ossessivo, ma ci illude d'essere liberi e di avere addirittura una privacy da difendere.

Ultima considerazione: La libertà è uno stato dell'anima, una volontà spirituale ed interiore! Così come la capacità di dire e pensare in modo proprio. La donna o l'uomo liberi lo sono a prescindere dall'ambiente che li circonda, la vera libertà si disinteressa del sistema nel quale naviga, perchè essa è. Così la sfera dell'ambito personale essa è perchè noi siamo e le preoccupazioni sono legate al possesso, all'accumulo, all'ipocrisia dell'agire di nascosto, non certo alla libertà!

Rosa Bruno