sabato 18 novembre 2017

Caccia e dintorni...


Foto(di)vagando
Rifletto su Donald Trump e sulla revoca del divieto d'importazione negli USA di trofei derivanti dalla caccia all'elefante. Certo, non mi stupisco, sta nel personaggio, si adatta al suo profilo; uno così li ama i safari e ci tiene ad esibire i suoi trofei.
La mia riflessione però si allarga, partendo dagli elefanti a tutta la caccia ed a tutto il mito “dell'uomo cacciatore” a questo suo preteso diritto allo sterminio di ciò che ancora non ha iniziato veramente a comprendere.
Apice della creazione? Ma davvero?
La Caccia è prepotenza pura, gusto dell'ammazzare, mitologia del sangue, nella caccia si perpetua l'arroganza, la prepotenza, la prevaricazione. L'idea malata che la morte possa essere divertente, uno sport.
Quest'anno come gli altri anni si sprecano le storie d'assurdità derivanti da questo folle e macabro diletto. Perchè poi, quando hanno in mano un fucile, si trasformano, diventano tutti marines e vanno sparacchiando ovunque a destra a manca a qualsiasi cosa viva o che si muova. Ma anche se non si muove, fa lo stesso.
L'Atteggiamento del cacciatore è prepotente, fanfarone, auto-giustificatorio.
Stanno, e questa volta lo dico, stanno, perchè non c'entro con questo e non voglio entrarci se non per manifestar loro il mio disprezzo, stanno contribuendo alla distruzione del pianeta. Come possiamo pretendere che sia pace se per sport acconsentiamo alla morte ed al piacere di procurarla. Come potrebbe un cacciatore essere mentalmente sano?
La caccia rientra fra le brutture umane, certo non l'unica, ma fa parte di un pensiero (e qui torniamo a Donald Trump) che lo rappresenta.
Quello stesso che poi produce i gruppi di supremazia bianca che lo portano al potere, che qui da noi giustifica il fascistume putrido e la prepotenza razzista. Stesso solco, medesimo pensiero e medesima logica. Un aspetto del genocidio animale fra i più odiosi, fra i meno giustificabili, ammesso che ve ne siano di accettabili... e lo dubito.
Che siano gli elefanti è odioso, ma non da meno sono i pettirossi, i cigni imperiali, i passerotti, i fagiani e le quaglie, i cinghiali, gli orsi, i lupi... o quei leprotti deliziosi che incontro attraversando le mie campagne quando il divieto di caccia me lo permette. Non da meno sono le nutrie, che pure hanno diffuso e importato e che ora sterminano, perchè danno loro fastidio!
La caccia è un rapporto malato con il pianeta, con i nostri fratelli Anima-li. È la glorificazione della miseria umana.

Rosa Bruno

4 commenti:

  1. Sono TOTALMENTE d'accordo con te. E penso che uomini come Zio Carota Trump non valgano mezza zanna degli elefanti che massacrano o contribuiscono a lasciar massacrare. Il mio anatema scenda su di loro, e con loro rimanga sempre!!

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    1. Sono con te caro Zio... anzi, diciamolo in Latino magari ha più effetto "Maneat semper"

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  2. Ciao e pensare che in Thailandia gli elefanti sono sacri, per me tutti gli animali sono sacri. La caccia non ha più motivo di esistere e chi la pratica ancora non ha nessuna giustificazione, è un serial killer. Condivido la tua riflessione.

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    1. Ciao Kromm... già non solo elefanti, ma come tu dici tutti gli animali sono parte del Pianeta vivente, parte integrante della sua anima; forse noi non lo siamo, infatti facciamo scempio sia degli uni che dell'altro.

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