Millicent Gaika, ennesima vittima degli
stupri correttivi in Sudafrica. Fonte: lezgetreal.com
Gli incessanti episodi di “stupro correttivo” che hanno investito il Sudafrica sono in continuo aumento. Lo stupro correttivo [en, come tutti i link tranne ove diversamente segnalato] è una pratica criminale dove degli uomini stuprano delle donne lesbiche con la pretesa di “curarle” dal loro orientamento sessuale “deviato”.
L’ultima vittima è una calciatrice ventiquattrenne di Johannesburg, pugnalata a morte pochi minuti dopo aver riaccompagnato a casa la propria fidanzata. Il sito DA newsroom riferisce:
L’assassinio di Nogwaza – picchiata, accoltellata e stuprata in gruppo – è solo l’ultimo in ordine di tempo di una serie di violente aggressioni salite alla ribalta con il nome di “stupri correttivi”, presumibilmente come mezzo per “curare” gay e lesbiche dal loro orientamento sessuale. L’Alleanza Democratica (DA) condanna duramente tali crimini e le motivazioni che ne stanno alla base. Sono un’offesa ai valori costituzionali di libertà e uguaglianza a cui noi tutti teniamo e un oltraggio per tutti i sudafricani progressisti che riconoscono come diritti umani i diritti degli omosessuali.
Noxolo era un’ardente attivista della comunità LGBT e aveva anche lavorato per l’organizzazione Ekurhuleni Pride. Si tratta ormai di una lunga e continuata serie di stupri, alcuni dei quali hanno visto la morte della vittima. Un mese fa a un’altra ragazza, tredicenne, era stata stuprata a Pretoria:
Una giovane ragazza lesbica di tredici anni è stata violentata ad Atteridgeville, Pretoria, comunica il Ministero della Giustizia e Sviluppo Costituzionale.
“Il Governo condanna questi atti di criminalità insensati e vigliacchi,” ha riferito Tlali Tlali, portavoce del ministero in un comunicato rilasciato venerdi.
Ha aggiunto che la ragazza, che non faceva mistero della sua sessualità, è stata stuprata giovedi in circostanze riconducibili alla pratica del cosiddetto “stupro correttivo”.
Stando a quanto riportato dagli attivisti, le donne lesbiche sono spesso vittime di questo tipo di aggressioni, che consistono nel costringere la donna ad avere dei rapporti sessuali per “curarne” la sessualità.
La posizione del ministero è che ogni cittadino debba avere il diritto di esprimere il proprio orientamento sessuale in totale libertà.
Tlali ha aggiunto che la polizia e le autorità competenti investigheranno su quanto avvenuto e che la ragazza e la famiglia riceveranno assistenza dal ministero.
Il mese scorso, mentre il Paese festeggiava il diciassettesimo anniversario dell’indipendenza, la blogger Sokari faceva notare come le donne lesbiche e di colore avessero in realtà poco da festeggiare:
Oggi è il diciassettesimo anniversario dell’indipendenza del Sudafrica, ma per le lesbiche di colore c’è poco da festeggiare visto che proprio oggi apprendiamo dello stupro e omicidio di un’altra giovane sorella. La Costituzione, discussa e promulgata per proteggere tutti i cittadini, ha di fatto abbandonato la maggior parte dei sudafricani. Ha vergognosamente abbandonato la gente più debole e vulnerabile del Paese e in particolare le giovani lesbiche di colore. Il corpo di Noxola Nogwaza è stato ritrovato domenica mattina, appena 4 settimane dopo che un’analoga scoperta, della ventenne Nokuthula Radebe, era stata totalmente ignorata dai media. Cresce il dolore causato da queste violenze e il mio affetto va alle famiglie e agli amici delle vittime. Possano Nogwaza e Nokuthula riposare in pace.
Ben Khumalo Seegelken commenta così in calce al post di Sokari:
Questi crimini orribili e altre violazioni dei diritti umani continueranno a scuotere la società fino a quando saranno in pochi ad alzare la voce a difesa degli emarginati e delle minoranze. Padri e madri, fratelli e sorelle, amici, insegnanti e vicini, ognuno di noi potrebbe impedire a questi criminali di intimidire o fare del male a ragazze e ragazzi, uomini e donne che vivono tra di noi, mettendo in chiaro che siamo noi i primi ad accettarli e rispettarli incondizionatamente, così come accettiamo e rispettiamo noi stessi o chiunque altro. Ogni famiglia è differente, è fatta di persone dalle identità più diverse e lo stesso vale per la società. Nessuna delle diverse identità – lesbiche, gay, bisessuali, transgender e altre ancora – deve essere emarginata o discriminata!
Sarinmona è profondamente scosso:
Sono fortemente turbato da tutto ciò. Che vergogna. Devi stare molto attento a chi racconti gli affari tuoi. Alcuni uomini ti odiano per il semplice fatto di essere gay. Possono anche ucciderti senza batter ciglio. E alcune donne non ci crederanno pensando che in realtà tu sia interessato a loro. Ma essere gay non è contagioso. Non è una malattia che si può prendere. E a dire il vero i gay hanno dei gusti abbastanza difficili e probabilmente non ti guarderanno neanche, non c’è niente di cui aver paura. La violenza deve finire. Spero si mobilitino per questa ragazza. Dovrebbero trovare quegli uomini e PUBBLICAMENTE fare loro la stessa cosa. Adesso chiedo scusa ma devo andare a vomitare. Sono nauseato.
The New Black Woman esprime tristezza per il fatto che in un Paese moderno come il Sudafrica ci sono ancora donne che devono affrontare la minaccia dello stupro correttivo:
Lo stupro è l’esercizio della forza e del domio sulle donne. Significa instillare la paura nel loro cuore e nelle loro menti. Mi fa male sapere che in Sudafrica ci sono ancora donne che affrontano quotidianamente questa minaccia solo perchè non rientrano nei canoni eterosessuali o cisgender. Nonostante sia disgustoso non mi sorprende sapere che esistono uomini capaci di usare tanta violenza e odio soltanto perché alcune non rientrano nei loro standard di cosa significa essere una donna.
Ironicamente, la propensione dell’uomo allo stupro e la relativa tolleranza da parte della società ricordano a me, e a tutte le donne, il nostro perenne status di cittadine di seconda classe che continuiamo ad avere nel mondo.
Luleki Sizwe, un ente di beneficenza sudafricano che soccorre, aiuta e assiste le vittime dello stupro correttivo, lo scorso anno aveva lanciato una petizione [it] su change.org, destinata al Ministro della Giustizia Jeffrey Radebe e appellandosi affinché il governo del Paese dichiarasse lo stupro correttivo un “crimine d’odio”.
I casi di stupro correttivo sono in costante ascesa nonostante il Sudafrica sia stato il primo Paese africano a legalizzare i matrimoni omosessuali e il primo al mondo a garantire pari diritti ai membri della comunità LGBT.
Incredibile !!! In Italia ,( niente a che vedere con queste barbarie del Sud Africa) nel nostro piccolo non ci facciamo mancare un ministro che da di matto per una pubblicità ikea .
RispondiEliminaChissà come mai quando c'erano i Mondiali di calcio queste notizie non uscivano...
RispondiEliminaSì Valerio, in effetti hai ragione, anche qui non ci facciamo mancare niente in materia di ignoranza e stupidità!
RispondiEliminaAbbraccio
Namastè
Eh già Sara, come si suol dire, hanno nascosto la sporcizia sotto al tappeto!
RispondiEliminaNon si son viste neppure le baraccopoli, che pure esistono e stanno ancora lì :-(
Abbraccio
Nanastè