Fondo mooolto lento...
eliotropo
domenica 4 aprile 2021
La mia "pasqua" è differente
Fondo mooolto lento...
giovedì 25 marzo 2021
Come fate...
Come fate a non capire.
Come fate a credere ciecamente alla narrazione che il potere impone.
Come fate a fidarvi, a consegnarvi anima e corpo al sistema.
Come fate a non vedere quel che è così evidente.
Come fate a non avere nemmeno un dubbio.
Eppure, sin dall'inquisizione ed anche prima, il potere ha utilizzato le proprie armi di manipolazione, repressione e controllo per sottometterci, rinchiuderci, marchiarci e soffocare la nascita dell'Uomo Superiore.
La pandemia vera è quella che sta uccidendo la nostra capacità di essere umanità e ci riduce ad esseri tremanti braccati dalla paura.
É quella che ci fa dimenticare di essere scintille del Divino.
Eppure questi poteri ci sono, sono lì dove sono sempre stati. In quel luogo dove c'è il silenzio, dove sempre più spesso ci dimentichiamo di recarci, dove il frastuono dei media ingannevoli e manipolatori ci impedisce di andare. Empatia, percezione, telepatia, il dono sacro dell'intuizione e della conoscenza, chiaroveggenza, l'antica capacità di interpretare i segni. Li abbiamo consegnati al sistema in anni ed anni fra sensi di colpa, frustrazioni e manipolazione.
Come fate a non vedere.
Mentre ci preparano un'altra trappola, un altro inganno. Mentre preparano l'ultima gabbia per il nostro spirito! Perché è lo spirito che li spaventa, sono le nostre anime che vogliono. I corpi sono conseguenza, lo schiavo lo è prima di tutto nell'anima, le catene vengono dopo.
Ed è grottesco sapete? Perché è tutto lì, senza bisogno di grandi indagini e di acuti giornalismi di inchiesta. É tutto lì dentro a quel silenzio dove non andiamo mai, dentro ognuno di noi, dove si trovano milioni di risposte che basterebbe ascoltare.
Che basterebbe VOLER SENTIRE!
Come fate ad ignorare, a far finta di nulla ad andare avanti dentro al rumore stesso delle vostre catene?
Ditemi, come fate...
Rosa Bruno
venerdì 20 novembre 2020
Dualismi
È a questo punto che, per esempio, trovo la cosa sconcertante, perché mi rendo conto di come i linguaggi, pur con argomentazioni diverse siano simili. Troppo simili!
L'uso dell'insulto, del linciaggio di gruppo e parlo, ovviamente, dei social o comunque di quei luoghi come forum o articoli on line, in cui il confronto ed il commento sono possibili.
I comportamenti sono simili a prescindere dalle ragioni, l'uso di luoghi comuni e frasi fatte è imperante e ricorrente. Poco importa da che parte si stia, ci si esprime nel medesimo modo.
Facendo così il gioco del potere, che sa approfittare biecamente di questa sorta di guerra fra poveri. L'esempio delle discussioni infinite ed inutili attorno alle problematiche sorte attorno alla presunta pandemia sono un esempio lampante.
I presunti allineati cercano spasmodicamente gli altrettanto presunti negazionisti e si scambiano epiteti ed insulti fra loro, come se il mondo e la soluzione dei problemi si realizzasse lì in quell'inutile, verboso scambio di insulti entrambi perdendo di vista la realtà e focalizzandosi sulla polemica; lasciando quindi mano libera a chi, alle spalle di entrambi, sta cambiando il mondo.
Sorge il sospetto (che si fa per me via via certezza) che sia tutto calcolato per distrarre, per focalizzare l'interesse e l'attenzione sul niente, mentre la realtà si modifica altrove.
Questo prescinde le ragioni e non ne ha esigenza sino a divenire polemica, fine a se stessa, totalmente sterile. Forse i registi più o meno occulti del Great Reset hanno calcolato anche questo. Facendo affidamento sulla nostra prevedibilità e sulla facilità con cui ci manipolano buttandoci un osso su cui accanirci, per tenerci lontani dalla tavola in cui si realizzano i giochi.
Rosa Bruno
lunedì 26 ottobre 2020
Durezza emozionale
I recenti fatti di Napoli hanno fatto emergere tanta, ma tanta aridità, durezza e miseria morale.
Ma, mi chiedo, possibile che non capiate e vi sentiate autorizzati al giudizio? Forse la ragione sta nel fatto che non avete mai provato a perdere tutto, o anche solamente a correre il rischio che vi succeda. A me è successo, e forse per questo comprendo la rabbia, la frustrazione, il bisogno di urlare e di piangere. E se anche a qualcuno di voi fosse successo, lo ha di sicuro dimenticato o peggio rinnegato.
In ogni caso avete permesso che questo vi incarognisse, avete sprecato così un'occasione di "crescita". Come i migranti italiani diventati razzisti dopo aver mangiato, per anni, pane e xenofobia.
Esprimete giudizi, generalizzate, vi fermate su ipotetiche bandiere, omettete strumentalmente il ruolo della provocazione pre-organizzata. Ignorate il bisogno, la disperazione e vi permettete l'insulto, il disprezzo. Non capite, non volete capire.
E mi fa male, mi dilania questo perchè avviene anche nel raggio delle mie conoscenze, dove supponevo esistessero persone gentili, empatiche, che avevano iniziato a capire.
Non è così. É morta la compassione, l'accoglienza dell'altro, empatia non pervenuta; resta solo paura, giudizio e, intanto, il mondo degenera in una sorta di linciaggio morale reciproco.
La guerra di tutti contro tutti, se fossi religiosa mi spaventerei, ma sono solo spirituale e soffro dell'incapacità assoluta di comprendere che l'altro siamo noi.
Certo si moraleggia, ora sul un migrante, ora sul clochard. Ci si riempie la bocca di buone intenzioni, ma al primo momento di prova si manifesta solo egoismo e visione ristretta.
La disperazione degli altri è sempre merda e quella persona che mi sembrava avere sensibilità e disponibilità all'ascolto, alla comprensione... niente, improvvisamente si trasforma in un conservatore impaurito e mascherato, che dal balcone è disposto a spiare nella casa del vicino per denunciarlo. E così piccoli delatori crescono e l'ombra cupa della follia antisemita rispunta, stesso modello, anche se cambiano i protagonisti della tragedia.
E però non è solo Napoli, non è solo questo momento, non è solo questa fase storica; la degenerazione è totale e colpisce le qualità umane, dividendo il mondo in fazioni e tifoserie diverse ed uguali nella miseria morale, nel vuoto cosmico delle rispettive anime. Aridi, miserabili, cattivi. Pronti ad augurare la morte, a negare la cura, a chiudere tutti in un campo di detenzione. Pronti a seguire vocianti e festosi l'uomo forte di turno.
Ragazzi, così ci prepariamo da soli la fossa, ipotechiamo il futuro, lo rendiamo cupo, pesante. Non vi va di capire, non volete ascoltare, non leggete, non ammettete dissenso ed opinione, per voi esiste solo la vostra paura, spesso immotivata, che vi fa odiare chi non l'ha, che vi fa morire prima di essere morti.
Alla fine non ascoltate più nemmeno quella che vi piace chiamare scienza, se non dice quel che volete sentire, se non ripete le frasi della televisione e del potere.
Ma alla fine che mi frega, anche queste sono solo parole. In fondo siete, come lo sono io, parte di questo gioco al massacro, in questa Matrix dove ognuno decide quale pillola scegliere. Io ho scelto la mia.
Rosa Bruno
lunedì 5 ottobre 2020
Letture: PROTOCOLLO CONTAGIO - Franco Fracassi
Sto leggendo questo libro di cui si è tenuta una presentazione qualche giorno fa a Piacenza. L'autore Franco Fracassi, giornalista d'inchiesta, narra una realtà (tutto documentato peraltro) a dir poco allucinante. Tutti i governi sapevano come e quando saremmo stati travolti dallo tsunami Covid19 ma nessuno ha fatto nulla! Avrebbero potuto e DOVUTO proteggerci e invece hanno preferito non farlo.
Interessi, potere, geopolitica. In un libro verità, molto interessante che pone domande serissime, le stesse che mi pongo da tempo.
giovedì 24 settembre 2020
Lager
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Ph Brusa |
Se guardando le foto di una stalla dismessa viene in mente un campo di concentramento, la cosa dovrebbe farci pensare. In questo caso la forma è contenuto. Gli esseri umani danno forma alle proprie architetture a seconda dell'uso e del “contenuto” morale.
Il segno è il medesimo, così come la caccia è parente molto stretta della guerra, lo sterminio animale organizzato lo è del genocidio. Non a caso guerrieri e cacciatori erano sinonimi nell'era del ferro, quando il maschio (gli uomini del ferro) violento e padrone disperse le prime società matriarcali e Gilaniche.
L'umanità si allena alle proprie brutture sugli animali indifesi, lo si capisce guardando attentamente i luoghi in cui li segrega per sfruttarli.
Lo chiamano allevamento, ma è la giustificazione filosofico-morale a quel che viene dopo, la legge del più forte e del più ricco, il potere della violenza e della prepotenza, l'accostamento delle moltitudini alle greggi ed alle mandrie. Il pensiero che c'è dietro percorre l' identico solco, ovvero quello del potere, del dominio, del diritto del più forte, del presunto più intelligente, del cinico sul mansueto, il possesso della natura e dei suoi figli.
Strada che è poi la stessa che conduce al disprezzo di quel che ci sta intorno, perché l'umanità possiede, non appartiene. Usa, ma non fa parte. Reclama un presunto diritto di piegare la natura al suo volere.
Persino i carnivori veri, i predatori, non consumano più di quanto serva loro e si guardano bene dallo sterminare le proprie fonti di cibo e loro almeno sono “naturali”.
Rosa Bruno
"L'uomo venne prima della caccia e del fuoco, non poteva dunque essere onnivoro."
Thomas Henry Huxley (1825-1895)
venerdì 11 settembre 2020
domenica 6 settembre 2020
Alba
giovedì 3 settembre 2020
venerdì 28 agosto 2020
Giorgio Gaber - C'è un'aria
martedì 25 agosto 2020
Chi è negazionista?
Perché negare l'evidenza? Perché non ammettere almeno la possibilità che quello che definiamo Potere sia “congiurante” contro gli interessi popolari?
Se guardassimo alla storia ci renderemmo conto che è avvenuto moltissime volte che un governo, una congrega di potere, un gruppo dominante abbia segretamente trescato per ottenere un risultato mai palesemente rivelato. Il complotto del potere è all'ordine del giorno nella storia.
Se poi leggiamo la storia della filosofia e delle dottrine politiche ci accorgiamo che l'evoluzione umana è un susseguirsi di pretesti del potere per ottenere consenso ai danni dei sottomessi e per consolidare il diritto divino dei pochi.
Eppure è così difficile ammettere che chi governa possa volere il nostro male. Si finge di non vedere anche quello che è evidente, si nega. Si arriva, in alcuni casi a difendere strenuamente le scelte più sciagurate, pur di essere rinfrancati da un'illusione paterna del potere.
Questo è avvenuto nei secoli ed avviene ancora, ci si fa ingannare da contrasti apparenti, da uno scontro fra tifosi e non si vuol vedere l'evidenza dell'unità della classe dominante nel dominio e nel complotto costante.
Un po' come la moglie o il marito traditi, che negano anche a se stessi la possibilità pur di evitare la sofferenza o come le donne abusate che difendono compagni violenti. Una sorta di Sindrome di Stoccolma in cui l'abusato si innamora dell'abusante.
Ammettere che ci stanno trattando come un gregge da macellare sarebbe troppo doloroso, destabilizzante. Costringerebbe al pensiero ed alla reazione, distoglierebbe dall'illusione che tutto, prima o dopo, si sistemi. Eppure è da tempo che abbiamo imboccato una china senza ritorno, da tempo stiamo correndo verso il baratro.
Non solo per i comportamenti di fronte all'odierna epidemia, non solo per la tanatofobia diffusa che fa rintanare in preda ad attacchi di panico, superando anche la voglia di vivere.
In realtà è da tempo che ci si sta comportando in modo folle correndo impazziti verso un punto di non ritorno, nel rapporto con la natura che ci circonda, nei rapporti interpersonali, nei momenti di organizzazione sociale, nell'abbandono metodico degli ultimi. Nel concedere al sistema il progetto di diradarci, quasi fossimo un allevamento o un orticello d'insalata.
Non è solo l'adesione pedissequa ed alquanto terrorizzata alle perorazioni di chi ci racconta l'esistenza di una peste universale fuori controllo o quella acritica di ogni forma di eccessiva cautela immotivata, non solo questo, ma un comportamento diffuso, che va dal modo di consumare al modo di vivere in comunità, dalla rassegnazione alla perdita dei diritti, sino all'incoscienza nel trattamento dei rifiuti, alla compulsione teleguidata al consumo, unita all'incapacità di preservarsi dalla manipolazione mediatica ordita per convincere, ipnotizzare e vendere l'invendibile.
Il senso critico e l'autocoscienza proteggono dall'ipnosi collettiva è provato, probabilmente lo sappiamo tutti, ma ci si arrende a quello che si ritiene ineluttabile, ma che non lo è affatto.
Pronti ad assentire alla stoltezza pur di conservare l'illusione di una unità di intenti nella corsa comune verso il progresso. Come se non fosse chiaro, lampante, evidente che il futuro che immagina il potere veda molta meno gente abitare un pianeta robotizzato ed automatizzato.
Rosa Bruno
mercoledì 19 agosto 2020
Il Foscolo
«Noi chiamiamo pomposamente virtù tutte quelle azioni che giovano alla sicurezza di chi comanda e alla paura di chi serve».
giovedì 11 giugno 2020
Chissà, forse ce la possiamo ancora fare...
martedì 17 marzo 2020
Ricordati che devi morire
Intanto, vorrei dire che la cosa più grottesca è che moriremo comunque; inesorabilmente quando ci toccherà, come sempre.
E l'avvento di una task force di bombardieri stealth B-2 Spirit ai confini con la Russia sufficienti a far finire il mondo almeno una ventina di volte è, quasi certamente, l'inizio di una risposta.
Ma come possono prenderci così facilmente per il naso, cosa ci accomuna rendendoci così facilmente manipolabili? Indovinato? Esatto: la paura! L'incapacità di capire che moriremo tutti quando il destino ci chiamerà all'appuntamento e che non sarà un eccesso di auto-protezione, un uomo forte e nemmeno una equipe di medici e scienziati ad evitarlo.
lunedì 6 gennaio 2020
Ma ci siete o ci fate?
Una tra le principali cause del riscaldamento globale sono gli allevamenti intensivi. Riuscite a fare il collegamento o vi serve un disegnino?
Quindi finitela di frignare chè non serve a nulla, se non a voi... a placare il vostro monumentale senso di colpa e sentirvi liberi da responsabilità... non lo siete!
Smettete di mangiare carne e derivati animali; questo sì che libererebbe la vostra coscienza! Eviterebbe devastanti disastri al pianeta... e libererebbe da atroci sofferenze, torture e morte milioni di animali che a scopo alimentare muoiono nell'ordine di:
oltre 14 miliardi di animali ogni mese;
mezzo miliardo di animali ogni giorno;
19 milioni di animali ogni ora;
oltre 300.000 animali ogni minuto;
oltre 5.390 animali al secondo.
Il numero di animali uccisi ogni 3 ore nel mondo per la nostra alimentazione è pari al numero di abitanti dell'Italia.
Il numero di animali uccisi ogni secondo per la nostra alimentazione è superiore al numero di morti nell'attentato dell'11 settembre contro le Torri Gemelle.
Nella sola Italia vengono uccisi per finire sulle nostre tavole:
2 miliardi e mezzo di animali ogni anno;
225 milioni di animali ogni mese;
8 milioni di animali ogni giorno;
oltre 300.000 animali ogni ora;
5100 animali ogni minuto;
90 animali al secondo.
sabato 10 agosto 2019
lunedì 8 luglio 2019
Connessioni lente
martedì 25 giugno 2019
Gruppi di appartenenza... (repetita iuvant)
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